Ambiente e salute

Dai lucani ai campani lo Stato «scippa» il bonus idrocarburi

By admin

January 21, 2014

Dopo lo «scippo» del Veneto e delle regioni dei rigassificatori di una parte del bonus carburanti, ora un nuovo colpo di mano arriva proprio dallo Stato che attingerà dal Fondo idrocarburi 10 milioni di euro all’anno per sette anni, dal 2015 al 2021 che serviranno a finanziare il completamento del programma di metanizzazione del Mezzogiorno, nel Cilento. Un vero e proprio «colpo basso», sferrato alla Basilicata dal Senato della Repubblica con l’approvazione, il 26 novembre scorso, del testo di «Legge di stabilità 2014», attualmente però all’esame della Camera dei Deputati. Nel maxi-emendamento al Ddl Stabilità, depositato al Senato, quel comma 202, è passato del tutto inosservato in Basilicata.

E così mentre, in regione si continua a discutere sulla destinazione del bonus e lo stesso neo-governatore Marcello Pittella sollecita anche l’intervento dei parlamentari lucani (si veda altro pezzo in pagina), lo scippo si era già consumato all’ultimo momento, nella notte dell’ok del Senato, a fine novembre, con l’emendamen – to blitz che ha già modificato (all’insaputa di senatori e deputati lucani?) l’art. 45 della legge 99 del 2009, praticamente quello che ha istituito il «Fondo per la riduzione del presso alla pompa dei carburanti nelle regioni interessate dalla estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi». In sostanza, il testo attuale aumenta le royalty dal 7% al 10% e prevede che le somme corrispondenti a tale incremento «siano interamente assegnate» al Fondo, ma il Ddl Stabilità ne cambia in parte la destinazione per «consentire il completamento del programma di metanizzazione del Mezzogiorno». Per tali finalità, «si provvede per un importo massimo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2021, a valere sull’aliquota di prodotto di cui all’articolo 45 della legge 23 luglio 2009, n. 99. A tal fine, all’articolo 45, comma 1, della legge 23 luglio 2009, n. 99, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: “Tali somme sono riassegnate nel limite di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2021 ad apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per il completamento del programma di metanizzazione del Mezzogiorno e per la restante parte al Fondo di cui al comma 2 (Fondo idrocarburi, ndr)”».

Insomma, in una sola notte hanno modificato l’art. 45, mentre in Basilicata se ne parla dall’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione al Veneto e alle regioni dei rigassificatori. Ma chi sono gli artefici? La senatrice Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico ha espresso all’indo – mani del voto, l’appre zzamento per il completamento del processo di metanizzazione del Cilento grazie all’emendamento presentato dalla senatrice Federica Chiavaroli (Nuovo Centro Destra) e dal presidente della Commissione Ambiente Giuseppe Marinello (NCD) e votato nella notte dalla Commissione Bilancio, presieduta da Antonio Azzollini (NCD).

E i parlamentari lucani dov’erano? Arroccati su posizioni troppo distanti sul bonus e distratti dalle campagne elettorali, non se ne sono accorti? Strano che senatori e deputati lucani per ben 15 giorni hanno taciuto e solo nella tarda serata, di ieri, un deputato lucano, Cosimo Latronico, se n’è accorto e ha scritto ai giornali.«Ci batteremo perché il governo corregga questa norma ingiusta». FONTE