Economia

“Electrolux, nel piano il maxi-taglio dei salari e chiusura del polo in Friuli” L’azienda: riduzione di 3 euro all’ora

By admin

January 28, 2014

27/01/2014 – I sindacati: proposto uno stipendio da 700-800 euro al mese. Ipotesi sciopero Il ministro Zanonato: «Ma in Italia c’è un problema legato al costo del lavoro»

I proprietari svedesi presentano un piano per salvare le quattro fabbriche italiane di Electrolux a rischio di chiusura, ma le condizioni sono così dure che i dipendenti non possono tirare un sospiro di sollievo. Secondo fonti sindacali, la proposta comporta un taglio dei salari così drastico che l’attuale media di 1400 euro al mese si dimezzerebbe o quasi, a circa 700-800 euro, cioè una cifra paragonabile all’assegno della cassa integrazione. Per l’azienda non è così: «Di fronte al rimbalzare di numeri ed evidenze che possono fuorviare la serenità del confronto e generare inutili allarmi, Electrolux intende riassumere alcune delle ipotesi di lavoro che oggi sono state proposte ai rappresentanti dei lavoratori» scrive a tarda sera in una nota. «La proposta tutta da discutere del costo dell’ora lavorata prevede una riduzione di 3 euro. In termini di salario netto questo equivale a circa 8% di riduzione ovvero a meno 130 euro mese.

Nel corso dell’incontro è stata anche avanzata l’ipotesi di raffreddare l’effetto inflattivo del costo del lavoro, responsabile del continuo accrescere del gap competitivo con i paesi dell’est Europa, attraverso il congelamento per un triennio degli incrementi del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli scatti di anzianità. Ovviamente l’azienda ha dato piena e ovvia apertura a considerare altre forme di riduzione del costo del lavoro con minori o, se possibile, nulle conseguenze sui salari. L’azienda ribadisce anche che, il regime di 6 ore assunto come base per tutti i piani industriali, è da considerarsi con applicazione della solidarietà, come da accordi sottoscritti e dei quali auspica il prossimo rinnovo».

La proposta originale, secondo le sigle, prevedeva un taglio dell’80% dei 2700 euro di premio aziendali, la riduzione delle ore lavorate a 6, il blocco dei pagamenti delle festività, la riduzione di pause e permessi sindacali (-50%) e lo stop agli scatti di anzianità. Il costo orario del lavoro, ora a 24 euro,sarebbe sceso di 3-5 euro medi, così da ridurre il gap con il costo del lavoro in Polonia, dove gli operai di Electrolux percepiscono 7 euro l’ora. A queste condizioni, avrebbero detto gli svedesi, gli stabilimenti di Susegana, Porcia, Solaro e Forlì sopravviverebbero, mentre se il piano fosse respinto il gruppo bloccherebbe gli investimenti in Italia.

Per discutere la proposta sono state già convocate per domani le assemblee dei lavoratori, ma si parla anche di sciopero. Secondo Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, «quello che temevamo è successo. Electrolux ha presentato un piano che è sostanzialmente irricevibile e che impedisce alla parte sindacale di proseguire il confronto con l’azienda. Per quanto ci riguarda, questo è il tempo della lotta dura e ad oltranza. Il governo, se c’è, almeno si faccia sentire». Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha commentato così le indiscrezioni: «I prodotti italiani nel campo dell’elettrodomestico sono di buona qualità ma risentono dei costi produttivi, soprattutto per quanto riguarda il lavoro, che sono al di sopra di quelli che offrono i nostri concorrenti. E’ necessario dunque ridurre i costi di produzione, in Italia c’è un problema legato all’esigenza di ridurre il costo del lavoro».  FONTE