Ambiente e salute

Bonafede blindato dal M5S e dal governo: “massima fiducia nel suo operato”

By admin

May 06, 2020

06/05/2020 – Telefonata tra il premier Giuseppe Conte e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dopo le dure accuse nei confronti del Guardasigilli mosse dal magistrato Nino Di Matteo. A quanto apprende l’Adnkronos, il presidente del Consiglio si è sentito in giornata con il ministro Bonafede per ribadirgli “piena fiducia per il suo operato”. Conte, che già all’epoca dei fatti denunciati da Di Matteo era presidente del Consiglio, “ha ricordato al ministro di essere stato da lui informato dell’intenzione di coinvolgere il dott. Di Matteo in una posizione di rilievo. Pensare che questa possibilità di collaborazione del dott. Di Matteo con il ministero della Giustizia non si sia concretizzata per il presunto condizionamento subito dal ministro per effetto di affermazioni pronunciate da qualche boss mafioso è fuori dalla realtà”, la difesa a spada tratta del premier.

“A dimostrarlo ci sono anche le concrete iniziative del ministro Bonafede nel campo della lotta alla mafia”, ha rimarcato inoltre il premier, ribadendo la “piena fiducia” nei confronti di Bonafede.

Il duro attacco dell’ex pm antimafia di Palermo contro il Guardasigilli, andato in scena ieri sera nel corso della trasmissione ‘Non è l’arena’ di Massimo Giletti, è stata al centro della giornata polemica, con Bonafede nel mirino dell’opposizione e non solo, visto che anche Matteo Renzi ha chiesto chiarezza sulla vicenda.

Di Matteo ha infatti accusato pubblicamente il responsabile della Giustizia di avergli prima proposto, nel 2018 (governo Lega-M5S), il posto di capo del Dipartimento delle carceri, ma di aver fatto poi marcia indietro – questa la ricostruzione del magistrato – alla luce delle registrazioni della polizia penitenziaria di importanti boss che temevano l’arrivo di Di Matteo al Dap. Si tratta di registrazioni, viene sottolineato in ambienti di governo come sostenuto dallo stesso Bonafede, di cui il Guardasigilli era già a conoscenza prima di proporre a Di Matteo di entrare in squadra.

Il ministro della Giustizia Bonafede ha sempre dimostrato di avere la schiena dritta e di non fermarsi davanti a nessuno, mettendo al primo posto solo gli interessi dei cittadini. Andiamo avanti orgogliosi della nostra storia e consapevoli di avere un’unica grande certezza: mai un passo indietro davanti ai mafiosi e ai corrotti. Mai”, scrive su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Nette le parole a sostegno di Bonafede anche da parte di Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia e senatore M5s. “Arrivare a sostenere che l’azione di Bonafede sia stata inficiata da condizionamento, minacce e intimidazioni per cui avrebbe evitato la nomina di Di Matteo a capo del Dap mi pare un’inferenza illogica”. Il senatore pentastellato poi continua: “Se Bonafede fosse stato condizionato, minacciato, intimorito avrebbe potuto chiamare qualcun altro e non Di Matteo invece lo ha chiamato, ma poi, presumo, c’è stato un problema di comunicazione per cui il posto al Dap è stato assegnato a un’altra persona”.

Morra ha ricostruito quanto emerso nella trasmissione televisiva quando il magistrato Nino Di Matteo è intervenuto a Non è l’arena, programma di La7, condotto da Massimo Giletti, per raccontare un episodio del 2018, relativo alla nonima di Francesco Basentini come capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap). “Bonafede ha chiamato Di Matteo per offrirgli la possibilità di scegliere tra due incarichi, il primo essere a capo del mondo carcerario”, oppure un altro incarico ossia la Direzione generale affari penali, ruolo in cui a inizio anni ‘90 fu chiamato a Roma, Giovanni Falcone.

Il pentastellato ha poi ricordato che erano state pubblicate alcuni giorni prima delle intercettazioni di boss appartenenti a cosa nostra in cui si diceva “se fanno Di Matteo capo Dap è finita” proprio perché si riconosceva lo straordinario spessore dell’uomo e del magistrato. “C’è stato un cortocircuito, un qui pro quo su cui bisognerà tornare. Si dovranno chiarire il ministro Bonafede e Di Matteo: questo è il mio auspicio”, sottolinea Morra. Tutta la giornata sono andate le polemiche su questa spinosa questione. Ora il governo ha scelto: pieno appoggio al Guardasigilli. CONTINUA A LEGGERE >>

Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it fai una donazione! Grazie al tuo contributo, ci aiuterai a mantenere la nostra indipendenza Dona oggi, e rimani informato anche domani. (Donazione Minima 5€):