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Mazzette in cambio di appalti al Ministero dell’Istruzione: 3 arresti c’è anche l’editore dell’agenzia Dire.

By admin

September 12, 2021

11/09/2021 – Soldi per ottenere affidamenti di progetti ministeriali per milioni di euro. Mazzette e utilità per circa 500 mila euro in favore di un ex alto funzionario del ministero dell’Istruzione. Sono queste le accuse mosse dalla Procura di Roma nei confronti dell’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco arrestato oggi per l’accusa di corruzione assieme ad altri due suoi collaboratori. Le indagini, affidate al Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, hanno fatto emergere un sistema illecito che andava avanti dal 2018. L’arrestato, editore della agenzia di stampa Dire, è amministratore di fatto di tre società e di una fondazione, tutte con sede a Roma, operanti nel settore della comunicazione e della formazione. A ricevere le tangenti, secondo l’accusa, era l’ex capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda. Il procedimento, nell’aprile scorso, aveva vissuto un passaggio drammatico dopo un tentativo di suicidio messo in atto dalla dirigente ministeriale, forse legato al fatto che la notizia del suo coinvolgimento era comparsa su alcuni articolo di stampa. «Le accuse a me rivolte – afferma oggi l’ex dirigente per bocca del suo difensore, l’avvocato Giulia Bongiorno – mi hanno sconvolto. Non chiedo compassione, ma rispetto per l’umiliazione e il dolore che mi sono stati inflitti.

Ho sempre servito lo Stato con rigore e onestà: ho chiesto di essere interrogata proprio per chiarire la mia posizione. Questa situazione, però, mi ha reso molto fragile, dunque per il momento chiedo a tutti rispetto e comprensione per lo stato di prostrazione in cui mi trovo». Nei confronti di Boda è stato disposto un sequestro preventivo di circa 340 mila euro. Agli indagati è contestato anche il reato di rivelazione e utilizzazione del segreto istruttorio. Secondo quanto accertato dai pm di piazzale Clodio, l’imprenditore in cambio di una corsia preferenziale per ottenere affidamenti per progetti pubblici per un totale di 23 milioni di euro (sui quali si effettueranno ulteriori accertamenti investigativi) ha elargito alla funzionaria tangenti consistite in carte di credito prepagate, bonifici, spese per noleggio auto e il pagamento del canone di locazione per l’appartamento dei genitori. – [Continua su FONTE]