Ambiente e salute

La mossa di Grillo: niente elezioni e governo di scopo

By admin

August 10, 2019

11/08/2019 – La mossa “politicista” la fa Beppe Grillo, che spiazza tutti e mette sul tavolo una bomba anti-Salvini che può essere utile a prolungare i tempi della legislatura e a dare fiato alla leadership di Luigi Di Maio. La trovata del leader appartiene – ed è questo che stupisce – al repertorio più tradizionale della politica italiana in tempi di crisi di governo. Non c’entra Fanfani, non c’entra Forlani, ma stavolta il fantasista a 5Stelle tra le righe di un post sul suo blog, lancia l’idea molto tradizionale di un “governo di scopo” con chi ci sta “per fermare i barbari”, ovvero i leghisti. E il primo indiziato è il Pd. Luigi Di Maio, a stretto giro, condivide il post: “Beppe è con noi, è sempre stato con noi”.

Nel week end più caldo dell’estate il fondatore M5s tornato in campo lancia così una proposta incandescente: “Dobbiamo fare dei cambiamenti? Facciamoli subito, altro che elezioni, salviamo il paese dal restyling in grigioverde dell’establishment, che lo sta avvolgendo”. Per evitare di andare a nuove elezioni e quindi verso un governo Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, occorre subito un esecutivo di scopo, possibilmente presieduto ancora dal premier Conte, ma assolutamente privo di tecnici. Quindi un governo che si occupi anzitutto di far decantare la situazione, di tagliare il numero dei parlamentari, di approvare una nuova legge elettorale e di conseguenza varare la manovra finanziaria.

Il funambolo, il rivoluzionario, che si fa tattico, è una delle sorprese di questo passaggio storico assolutamente pieno di incognite. Di fatto Grillo, che in questi mesi è sembrato sempre più distante per non dire sfiduciato o addirittura allergico rispetto alle sorti del Movimento che aveva adottato il governismo come unico ideale, ora cerca il modo per non far morire la sua creatura e lasciarla ancora al potere. Il fondatore, che in certe fasi deve essersi anche sentito tradito, si prende sulle spalle il destino del Movimento.

In sostanza il leader mette nelle mani del capo politico gli strumenti per combattere Salvini. Se il governo di scopo non dovesse vedere luce, allora, ecco che arriva la deroga al secondo mandato per i deputati e i senatori perché la legislatura è finita troppo presto. Aveva detto i parlamentari grillini sono “biodegradabili”, cioè al termine del secondo mandato sarebbero spariti, oggi rettifica: “Biodegradabili sì ma non kamikaze”. Non ci si può quindi schiantare, occorre cambiare e non essere “rigidi” in nome della sopravvivenza: “Una vocina ripetitiva ha preso subito forma dal cicaleccio: ‘sopravviviamo, sopravviviamo sopravviviamo’”.

Il leader M5s torna politico. “C’è Matteo Salvini che immagina il Movimento come qualcosa che vive solo grazie a lui! Ma siamo diventati scemi? Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari, non si può lasciare il paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo”. Così Grillo, in un passaggio del suo lungo post, evoca uno scenario in cui si potrebbe anche non andare subito a elezioni. Un modo per lavorare a un governo di scopo, ricompattare il Movimento e dichiarare ‘guerra’ al tradimento di Salvini. La lotta è già iniziata. Basti pensare che per la prima volta è intervenuto Roberto Fico, da alcuni visto anche come possibile nuovo premier capace di ottenere il consenso della sinistra: “I presidente di Camera e Senato convocano le Camere. Nessun altro”. Non il ministro dell’Interno, quindi.

Tutto ciò giunge all’indomani del vertice di tutto il gruppo dirigente alla presenza anche di Davide Casaleggio, e poche ore dopo il post di Di Maio che ribadisce la linea ufficiale dei grillini che vogliono le elezioni solo dopo l’approvazione definitiva del taglio dei parlamentari. Ma come è noto, se passa la riforma costituzionale, non sarà possibile andare al voto prima di maggio.

L’unica strada è quella tracciata da Grillo: un governo di scopo. A chiederlo, nel mondo pentastellato sono parecchi. A poco a poco stanno venendo fuori allo scoperto. Qualcuno, nel mondo pentastellato, legge il post di Pietro Grasso in questo senso. Il senatore di Leu ed ex presidente della Camera ha invitato “a non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia della Lega presentata nei confronti del premier Conte”. Se anche il Pd e Forza Italia seguissero questa strana, l’attuale presidente del Consiglio non verrebbe sfiduciato e si potrebbe creare un’altra maggioranza.

Per adesso si tratta di scenari che si rincorrono. Di certo però lunedì una pattuglia sempre più numerosa di deputati e senatori è pronta a mettere sul tavolo del capo politico la richiesta di ragionare su un esecutivo di scopo. Strada che vede già l’appoggio del leader. – [FONTE] CONTINUA A LEGGERE >> VIDEO CORRELATI:

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