Ambiente e salute

La rabbia di Greta all’Onu: “Mi avete rubato l’infanzia con le vostre parole vuote”

By admin

September 24, 2019

24/09/2019 – «Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di una estinzione di massa, e tutto ciò di cui potete discutere sono i soldi, e le favole di una eterna crescita economica. Come vi azzardate!». Più di così, Greta Thunberg avrebbe potuto solo prendere a schiaffi i capi di governo che la stavano ascoltando, durante il suo discorso all’apertura del Climate Action Summit nell’Assemblea Generale dell’Onu, che ha concluso così: «Noi ragazzi vi guardiamo. Se ci deluderete ancora, non vi perdoneremo mai».

Eppure, anche se non è abbastanza, qualche impegno concreto per moltiplicare gli sforzi finalizzati a contenere i cambiamenti climatici è venuto, tipo l’alleanza di 59 paesi che hanno promesso di aumentare i contributi nazionali per tagliare le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030.

La denuncia di Greta, quasi in lacrime, ha commosso l’Assemblea. Ma alla fine lo stesso presidente americano Trump non ha resistito al richiamo di sentire cosa accadeva, oppure di sfidare i suoi critici, presentandosi a sorpresa in aula durante i discorsi del leader indiano Modi e quello tedesco Merkel. «Speriamo – lo ha sfottuto l’ex sindaco ambientalista di New York Michael Bloomberg – che le nostre deliberazioni siano di aiuto, quando formulerete la politica del clima». Il pubblico ha riso, conoscendo anche l’acrimonia personale fra i due miliardari di Manhattan, ma forse ha sperato anche che le motivazioni scientifiche dell’allarme finiscano per fare breccia. Un video ha catturato il momento in cui Greta si è vista passare davanti Trump in un corridoio del Palazzo di Vetro, e sul suo viso era impossibile non leggere la rabbia.

Anche le emozioni alla fine potrebbero avere un peso, ma il segretario generale Guterres ha insistito sui danni già evidenti per gli esseri umani: «La natura è arrabbiata. E ci prendiamo in giro, se pensiamo di poter prendere in giro la natura. Perché la natura si vendica sempre, e nel mondo sta colpendo con furia. C’è un costo per tutto, ma il costo più grande è non fare nulla». Il vertice era stato diviso in nove coalizioni di paesi, che dovevano presentare iniziative concrete per contrastare i cambiamenti climatici e contenere l’aumento delle temperature sotto 1,5 gradi, aiutati dal settore privato. E oltre 70 annunci sono arrivati. Il presidente cileno Pinera, che ospiterà la prossima conferenza COP25, ha detto che la “Climate Ambition Alliance” si impegna ad aumentare le “nationally determined contribution” nel 2020, ed arrivare a zero emissioni entro il 2050. Si tratta di 59 paesi che hanno già definito i nuovi obiettivi e 11 che li stanno studiando. La Cina ha confermato che rispetterà gli impegni presi a Parigi, ma non li aumenterà, forse anche per non danneggiare la sua economia durante la guerra commerciale con gli Usa. Stesso discorso per la Russia, grande produttrice di petrolio e gas. Compagnie che valgono oltre 2,3 trilioni di dollari hanno dichiarato che si allineeranno ai parametri dettati dalla scienza, e la Powering Past Coal Alliance si è allargata, arrivando ora ad includere 30 paesi, 22 stati o regioni, e 31 corporation che smetteranno di costruire centrali elettriche a carbone, puntando sulle fonti rinnovabili. La Asset Owner Alliance, che raggruppa fondi pensione del valore di 2 trilioni di dollari, investirà ora solo su aziende carbon-neutral. I paesi dell’America centrale destineranno entro il 2030 10 milioni di ettari di terra alla produzione agricola sostenibile, per ridurre le emissioni del 40% rispetto al 2010. Il premier italiano Conte, che ha presenterà un piano per migliorare la digitalizzazione delle infrastrurre limitando gli sprechi di elettricità, ha detto che l’Italia punta al completo raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030, e ad una strategia di decarbonizzazione entro il 2050. Alla fine del vertice, Guterres ha annunciato che 77 nazioni si sono impegnate a ridurre a zero le loro emissioni entro il 2050.

Tutto ciò è comunque troppo poco, per restituire a Greta e alla sua generazione i sogni e l’infanzia perduta. La speranza però è che sia l’inizio di un processo, per assicurare almeno la loro sopravvivenza. – [FONTE] CONTINUA A LEGGERE >>

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