Ambiente e salute

Pesto ai pesticidi: da Barilla a De Cecco, tracce in quasi tutte le marche più famose

By admin

June 07, 2020

07/06/2020 – E’ stata una rivista specializzata tedesca e mettere a punto una complessa ricerca in merito alla presenza di pesticidi nel pesto italiano e l’esito complessivo non è stato dei migliori: buona parte dei vasetti di pesto nascondono, tra basilico, pinoli e parmigiano, anche oli minerali e pericolosi pesticidi. La rivista Okotest ha preso in esame 20 marchi di pesto, tra cui alcune tra le più note marche italiane, per capire se contenessero pesticidi o altre sostanze dannose per la salute. Ecco l’elenco dei marchi analizzati, tra cui quattro prodotti bio:

Pesto Verde – Alnatura (biologico) Pesto alla genovese Barilla Pesto verde Bertolli Pesto alla genovese Buitoni Pesto alla Genovese Casa Romantica Pesto alla Genovese Cucina (Aldi) Pesto alla genovese De Cecco Pesto alla Genovese Gut & Günstig Pesto alla genovese Italiamo (Lidl) Pesto Verde Ja! Pesto alla genovese – K-Classic Pesto al Basilico con Pecorino – La Selva (biologico) Pesto verde – Miràcoli Pesto alla genovese – Mondo italiano Pesto Verde – Oro d’Italia Pesto Genovese Bio Ppura (biologico) Pesto ligure – Rapunzel (biologico) Pesto alla genovese Saclà Pesto San Fabio Pesto alla genovese – Villa Gusto

I risultati, come dicevamo, sono deludenti e tolgono ai prodotti italiani quell’aura di genuinità che all’estero percepiscono nei confronti dei nostri prodotti. Il 60% dei pesti analizzati ha ottenuto un punteggio “scarso” o “insufficiente” e solo due hanno portato a casa un “soddisfacente”. Nessuno è stato promosso con il massimo dei voti. All’interno vi erano oli minerali o pesticidi, e in alcuni casi erano addirittura presenti contemporaneamente. In particolare otto tra i prodotti analizzati sono risultati avere alti livelli di idrocarburi saturi (MOSH) e idrocarburi aromatici (MOAH). I MOSH si accumulano nel tessuto adiposo del nostro organismo e negli organi, i MOAH invece possono causare il cancro. Per quanto riguarda gli oli minerali trovati nel pesto, secondo Okotest proverrebbero dagli oli lubrificanti utilizzati negli impianti di produzione.

Ecco, in sintesi, le ‘pagelle’ dei nostri pesti:

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