Ambiente e salute

Operazione “Grighine” a Oristano, 18 indagati e 16 arresti: il ruolo chiave del Carbiniere

By admin

May 07, 2019

07/05/2019 – C’è anche un carabiniere tra le quattordici persone arrestate dai militari della compagnia di Oristano con accuse che, a vario titolo, vanno dalla coltivazione, produzione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti alle estorsioni per il recupero dei crediti a ricettazione, furto, detenzione e porto illegale di armi da fuoco clandestine. Si tratta di Marco Saba, 36enne di Siamanna. Insieme a lui in manette è finito anche il fratello Stefano (34 anni). Sono accusati di produzione di marijuana che veniva anche rivenduta dai due soggetti. Il blitz, denominato “Grighine“, ha portato in carcere tredici persone, più una agli arresti domiciliari, e ulteriori due indagati per i quali il gip del Tribunale di Oristano ha disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Saba, secondo i suoi stessi colleghi, metteva in essere anche pratiche estorsive per recuperare i crediti, insieme a Andrea Cuscusa, il 33enne di Villaurbana che secondo gli investigatori da almeno due anni gestisce piantagioni di marijuana di grandi dimensioni in varie zone della Sardegna. Cuscusa costituirebbe l’elemento di raccordo tra varie figure criminali della banda che operano nel territorio dell’Oristanese. Negli atti si fanno i nomi di Stefano Caboni (53 anni) e Andrea Atzori (33 anni), entrambi di Villaurbana. Nel Nuorese, invece, all’attività avrebbero partecipato i fratelli di Ollolai, Francesco e Pietro Paolo Cottu, rispettivamente di 41 e 42 anni. I due, insieme a Caboni e al suocero di Francesco, Pinuccio Soru, gestivano alcune delle più grosse piantagioni di marijuana della Sardegna, sempre stando alla ricostruzione degli investigatori. Tra i piccoli spacciatori finiti in manette Danilo Giulio Galliazzo (32 anni di Siamaggiore), Carlo Satta (38enne di Oristano) finito ai domiciliari, mentre Marco Garau (37 anni di Siamanna) e Andrea Todde (29 anni di Ollastra), avrebbero collaborato nel traffico sia facendo da staffetta sia coltivando in proprio piantagioni di marijuana di modeste dimensioni. In carcere anche un giovanissimo liceale, il 19enne Nicola Russu di Siamanna, accusato di spaccio, e Stefano Vidili, 40enne di Uras. Infine Matteo Deriu, 33enne di Siapiccia e Roberto Moreggio, 32enne di Terralba, sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Le indagini, partite a luglio 2018 con la denuncia di un piccolo spacciatore perseguitato dai propri fornitori, per debiti legati alle cessioni di stupefacenti, ha consentito agli investigatori di individuare diversi soggetti responsabili della filiera produttiva di marijuana tra l’Oristanese e il Nuorese. – [FONTE] CONTINUA A LEGGERE >>

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