+++ RPT DIDASCALIA CORRETTA +++ Carlo Russo (S) l'imprenditore amico di Tiziano Renzi, indagato nell'inchiesta Consip, lascia la sede del comando provinciale dei carabinieri di Firenze con il suo legale Gabriele Zanobini dove Ë stato ascoltato dai pm di Roma e di Napoli Mario Palazzi ed Henry John Woodcock, 3 Marzo 2017. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI

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Caso Consip: in Procura le chat segrete di Carlo russo, l’amico di T. Renzi

By admin

March 13, 2019

13/03/2019 – La Procura di Roma può accedere al cellulare di Carlo Russo, l’imprenditore napoletano amico di Tiziano Renzi. E, come riporta un articolo del ‘Fatto Quotidiano’ a firma della collega Valeria Pacelli, anche senza il codice che lo stesso si è sempre rifiutato di fornire quando sono arrivati i sequestri.

Nel frattempo la posizione di Russo nell’inchiesta Consip è cambiata. In quanto, inizialmente era accusato di traffico di influenze con Tiziano Renzi, reato per cui (con lo stesso padre dell’ex Premier) i pm hanno chiesto l’archiviazione. Ma adesso è indagato (stavolta da solo) per millantato credito per essersi fatto promettere “da Romeo 100mila euro, come prezzo della propria mediazione (oltre ad altre somme, promesse per singole operazioni)”.

Mediazione che “doveva consistere nell’ottenere vantaggi nell’aggiudicazione a favore della Romeo Gestioni delle procedure pubbliche di Consip. A tal fine Romeo prometteva 5milaeuro ogni due mesi per Russo e 30mila euro al mese asseritamente destinate a Renzi”. Il padre dell’ex premier, però, era, secondo i pm, ignaro delle promesse fatte a suo nome a Romeo. I magistrati per Russo hanno, così, chiesto il rinvio a giudizio. Durante tutto questo tempo, però, Russo non si è mai fatto interrogare, oltre a non fornire i codici di accesso ai suoi cellulari. Così la procura ha consegnato il suo iPhone 7 a un’azienda in Germania, riuscendo a sbloccarlo. E proprio di questo telefono Russo parla in una conversazione captata dai carabinieri il 21 marzo 2017. “Russo auspica che, nel corso dell’accertamento tecnico sull’iPhone 7 a lui sequestrato, gli inquirenti utilizzino un software da lui definito non autorizzato, in modo tale da poter contestare l’attività eseguita e, di conseguenza, rendere inutilizzabili i contenuti estratti”. Aggiungendo che “non farò richiesta e non solleciterà la restituzione in quanto non vogliono far capire agli investigatori che loro non sono interessati a partecipare agli accertamenti irripetibili”. Alla fine i tecnici sono riusciti ad aprire lo scrigno del suo smartphone e attendono di scoprirne tesori e segreti. – [Styol24.it] CONTINUA A LEGGERE >> VIDEO CORRELATI: Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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