Ambiente e salute

Brindisi, corruzione in atti giudiziari: arrestati un giudice e 5 tra imprenditori e professionisti

By admin

January 29, 2021

29/01/2021 – L’inchiesta su alcune procedure fallimentari è coordinata dalla procura di Potenza: in carcere il giudice G. G., altri due sono indagati a piede libero. In totale sono 21 le persone finite sotto inchiesta, ai domiciliari la presidente provinciale dell’Ordine degli Ingegneri A. F., che è anche delegata del ministero dei Trasporti nel Comitato d’indirizzo della Zes interregionale Adriatica.

Soldi su soldi grazie le cause di risarcimento del danno, nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, in cui erano coinvolti giovanissimi deceduti in incidenti stradali o un bambino disabile a causa di una malformazione seguita a una presunta colpa medica. Con queste ed altre accuse il giudice civile G. G., in servizio al Tribunale di Brindisi, è stato condotto in carcere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Potenza nei confronti anche di altre 5 persone, tra cui la ex moglie F. S., finita ai domiciliari. L’inchiesta conta un totale di 21 indagati, tredici dei quali per associazione a delinquere. In carcere sono finiti anche l’imprenditore M. B. e il commercialista O. P. M.. Ai domiciliari invece, oltre a S., l’imprenditore F. B. e la presidente provinciale dell’Ordine degli Ingegneri A. F., che è anche delegata del ministero dei Trasporti nel Comitato d’indirizzo della Zes interregionale Adriatica. Altri due magistrati sono indagati a piede libero: si tratta di Francesco Giliberti e Giuseppe Marseglia.

G. risponde di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari in una inchiesta in cui sono ipotizzati anche altri reati: abuso d’ufficio, riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Quanto ai ristori del danno, si parla di due giudizi in particolare: una causa del 2007 sulla morte di una ragazza di 23 anni, e una causa riguardante un bambino nato con traumi permanenti per colpa medica. Nel primo caso 300mila euro sarebbero stati messi a disposizione del giudice attraverso il conto intestato alla ex suocera, indagata a piede libero. Nel secondo, circa 150mila euro. La ex moglie, Federica Spina, avvocatessa, sarebbe stata tra l’altro nominata, a seguito di “minacce” di Galiano, come legale patrocinante in alcuni procedimenti, oltre che erede testamentaria da parte di presunti corruttori. – [Continua su FONTE] CONTINUA A LEGGERE >>

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