Ambiente e salute

Campagna primarie 2017, indagato Emiliano. Procura chiede proroga indagini «Violato segreto istruttorio»

By admin

April 11, 2019

11/04/2019 – Una proroga delle indagini di sei mesi è stata notificata ieri dalla Guardia di Finanza di Bari, su disposizione della magistratura barese, contestualmente alle acquisizioni e perquisizioni nella Presidenza della Regione Puglia e nelle aziende riconducibili agli imprenditori indagati in concorso con il governatore pugliese, Michele Emiliano. Nel provvedimento, a firma del gip Antonella Cafagna su richiesta del procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e del sostituto Savina Toscani, sono elencati i nomi dei cinque indagati e i reati ipotizzati nei loro confronti. Oltre al presidente Emiliano, accusato di abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità (entrambi i fatti risalenti al 2018) e concorso in reati tributari per l’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, sono indagati il suo capo di gabinetto, Claudio Michele Stefanazzi, gli imprenditori Giacomo Pietro Paolo Mescia, Vito Ladisa e Pietro Dotti.

COSA È SUCCESSO IERI – Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è indagato con il suo capo di gabinetto e tre imprenditori dalla Procura di Bari per una vicenda che riguarda una fattura da 65.000 euro pagata da due imprenditori baresi ad una agenzia di comunicazione che ha curato la sua campagna elettorale per le primarie del Pd del 2017. I reati contestati a vario titolo sono induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso di ufficio e false fatture.

L’indagine della Guardia di Finanza di Bari, coordinata dal procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, coinvolge 5 persone. Oltre al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al suo capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, sono indagati tre imprenditori, due di una azienda barese che avrebbe finanziato con 65mila euro parte della campagna elettorale per le primarie del Pd del 2017 e un altro, titolare della agenzia di comunicazione, creditrice della somma, che curò quella campagna. Nell’ambito dell’indagine, i finanzieri baresi oggi hanno acquisito documentazione nella sede della Presidenza della Regione Puglia. Ai pubblici amministratori la magistratura barese contesta i reati di induzione indebita in concorso con gli imprenditori e abuso d’ufficio, ai soli imprenditori le false fatture fatte per giustificare quel pagamento.

«Ho denunciato ieri alla Procura della Repubblica una violazione del segreto istruttorio», ha dichiarato il governatore pugliese, Michele Emiliano. «Lunedì 8 aprile sono infatti venuto a conoscenza che giovedì 11 sarei stato oggetto di una attività di acquisizione di documenti e dati da parte della GdF in relazione ai finanziamenti percepiti in occasione della mia campagna per le primarie del Pd del 2017. La fuga di notizie in piena violazione del segreto istruttorio precisava ulteriori fatti e circostanze».

«Lo stesso lunedì 8 aprile – prosegue Emiliano – chiedevo al Procuratore della Repubblica di Bari di potere denunciare i fatti a mia conoscenza al fine di ottenere la massima tutela da possibili violazioni del segreto istruttorio di natura strumentale atteso il mio ruolo pubblico. Denunciavo i fatti martedì 9 aprile al Procuratore della Repubblica redigendo regolare verbale». «Questa mattina alle ore 9 – prosegue Emiliano – come anticipato dalla fonte indicata al Procuratore della Repubblica il giorno prima, la Guardia di finanza di Bari mi chiedeva di potere verificare alcune chat del mio telefono e mail relative agli scambi di messaggi con alcuni soggetti di interesse dell’ufficio. Contemporaneamente identica acquisizione è stata effettuata al mio Capo di Gabinetto». «La questione – spiega ancora Emiliano – attiene a verifiche sulla natura dei pagamenti di una società di comunicazione che ha curato parte della mia campagna elettorale, e con la quale era insorto un contenzioso giudiziario».

EMILIANO: «ABBIAMO FORNITO PIENA COLLABORAZIONE» – «Abbiamo fornito piena collaborazione al fine di consentire l’acquisizione di tutti gli elementi utili, nella convinzione di avere operato con assoluta correttezza e rispetto delle leggi». Ha aggiunto il governatore in merito all’indagine della guardia di finanza che questa mattina ha acquisito documentazione nella sede della Presidenza della Regione Puglia. «Questa mattina alle ore 9, come anticipato dalla fonte indicata al Procuratore della Repubblica il giorno prima – precisa il governatore – la Guardia di finanza di Bari mi chiedeva di potere verificare alcune chat del mio telefono e mail relative agli scambi di messaggi con alcuni soggetti di interesse dell’ufficio. Contemporaneamente identica acquisizione è stata effettuata al mio Capo di Gabinetto». «Avere appreso preventivamente di atti giudiziari che poi effettivamente si sono svolti cosi come mi era stato anticipato mi ha molto colpito e mi auguro che tale circostanza consenta alla Procura della Repubblica di Bari di accertare sino in fondo la verità a tutela mia personale, della funzione da me esercitata, e soprattutto della comunità che rappresento». Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in relazione alla fuga di notizia da lui denunciata sull’inchiesta che lo riguarda. «Questo – conclude – rende doverosa la verifica della correttezza di tutti gli accertamenti in corso per garantirne la non strumentalizzazione, nonostante la violazione del segreto istruttorio verificatasi nel caso di specie».

SISTO (FI): SCONCERTA IL SUO TENTATIVO DI SOVVERTIRE GRAVITÀ DELLA NOTIZIA, RILANCIANDO – «Noi siamo sempre garantisti: la presunzione di non colpevolezza vale per tutti, e dunque anche per i pubblici ministeri che scendono in politica. Ma ciò che davvero sconcerta è il tentativo di Michele Emiliano di sovvertire, con un puerile e plateale diversivo, la gravità evidente della notizia, addirittura rilanciando». Lo dichiara il deputato e coordinatore di Forza Italia per Bari e provincia Francesco Paolo Sisto commentando l’indagine a carico del presidente della Regione Puglia e del suo capo di gabinetto, indagati con l’accusa di abuso d’ufficio e induzione indebita. La vicenda riguarderebbe una fattura da 65mila euro pagata da due imprenditori baresi a una agenzia di comunicazione che ha curato la campagna elettorale per le primarie del Pd del 2017. Intanto, Emiliano ha presentato alla procura di Bari una denuncia per violazione del segreto istruttorio. «Che Emiliano sia venuto a conoscenza in anteprima delle mosse della polizia giudiziaria a suo carico è un fatto ancora più inquietante di quanto gli viene contestato», dichiara Sisto e conclude: «Il governatore pugliese è un politico da dimenticare, anche per questo». – [LaGazzettadelMezzogiorno.it] CONTINUA A LEGGERE >>

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