Ambiente e salute

Lega-Russia: il premier Conte riferisce in Senato

By admin

July 25, 2019

25/07/2019 – L’immagine che più risalta è quella del premier Conte lasciato solo dal Movimento 5 stelle nell’Aula del Senato. Ieri durante l’informativa sul caso dei presunti finanziamenti russi alla Lega i pentastellati hanno abbandonato l’emiciclo. Per protesta contro la mancata presenza di Salvini. «Non cediamo più alla Lega», il refrain. A pesare anche il via libera del governo alla Tav. «Non si fa cosi’», l’irritazione del presidente del Consiglio nei confronti del capogruppo M5s Patuanelli.

Il premier ha rivendicato il suo ruolo di terzietà ‘accontentando’ la Lega sulla Torino-Lione («Non ci sottrarremo agli adempimenti necessari», ha detto al question time alla Camera) ma senza risparmiare stoccate a palazzo Madama nei confronti del ministro dell’Interno. «Savoini – ha spiegato interrotto più volte dall’opposizione – era nella delegazione ufficiale di Salvini a Mosca nel luglio 2018», invitato direttamente dal Viminale. Ed ancora: «Non ho ricevuto le informazioni richieste dal ministro competente».

Sulla posizione di Gianluca Savoini, il premier chiarisce: “Era presente a Mosca il 15 e 16 luglio 2018 a seguito del ministro Salvini, ma sulla base delle informazioni disponibili posso precisare che non riveste e non ha rivestito incarichi per conto di questo Governo”. E aggiunge, lanciando una frecciatina a Matteo Salvini, assente in Aula: “Sono queste le informazioni che sono in grado di fornirvi, su cui non ho ricevuto informazioni dal ministro competente”. Conte ha però avvisato anche gli alleati di governo: “Tornerò in questa Aula qualora dovessero maturare le condizioni per la cessazione del mio incarico”. Come a dire: chiunque voglia la crisi sia pronto a passare per il Parlamento. L’informativa non è stata esente alle polemiche: i senatori Cinque Stelle sono usciti dall’Aula per l’assenza di Salvini. “Ringrazio Conte – dichiara Luigi Di Maio – per essere andato a riferire oggi in Senato sulla Russia, ma credo che fosse un atto non dovuto. Lì ci doveva andare qualcun altro a riferire, così almeno non ne staremmo parlando da settimane di questa storia. È per questo che i nostri senatori hanno voluto segnalare questa assurdità non partecipando alla seduta”.

Dal Pd arriva la richiesta di sfiducia al leader leghista: “Presenteremo una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini”, ha dichiarato il capogruppo, Andrea Marcucci. “Vedremo se anche in quell’occasione i parlamentari grillini abbandoneranno l’aula”, ha aggiunto Graziano Delrio. “Una medaglia! Come le denunce di Carola e delle Ong, gli insulti dei centri sociali, le minacce dei Casamonica. Io non mollo, indietro non si torna!”, replica su Twitter Salvini.CONTINUA A LEGGERE >>

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