Ambiente e salute

Torna l’incubo Chernobyl sotto forma di titoli acchiappaclick

By admin

April 18, 2020

18/04/2020 – Anno bisesto, anno funesto. Dato che il coronavirus e il passaggio di un’asteroide “vicino” alla Terra non erano sufficienti, ora sembra che una “nube radioattiva” sprigionata da alcuni incendi avvenuti in Ucraina stia raggiungendo tutta l’Europa, Italia compresa, catapultandoci nello scenario apocalittico del lontano 1986. Ma fino a che punto è vera questa notizia?

A leggere i titoli allarmistici di alcune testate giornalistiche, sembrerebbe proprio il caso di preoccuparsi e di prolungare ulteriormente il lockdown imposto dall’epidemia di Covid-19, evitando anche di uscire in giardino o sui balconi:

  1. Incendio Chernobyl, nube radioattiva arrivata sull’Italia;
  2. Incendi Chernobyl: la nube radioattiva incombe sull’Europa (e sull’Italia). A Kiev l’aria è irrespirabile;
  3. Incendi Chernobyl: nube radioattiva avrebbe raggiunto anche il Mediterraneo e l’Italia;

Tuttavia, se leggiamo i relativi articoli, la situazione che si delinea appare molto diversa rispetto a quella prospettata dai titoli acchiappaclick: secondo una simulazione condotta in Francia dal’Institut de Radioprotection et Sûreté Nucléaire (IRSN), le masse d’aria provenienti dalla zona degli incendi verificatisi il 5 e 6 aprile potrebbero aver raggiunto la Francia a partire dal 7 aprile, ma i livelli di radioattività rilevati in Francia sarebbero estremamente bassi e non pericolosi

A Kiev i valori di radioattività sono significativamente più alti rispetto a quelli normalmente misurati in cesio 137 nell’aria e attestano il passaggio di masse d’aria contrassegnate dalla radioattività, ma rimangono comunque moderati e senza conseguenze per la salute.

Guardatevi, quindi, dai titoli acchiappaclick ed evitate di condividere notizie inutilmente allarmistiche. Non abbiamo bisogno di altra ansia. – [FONTE] CONTINUA A LEGGERE >>

Covid-19, l’Oms lancia raccolta fondi

Si chiama Solidarity response fund.  Come donare: Per donare al Solidarity Response Fund, potete andare sul sito http://who.int e cliccare sul bottone arancione “Donate” in cima alla pagina.

Oppure attraverso il canale Facebook.

Anche se le autorità ucraine rassicurano che l’incendio è sotto controllo, la situazione non è così chiara. E c’è chi teme che le fiamme possano arrivare alla centrale o ai centri di stoccaggio di rifiuti radioattivi. Commentiamo anche alcuni dati relativi all’epidemia, la decisione di Trump di rompere con l’Oms e la situazione nelle carceri italiane. Sul finale qualche anticipazione sul nuovo format video di Daniel Tarozz:

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