Ambiente e salute

Condannato per pedofilia il cardinale Pell, ministro delle finanze vaticane

By admin

February 27, 2019

27/02/2019 – È stato giudicato colpevole di abusi sessuali su due 13enni. Il cardinale George Pell, «ministro» dell’Economia vaticano in congedo, ora rischia fino a 50 anni di carcere per pedofilia. Il verdetto unanime dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria, in Australia, è stato emesso l’11 dicembre dopo oltre due giorni di deliberazione, ma reso pubblico solo oggi. Pell, 77 anni, (ex) principale consigliere finanziario di papa Francesco, avrebbe molestato i due giovani componenti del coro dopo aver servito messa nella cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996, quando all’epoca aveva 55 anni. La giuria ha anche dichiarato che Pell si è reso colpevole di aver aggredito in modo indecente uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo. L’udienza di condanna inizierà domani. Il porporato continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.

In una dichiarazione ai media, l’arcivescovo di Brisbane, Mark Coleridge, ha detto che: «La notizia della condanna del cardinale George Pell sulle accuse storiche di abusi sessuali su minori ha sconvolto molti in Australia e nel mondo, compresi i vescovi cattolici australiani», i quali «concordano sul fatto che tutti devono essere uguali per la legge». I presuli dicono di rispettare il sistema giuridico australiano: «Lo stesso sistema legale che ha emesso il verdetto prenderà in considerazione il ricorso che il team legale del cardinale ha presentato. La nostra speranza, in ogni momento, è che attraverso questo processo, la giustizia sarà servita», ha detto Coleridge. «Nel frattempo – ha aggiunto – preghiamo per tutti coloro che sono stati oggetto di violenze e per i loro cari, e ci impegniamo nuovamente a fare tutto il possibile per assicurare che la Chiesa sia un luogo sicuro per tutti, specialmente per i giovani e i vulnerabili». Pell è in congedo dal suo importante ruolo in Curia – quello di prefetto della Segreteria per l’Economia – dal giugno 2017, in accordo con il Papa che gli aveva concesso di lasciare Roma per volare in Australia e concentrarsi nella difesa. Le accuse contro Pell, sia di insabbiamenti di casi di pedofilia, sia di aver compiuto abusi, si rincorrono da molti anni. Nel 2016, tra fine febbraio e inizio marzo, era stato messo sotto torchio dalla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (la commissione d’inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori negli anni ’70 e ‘80), che lo ha interrogato per circa una settimana in video-collegamento in un hotel del centro di Roma. Pell aveva rifiutato infatti di recarsi in Australia a deporre, perché a causa di problemi di ipertensione e cardiopatia non avrebbe potuto reggere un lungo viaggio oltre Oceano, come affermava un certificato medico. Tuttavia aveva deciso di non avvalersi della immunità diplomatica vaticana e di rispondere alla giustizia civile.

Il 12 dicembre scorso Bergoglio lo ha anche messo fuori dal “C9”, il Consiglio di cardinali che coadiuva il Papa nella riforma della Curia romana.[LaStampa.it] CONTINUA A LEGGERE >>

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