Democrazia diretta

La gravità della situazione politica italiana non può sfuggire a nessuno

By admin

February 17, 2014

Siamo all’ennesima crisi ministeriale senza che si riesca a intravedere una soluzione duratura. Si cerca e si tenta ancora, attraverso ibride combinazioni , di uscire dal vicolo cieco in cui è stata gettata l’Italia da governi consociativi. In fondo a questo vicolo cieco sta ancora una volta l’ex Presidente Silvio Berlusconi , protagonista indiscusso della scena politica grazie al controllo delle TV pubbliche e private e all’immenso patrimonio accumulato. Mentre a tutto questo guardiamo con consapevole preoccupazione, ci chiediamo non solo quale parte abbiano avuto in questa situazione coloro che avevano il dovere di risolvere il conflitto di interesse che minaccia costantemente la nostra democrazia, ma anche se il Presidente incaricato Matteo Renzi avrà la forza di varare questa riforma prioritaria, in ossequio all’articolo 51 della Costituzione secondo cui “tutti i cittadini possono accedere alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”, che ora non esistono.

Non certo a questa Repubblica pensarono Aldo Moro e Giuseppe Dossetti, Piero Calamandrei e Giuseppe Di Vittorio, Sandro Pertini e Pietro Nenni. Essi volevano una Repubblica fondata sulla eguaglianza sociale dei cittadini, in cui scomparisse il privilegio e su di esso trionfassero le forze del lavoro. In questa Repubblica , invece, domina ancora , e più prepotente che mai, il privilegio; i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Il Presidente incaricato deve perseguire l’obiettivo della effettiva eguaglianza dei diritti e delle possibilità degli uomini nella vita sociale. Si vuole, per dirla con le parole di Aldo Moro, una società che non abbia settori marginali, zone d’ombra alle quali , quasi per una congenita e insuperabile diversità , sia riservata una sorte meno fortunata, una partecipazione meno intensa al valore della vita sociale , una diseguaglianza di posizione, un incolmabile dislivello sotto ogni riguardo..Le libertà politiche, non sorrette da alcuna giustizia sociale, si sono risolte in un beneficio per una minoranza e in una beffa per milioni di lavoratori e di giovani. Nel frattempo i sindacati confederali hanno abbandonato da tempo la difesa dei lavoratori e dei pensionati e sono protesi a garantire a se stessi posizioni di vantaggio e privilegio. In questo quadro , abbiamo il dovere di sperare nel tentativo di Matteo Renzi di risolvere la crisi realizzando quegli obiettivi che si era posto Enrico Letta restando immobile. Il lavoro è la risorsa più grande del nostro popolo e la sua tutela interessa tutti, lavoratori e non. Occorre dopo tante chiacchiere, che Renzi riduca le tasse sul lavoro aumentando sensibilmente i salari e risolvendo il problema della casa per tutti. Compito della Repubblica è non solo promuovere le condizioni per rendere effettivo questo diritto ma di fare in modo che ogni lavoratore abbia una retribuzione che lo liberi dal bisogno e gli consenta di dedicarsi al proprio miglioramento spirituale per esercitare in modo responsabile i propri diritti politici. Renzi deve, col ricorso immediato alla fiducia, attuare una riduzione netta delle indennità dei parlamentari nazionali e regionali, da omologare a livello europeo, ed eliminare da subito il finanziamento pubblico dei partiti, non tra tre anni. Deve essere sottoposto all’ imposizione fiscale il patrimonio immobiliare e commerciale della Chiesa. Devono essere recuperate risorse dalla Camera , dal Senato , dal Quirinale , dalla Corte Costituzionale, e dalla lotta alla evasione fiscale, partendo dalla tassazione dei capitali all’estero . Una legge elettorale decente e legittima è necessaria . Il presidente Renzi deve fare affidamento su persone capaci e oneste, mettendo da parte coloro che di propongono come demiurghi, dimostrando di volere fare queste cose fin da subito, vincendo le resistenze anche interne alla sua parte politica. Ferdinando IMPOSIMATO