Democrazia diretta

Intervista con il candidato Sindaco Giuseppe POLIZZI (M5S) CONTRO IL DELFINO DI BERLUSCONI/RENZIE

By admin

February 01, 2014

La tua corsa alle elezioni comunali si apre in un clima di forti tensioni nazionali. La città di Pavia è lontana dagli scontri parlamentari o le problematiche in discussione si riverberano anche a livello locale?

Pavia appare oggi come un caso emblematico del malcostume diffuso trasversalmente tra i vecchi partiti: l’esercizio del potere fine a se stesso, l’uso distorto degli strumenti della democrazia e la carriera politica intesa come sfogo per ambizioni e vanità personali. Sentiamo che la nostra battaglia locale ha un respiro nazionale, perché è questo il tempo in cui il cambiamento vero può affermarsi, rivoluzionando dal basso l’intero sistema di gestione della cosa pubblica. Senza apparati, lobbies, clientele, si potrà concretizzare quell’idea di buongoverno basato sulla partecipazione, la competenza, l’onestà e la trasparenza. Noi faremo la nostra parte con coraggio, volontà e molto entusiasmo. È una sfida che vogliamo vincere.

Da poco meno di un mese sei stato scelto come candidato sindaco del Movimento5stelle per il Comune di Pavia. Che cosa hai fatto in queste prime settimane?

Fin dal dicembre scorso, quando ho proposto la mia candidatura all’interno del Movimento, ho cominciato a organizzare dei gruppi di lavoro che approfondissero temi e problematiche. Ci sono tanti attivisti preparati, competenti e pieni di entusiasmo: stiamo immaginando insieme il futuro di Pavia. Poi, quando il mio nome è stato scelto dalla nostra assemblea, insieme all’onore e alla soddisfazione, ho sentito il bisogno di rimboccarmi le maniche. In queste settimane ho incontrato i cittadini e le associazioni, andrò nei quartieri per ascoltare i problemi e le idee dei pavesi. Le priorità di queste settimane, quindi, sono: ascoltare, elaborare, proporre. Dall’attivismo nella società civile alla politica: come è nata la tua candidatura a sindaco di Pavia?

Sono stato scelto dagli attivisti 5 stelle pavesi per promuovere con forza una discontinuità con le precedenti amministrazioni. Discontinuità totale. Il mio impegno proviene, è vero, dalla società civile: quando avevo 16 anni ho iniziato a lavorare come volontario con i ragazzi in difficoltà del quartiere Isola di Vercelli. A Pavia ho fondato Coming-aut e mi sono battuto, con gli altri attivisti, per promuovere diritti e dare spazio a comunità visibili e dialoganti; come avvocato sociale ho portato avanti battaglie al fianco di migranti e di disabili. Su tutti questi fronti mi sono sempre mosso con la convinzione che la società civile dovesse entrare nelle istituzioni, perché è dalle istituzioni che possono arrivare risposte strutturali e durature alle richieste dei cittadini. Su queste basi ho sempre concepito il mio impegno e da queste fondamenta è nata la mia candidatura.

Parlavi di discontinuità con l’amministrazione precedente. Spiegaci.

Pavia ha bisogno di vivere una fase del tutto nuova, di reagire con una rottura radicale rispetto agli schemi che centrosinistra e centrodestra hanno replicato a vicenda negli ultimi anni. Le giunte della Capitelli prima e di Cattaneo poi hanno lottizzato aree di potere, servito clientele e piazzato sodali in poltrone ben retribuite, dimenticandosi totalmente del bene comune e del benessere dei cittadini. La conseguenza di questo malgoverno e di questa incapacità di pensare e attuare piani di lungo corso è evidente: una città immobile, che è diventata famosa non per le sue eccellenze, quali il suo patrimonio artistico o la storia secolare del suo ateneo, ma per le infiltrazioni mafiose e il triste primato di capitale delle slot machines. I pavesi sanno che è necessario cambiare rotta.

E che cosa proponete per cambiare? Quali saranno i temi principali della campagna elettorale? Proprio in questi giorni stiamo definendo gli ultimi dettagli del programma che abbiamo costruito insieme con i cittadini pavesi, ascoltando la loro analisi dei problemi e le loro richieste.

I temi principali riguardano la crisi economica, l’ambiente e la mobilità, la sicurezza, la trasparenza. Sono tutti temi molti importanti. Alla crisi economica si associa il grave problema del disagio sociale e della fragilità di molte famiglie. Il comune è l’istituzione più vicina al cittadino, eppure la giunta attuale non è stata capace di restare al fianco dei pavesi in difficoltà, li ha lasciati soli a fronteggiare la perdita del lavoro o della casa. Noi diciamo che nessuno deve rimanere indietro! Adotteremo misure d’emergenza per arginare lo stato di disagio, ma abbiamo messo a punto, e lo presenteremo nei prossimo giorni, anche un piano di lungo respiro per rilanciare l’economia cittadina, attraverso modelli di sviluppo sostenibile e di finanza etica. Quali le priorità dei cosiddetti “primi cento giorni”?

Come dicevo, sarà necessario attuare misure urgentissime per arginare il disagio sociale causato dalla crisi economica. Ma c’è un altro tema che sarà all’ordine del giorno all’inizio del mandato: la trasparenza. Metteremo mano alle partecipate e agli enti che sono stati al centro, in questi anni, di nomine pensate con la logica della spartizione politica e clientelare. Questo terreno è stato minato dagli sprechi e dagli scandali (ultimo in ordine di tempo, l’arresto di Tedesi, direttore generale di ASM). Noi cambieremo passo: valuteremo i curricula di tutti coloro che vorranno proporsi e sceglieremo i dirigenti sulla base delle competenze. Basta poltronismi, basta doppi e tripli incarichi! Sapremo ridisegnare la gestione della cosa pubblica e dei beni comuni secondo i principi della competenza e del merito. I cittadini lo chiedono con forza e sanno che soltanto noi possiamo farlo realmente, perché non abbiamo rendite di posizione da difendere né potentati politici da compiacere: noi siamo davvero liberi.

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