Cronaca

«La Tasi colpirà chi ha meno. Con o senza detrazioni»

By admin

February 02, 2014

Bologna, 30 gennaio 2014 – NESSUNA speranza. Se le aliquote della Tasi saranno confermate dal governo sui livelli annunciati in questi giorni, a rimetterci saranno i proprietari di case di tipo popolare, quelle accatastate come A/4, che si troveranno a pagare, in media, fino a 180 euro in più rispetto alla vecchia Imu sulla prima abitazione. Lo confermano le simulazioni di Nomisma (vedi grafico): al di là delle aliquote che saranno applicate dal Comune — quella base del 2,5 per mille o altre più alte, fino al massimo del 3,3 — chi ha case con rendite catastali più alte pagherà meno che con l’Imu.

L’UNICO elemento in grado di cambiare, parzialmente, le carte in tavola è il meccanismo delle detrazioni. Che però dovranno essere stabilite, per quantità e modalità, da Palazzo d’Accursio. E che comunque potrebbero risolvere solo parzialmente il problema. «Se, per ipotesi, il Comune disponesse di circa 8 milioni di euro da dedicare al capitolo detrazioni (circa 60 euro a famiglia in media, tenendo conto anche delle situazioni per le quali non saranno applicate detrazioni) — sottolinea il direttore di Nomisma, Luca Dondi — sarebbe quasi certo che a risultare penalizzate rispetto all’Imu 2012 sarebbero le famiglie che vivono in unità abitative accatastate in categoria A/3, A/4, A/5, per le quali l’ammontare delle detrazioni non sarebbe sufficiente a compensare l’innalzamento dovuto al diverso sistema di calcolo». Morale, dice Dondi: «La riforma della tassazione sulla casa mette in difficoltà l’ente locale e rischia di penalizzare le situazioni di maggiori disagio». Inoltre, particolare non secondario, la nuova tassa sugli immobili lascerà molto probabilmente il Comune alle prese con il minor gettito rispetto all’Imu.

PER QUESTO la vice sindaco, e assessore al Bilancio, Silvia Giannini dice che «l’impostazione della Tasi è insoddisfacente» e rivendica per i Comuni più risorse rispetto ai 700 milioni garantiti dal Ministero dell’Economia: «Per ora ci hanno dato solo 200 milioni — fa presente la Gannini —, gli altri 500 erano già inseriti nella legge di Stabilità». Sulla stessa linea anche il sindaco Virginio Merola: «L’accordo raggiunto con l’esecutivo non risolve affatto la questione centrale: evitare l’aumento delle tasse per i cittadini. Sono necessari 1,5 miliardi di euro e per ora siamo a 700 milioni. Sarebbe necessario che il governo avesse il coraggio di dire questa semplice verità: così le tasse aumenteranno. Credo che le forze parlamentari, a cominciare dal Pd, debbano evitare questo finale». FONTE