Cronaca

PIEMONTE, Casta senza pudore: non toccate i vitalizi

By admin

January 23, 2014

Respinta la proposta di ridurre la “pensione” dei consiglieri regionali: un assegno che arriva fino a 7mila euro mensili. Percepito al momento da 146 politici, ne usufruiranno gli attuali inquilini di Palazzo Lascaris al compimento dei 65 anni

Sobri e virtuosi a parole, i nostri politici, ma guai a toccare il portafoglio. I consiglieri regionali hanno eretto barricate in difesa dei loro vitalizi, attuali e futuri, giacché i tanto sbandierati tagli ai costi della politica avranno effetto – almeno per quanto riguarda la lauta pensione degli eletti a Palazzo Lascaris – sono a partire dalla prossima legislatura. Un fronte compatto ha oggi affossato in Prima Commissione gli emendamenti presentati dalla Federazione della Sinistra (Fds) finalizzati a effettuare un taglio sui vitalizi dei consiglieri regionali. Contro si è espressa la maggioranza di centrodestra e della Lega Nord, ma persino le opposizioni (Pd, Udc e 5 stelle), non partecipando al voto, hanno contribuito a bocciare il provvedimento. Unica, meritevole eccezione Sel, rappresentata da Monica Cerutti.

«La nostra proposta – spiega la consigliera Eleonora Artesio – già depositata in forma di legge nel 2011, ora trasformata in emendamento alla finanziaria 2014, vuole introdurre un contributo di solidarietà sui vitalizi (diversamente pesato secondo l’ammontare dell’assegno ed escludendo dall’onere la reversibilità), erogati già ora agli ex consiglieri e ai futuri che, provenendo dall’attuale legislatura, ancora ne avranno titolo al compimento del 65° anno di età».

Di tutte le misure per contenere i costi della politica, autonomamente adottate dal Consiglio regionale prima e dopo il decreto legislativo Monti, il vitalizio è stato trattato esclusivamente per abrogarlo dalla prossima legislatura, «mai per praticarvi riduzioni, nonostante le pubbliche dichiarazioni di autorevoli ex consiglieri sulla necessità di intercettare la sensibilità diffusa sul difficile momento economico. Il che ovviamente fa ben sperare sul fatto che gli attuali destinatari del vitalizio non opporranno ricorso avverso il contributo di solidarietà. Il che rende ulteriormente inspiegabile l’astensione o la contrarietà persino da parte di quelle formazioni che hanno fondato la loro ragione sociale sulla riduzione dei costi della politica».

I vitalizi, a seconda dell’età a cui si è iniziato a percepirli, vanno dai 2.000 ai 3.000 euro lordi al mese per 5 anni di legislatura, dai 4.000 ai 6.000 per 10 anni di legislatura, dai 5.000 ai 7.000 per 15 anni di legislatura, fino a un massimo di 7,5 mila euro per 18 anni di legislatura. In totale ad oggi sono 146 gli ex consiglieri regionali che percepiscono l’assegno.

Di «becera, strumentale e vergognosa campagna elettorale» parla invece Davide Bono, capogruppo M5s, il quale nell’annunciare che non prende parte «al voto di nessun testo di legge in questo Consiglio illegittimo», ritiene un puro esercizio di propaganda la partecipazione alle sedute della Commissione, dove «consiglieri di forze politiche di opposizione, pur di racimolare un po’ di tardiva visibilità, stanno presentando emendamenti alla Finanziaria che non solo non saranno mai approvati, ma che non sono neanche accoglibili in quanto non sono né improrogabili né urgenti, quindi non rientrano nell’attività che questo Consiglio, decaduto ma in prorogatio per la mera continuità amministrativa, può prendere». FONTE