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INPS. Richiesta del Bonus di 600 €: 120.000 Avvocati; 79.720 ingegneri; 24.300 commercialisti; 330 notai

By admin

April 24, 2020

24/04/2020 – In fila con la ricevuta per l’indennità Covid-19 ci sono anche 353 notai. Trecentocinquantatré professionisti (finora) che hanno chiesto alla Cassa nazionale del Notariato il bonus di 600 euro per il mese di marzo. Anche i notai piangono? Non esageriamo. Però è un fatto che si contino più di mille potenziali beneficiari del “reddito di ultima istanza”: 1.012 per la precisione, oltre il 20% degli iscritti alla Cassa.

Il Fondo istituito dal “cura Italia” all’articolo 44 include anche loro, in quanto «lavoratori danneggiati dal virus Covid-19», come dice il decreto (confondendo il virus con la malattia). Ad approfittarne – al pari di altri professionisti «iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria» – potrebbero essere i 703 notai che nel 2018 hanno percepito redditi fino a 35mila euro. E i 309 che nello stesso anno d’imposta non hanno superato i 50mila.

Ingegneri e Architetti Il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa ha deliberato, nella riunione del 20 aprile, l’autorizzazione al versamento della seconda tranche di istanze di indennità presentate regolarmente dal 7 al 13 aprile, secondo i criteri stabiliti dall’art.3 del Decreto Interministeriale del 28 marzo 2020, e che porta i beneficiari del bonus iscritti alla Cassa ad oltre 88.000. I mandati di pagamento saranno emessi il 23 aprile. Saranno progressivamente liquidate, in tranche successive, tutte le domande presentate entro il 30 aprile prossimo.

Il CdA ha inoltre deliberato di sottoporre alla prima riunione utile del Comitato Nazionale dei Delegati – prevista per i primi di maggio – la proposta di impiego dello stanziamento di 100 milioni di euro derivante dalla variazione al bilancio di previsione 2020. Tutte le misure sono tra loro cumulabili con qualsiasi altra prestazione previdenziale e assistenziale disciplinata dai regolamenti vigenti dell’Associazione. Queste le linee di azione e gli stanziamenti che saranno presentati al CND e che l’Assemblea potrà modificare o condividere

120.000 Avvocati, quasi metà degli avvocati ha già fatto richiesta In totale, fino alla sera di venerdì 3 aprile, le richieste presentate dai professionisti per il bonus di 600 euro hanno raggiunto quota 375mila, per una spesa di 225mln, dunque superiore alla soglia attualmente finanziata di 200 mln (la cui copertura si ferma a 333.333 domande). Il criterio nell’erogazione sarà quello cronologico. I dati sono riportati oggi dal Sole24Ore.

Il record degli avvocati – In particolare, i legali continuano a guidare ampiamente la classifica delle richieste con 120mila domande (giovedì erano 111.217) presentate a Cassa forense. Numeri che rappresentanto in modo plastico le condizioni di difficoltà economica in cui versa quasi la metà degli avvocati italiani, gli iscritti all’Istituto di previdenza erano infatti 243mila nel 2018. Mentre sono 24.300 le domande dei commercialisti. Tra le professioni legali spuntano poi anche 330 domande alla Cassa del notariato. Il bonus 600 euro e gli altri aiuti anche per i commercialisti Indennità di 600 euro anche per i commercialisti. In un primo momento esclusi dagli aiuti pensati per i lavoratori piegati dall’emergenza Coronavirus, ora anche i professionisti con partita IVA iscritti a un ordine professionale, potranno ricevere un bonus una tantum di 600 euro facendo domanda alla propria Cassa di competenza. L’aiuto economico non sarà dunque erogato dall’INPS, ma dal Fondo per il “reddito di ultima istanza”. Si tratta di una misura introdotta con l’articolo 44 del decreto Cura Italia, messa a punto per fronteggiare l’emergenza.

La platea dei beneficiari era già stata indicata abbondantemente nei giorni scorsi: lavoratori autonomi, partite Iva, collaboratori, stagionali, artigiani, commercianti, agricoli, lavoratori dello spettacolo. Sono tutte le persone che, in Italia, avevano diritto a un bonus che è stato previsto dall’ultimo decreto emanato dal consiglio dei ministri e che sarà valido a partire dal mese di aprile. La sorpresa delle ultime ore, tuttavia, potrebbe essere un aumento bonus partite Iva, che passerebbe da 600 a 800 euro.

In questo modo, il governo di Giuseppe Conte andrebbe a rispondere a tutte quelle critiche che lo hanno accusato di aver sottovalutato l’importanza di una misura che desse sollievo soprattutto alle partite iva, che si sono ritrovate senza commesse in un momento di sospensione della vita reale, con un conseguente blocco degli affari correnti. Tuttavia, l’aumento – secondo le prime indiscrezioni – potrebbe essere subordinato ad alcune condizioni, tra cui la certificazione di aver subito un calo delle entrate a partire dall’emergenza coronavirus. Ecco le ultime novità.

Ma un’inchiesta svela che in Italia troppi ricchi professionisti hanno richiesto i 600 euro. E intanto crescono gli appelli per non richiedere i 600 euro se non se ne ha bisogno. Tra coloro che hanno ricevuto il bonus, infatti, c’è anche chi sul conto corrente ha un saldo di quasi 600 mila euro. Tra i lavoratori autonomi che hanno richiesto, e ottenuto, il bonus dei 600 euro erogato dall’Inps per far fronte all’emergenza coronavirus, non tutti sono davvero bisognosi di avere un aiuto. E’ un gestore di una banca, che vuole rimanere anonimo, a confermare al giornalista di Piazza Pulita il dato: anche chi ha un saldo del conto corrente molto alto richiede il bonus. E non sono casi isolati. Il video: CONTINUA A LEGGERE >>

Covid-19, l’Oms lancia raccolta fondi

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