Ambiente e salute

Imputati, indagati e scandali di “Lega ladrona”

By admin

August 05, 2019

L’ex consulente per l’Energia del ministro Matteo Salvini, Paolo Arata, è stato arrestato con l’accusa di “intestazione fittizia, con l’aggravante di mafia, corruzione e autoriciclaggio”. L’indagine rivela che Arata è socio occulto del re dell’eolico Vito Nicastri, considerato tra i finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Ci sarebbe stato un giro di tangenti alla regione Sicilia per favorire l’imprenditore nell’ottenimento di autorizzazioni per i suoi affari nell’eolico e nel bio-metano. Paolo Arata aveva partecipato all’elaborazione del programma della Lega, in vista delle elezioni del 4 marzo. Era un collaboratore dell’attuale ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il suo nome si lega a un’altra figura di spicco della realtà leghista: Armando Siri. Quest’ultimo si ritrova coinvolto in una tranche della medesima inchiesta che ha portato ora all’arresto di Arata, il quale avrebbe infatti pagato una mazzetta da 30mila euro al sottosegretario alle Infrastrutture leghista, che dopo le accuse di è dimesso. Anche il figlio di Paolo Arata, Francesco, è stato arrestato. Non risulta invece coinvolto nell’inchiesta l’altro figlio, Federico, assunto nel 2017 come spin doctor dalla Lega e curatore dei rapporti internazionali del Carroccio con Trump, Bannon e altre realtà sovraniste.

L’arresto di alcuni componenti della famiglia Arata getta ombre sul Carroccio, è l’ennesimo scandalo che riguarda un partito che doveva eliminare il marcio dalla politica. Qualche settimana fa Il tribunale di Genova ha condannato a tre anni e cinque mesi il viceministro leghista alle Infrastrutture Edoardo Rixi al termine del processo per le cosiddette ‘spese pazze‘ in Regione Liguria negli anni dal 2010 al 2012. Negli ultimi giorni si è poi parlato molto di Christian Solinas, eletto in primavera governatore leghista della Sardegna e tuttora parlamentare del Carroccio. Una doppia carica che costituisce conflitto d’interesse secondo l’articolo 122 della Costituzione, eppure Solinas va avanti nel doppio incarico, senza peraltro alcun taglio nella diaria da parlamentare in quanto le sue assenze vengono registrate come “giustificate”. A maggio scorso è stato poi arrestato il sindaco leghista di Legnano, Gianbattista Fratus, che oggi si trova ai domiciliari con l’accusa di corruzione elettorale e nomine pilotate. Erano le ore di sferzante campagna elettorale in vista delle Europee, Fratus aveva annunciato le dimissioni per far calmare le acque, dimissioni poi ritirate a elezioni avvenute.

Altri casi riguardano il viceministro leghista all’Economia, Massimo Garavaglia, indagato per danno erariale; i capogruppo leghisti alla Camera Riccardo Molinari(Assolto in cassazione) e Paolo Tiramani, condannati per le spese pazze alla Regione Piemonte; Massimiliano Romeo, ex consigliere lombardo e attuale capogruppo al Senato della Lega, condannato a 1 anno e 8 mesi per le spese pazze al Pirellone. Tra le grane della Lega c’è poi la vecchia storia dei 49 milioni, su cui Matteo Salvini continua a far finta di nulla, per non parlare dell’accusa nei suoi confronti per sequestro di persona nell’affare Diciotti, un processo da cui si è salvato solo grazie all’immunità parlamentare. E nelle ultime ore si è parlato anche dei 480mila euro di fondi pubblici versati dal partito a una barista, cognata del commercialista del Carroccio. Sono solo i principali episodi che raccontano i difficili rapporti tra la Lega e la magistratura negli ultimi tempi. Una sfilza di accuse, processi e condanne nei confronti di uomini della Lega o comunque vicini a essa. Episodi che stonano con chi dice di voler rottamare la vecchia politica, impostando la sua dialettica sulla lotta alla mafia e alla corruzione, e che è invece sempre in prima linea quando si tratta di puntare il dito contro avversari politici sotto i riflettori della magistratura. Nel caso dei vari Siri, Rixi e via dicendo, dalla dirigenza leghista sono sempre e solo arrivate parole di stima e solidarietà, a riprova che l’onestà vale solo per gli altri.

Il fatto è che la Lega vive di una contraddizione profonda: è uno dei partiti più anziani oggi presenti in parlamento, eppure si dipinge come il nuovo chiamato a mettere una croce sopra a un vecchio di cui in realtà essa stessa fa parte. La Lega ha governato per decenni, tanto a livello locale quanto nazionale, facendo più volte parte dell’esecutivo. È stata al centro di scandali, polemiche, indagini. Insomma, il partito che oggi punta il dito contro l’Italia pre-governo del cambiamento, contro gli uomini che l’hanno amministrata, si dimentica che in molti casi quegli uomini erano i suoi. Ecco perché non dobbiamo stupirci degli scandali che coinvolgono settimanalmente figure legate al partito: è l’eredità di una vecchia politica dove la Lega era tra i protagonisti. Oggi, a parole, fa finta di non esserlo più. I fatti però ci raccontano un’altra storia. – [FONTE] CONTINUA A LEGGERE >> VIDEO CORRELATI:

Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it fai una donazione! Grazie al tuo contributo, ci aiuterai a mantenere la nostra indipendenza Dona oggi, e rimani informato anche domani. (Donazione Minima 5€):