Ambiente e salute

Hanno tolto le sanzioni sui cibi adulterati. Abrogata la norma del 1962 che puniva i trasgressori: ora si deve riparare

By admin

March 16, 2021

16/03/2021 – Dal 26 marzo sarà possibile preparare e distribuire per il consumo alimenti in cattivo stato di conservazione, insudiciati o invasi da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocivi, con additivi chimici non autorizzati, e con residui di pesticidi tossici per l’uomo; così come scomparirà il divieto di importare alimenti non conformi alle nostre leggi.Verranno abrogate cioè tutte le disposizioni della legge alimenti del 1962 che fino a oggi tutelavano, con sanzioni penali (arresto e ammenda), con la chiusura dello stabilimento per frodi tossiche e con la revoca della licenza o dell’autorizzazione per tutti gli altri casi, la nostra salute, in via preventiva, al fine di “assicurare una protezione immediata all’interesse del consumatore a che il prodotto giunga al consumo con le cure igieniche imposte dalla sua natura” (Cassazione n. 19686/2018).

Lo ha disposto, zitto zitto, il governo con decreto legislativo 2 febbraio 2021 n. 27, appena pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’11 marzo, il quale avrebbe, invece, dovuto limitarsi, secondo la legge delega, a dare esecuzione ad alcune disposizioni regolamentari della Ue che si occupano solo di disciplinare i controlli ufficiali lungo la filiera agroalimentare e non hanno niente a che vedere con le disposizioni abrogate.Come si sia arrivati non è chiaro. Secondo un tweet della senatrice Loredana De Petris si tratterebbe di un’aggiunta, da eliminare al più presto, voluta dalla Conferenza Stato-Regioni. Di certo, comunque, essa non era contenuta nella bozza di decreto trasmesso dal governo Conte al Parlamento per il parere prima dell’approvazione definitiva. Probabilmente non ne sapeva niente neppure il nuovo ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, il quale, due giorni prima della pubblicazione del decreto, il 9 marzo, illustrando alla commissione Agricoltura del Senato, le linee programmatiche del governo Draghi, si è impegnato, tra l’altro, per “la difesa delle produzioni agroalimentari, la tutela della qualità e della salubrità degli alimenti e il contrasto alle pratiche sleali” nonché a intensificare i controlli antifrode concludendo che “per migliorare l’attività di contrasto (…) vi è la necessità di una revisione del quadro di regole sulle sanzioni in modo da renderle più efficaci, maggiormente proporzionate agli illeciti nonché più organiche a livello settoriale. Infatti, occorre riformare il quadro penale dei reati agroalimentari, oggi fermo alle norme del codice del 1930 ed alla legge sull’igiene degli alimenti del 1962”. Auspicando, quindi, con chiarezza, una sollecita approvazione della proposta Caselli per una incisiva e moderna riforma complessiva del settore agroalimentare.Ci sarà tempo per capire meglio che cosa è successo e chi è responsabile di questa abrogazione. Ma intanto appare indispensabile rimediare prima che il paese ne paghi le conseguenze. Lo si può fare con un decreto legge correttivo; da emanare, però, subito, prima che il 26 marzo, 15 giorni dopo la pubblicazione, il provvedimento di abrogazione diverrà operativo. Basterà scrivere che si è trattato di un eccesso da parte del governo, poiché non aveva ricevuto affatto questa delega da parte del Parlamento; e, quindi, con chiarissima violazione del dettato costituzionale. Non bastava la pandemia…! – [FONTE]

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