Ambiente e salute

AGRICOLTURA: ECCO LA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA TARGATA 5 STELLE

By admin

February 13, 2014

I parlamentari del MoVimento 5 Stelle, componenti della Commissione Agricoltura, puntano su occupazione, qualità e territorio per un comparto primario davvero protagonista con la PAC 2014-2020 L’obiettivo è fare meglio della Spagna, massimizzando l’impatto delle risorse disponibili ed evitando di concedere pagamenti sotto i 400 euro l’anno. Parole chiave del sistema agricolo italiano del futuro: occupazione, qualità, valorizzazione e tutela del territorio. Questo l’orientamento del MoVimento 5 Stelle in materia di politica agricola comune per i prossimi 7 anni, dal 2014 al 2020.

“Puntiamo sulle ore di lavoro ‘spese in campo’ per considerare l’agricoltore ‘attivo’ – dichiarano Daniela Donno e Giuseppe L’Abbate, parlamentari 5 Stelle della Commissione Agricoltura – Riteniamo indispensabile sostenere in modo specifico i prodotti certificati e di qualità, accordando l’aiuto accoppiato alla zootecnica certificata, di montagna ed a quella da filiera corta. Le nostre attenzioni saranno rivolte alle colture tipiche che favoriscono il ripristino del suolo oltre al rilancio della mangimistica tradizionale per scongiurare il pericolo OGM. Infine – continuano i 5 Stelle – sosterremo le colture arboree di rilievo storico e paesaggistico”.

Idee e temi formalizzati in due risoluzioni presentate all’esame della Commissione Agricoltura della Camera. “Ci auguriamo che le nostre proposte – dichiarano Giuseppe L’Abbate e Daniela Donno (M5S) – aprano un dibattito serio e fattivo con il Governo, con gli altri Gruppi parlamentari e soprattutto con i rappresentanti di categoria e la comunità scientifica”. La PAC 2014-2020 è, infatti, oramai ai blocchi di partenza ed urgono scelte importanti, destinate ad incidere fortemente sull’agricoltura italiana per i prossimi 7 anni. “Noi siamo pronti e disponibili ad ogni miglioria possibile – concludono i 5 Stelle – tranne che ad accettare compromessi “politici” volti a non scontentare nessuno piuttosto che soluzioni ragionate in grado di impattare significativamente su un comparto, quale quello primario, che rappresenta una parte rilevante del Pil nazionale e dell’export”.