
Dai finti attentati ai Comuni sciolti per infiltrazioni alle decine di inchieste che vedono protagonisti i rappresentanti del partito di Giorgia Meloni: tutti i legami fra la destra al potere e i clan.
“Quelli sono terrorizzati da Reggio Calabria”. Nel gergo del capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Calabria Giuseppe Neri, per il quale la procura antimafia ha chiesto invano l’arresto per scambio elettorale politico mafioso, “quelli” sono i neo colleghi di partito di FdI, che lo hanno accolto a braccia aperte a dispetto degli anni di militanza nel centrosinistra. Il terrore invece si deve alle tante, troppe volte in cui il nome di questo o quell’esponente del partito di Giorgia Meloni è finito nelle carte di un’inchiesta giudiziaria, fra gli indagati di un procedimento o gli imputati a processo…..- Articolo di Repubblica dell’11/06/2024
11/06/2024 – Ci sono anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, del Partito Democratico, ed il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale, Giuseppe Neri, tra gli indagati dell’inchiesta dell’operazione “Ducale” che stamattina ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari. Tra gli indagati figura inoltre il consigliere comunale di Reggio Calabria Francesco Sera, del Pd.
L’ipotesi di reato a carico di Falcomatà, Neri e Sera è scambio elettorale politico-mafioso. Pe Neri e Sera, la Dda di Reggio aveva chiesto l’arresto, ma il Gip non ha accolto la richiesta. Nessuna richiesta, invece, era stata fatta per Falcomatà. Per il sindaco Falcomatà la Dda non ha avanzato al Gip distrettuale, Vincenzo Quaranta ,richiesta di arresto in quanto non ha ritenuto “compiutamente integrati tutti i presupposti legittimanti la misura cautelare”. L’inchiesta é stata condotta dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, dagli aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e dal sostituto procuratore Salvatore Rossello.
Dall’inchiesta é emerso che uno degli arrestati per i quali sono stati disposti i domiciliari, Daniel Barillà, genero di Domenico Araniti, indicato come esponente apicale dell’omonima cosca, avrebbe alterato le operazioni di voto nelle tornate elettorali del 2020, quando si è votato per le elezioni regionali e comunali di Reggio, e del 2021, anno in cui sono state ripetute le consultazioni regionali dopo la morte prematura della presidente Jole Santelli.
In particolare, Barillà si sarebbe procurato le schede elettorali di cittadini impossibilitati a recarsi al seggio e, con la complicità di scrutatori compiacenti, gli avrebbe fatto esprimere il voto per Giuseppe Neri e Giuseppe Sera. Un “favore” che, secondo la Dda, avrebbe consentito a Barillà di ottenere da Neri e Sera nomine in enti pubblici come professionista esterno.
“Questa mattina ho appreso di essere indagato in un’inchiesta della Procura di Reggio Calabria. È una vicenda che, come sempre è accaduto in tutte le situazioni giudiziarie che ho dovuto affrontare in questi anni, chiarirò nelle sedi opportune, pienamente rispettoso dell’attività della magistratura, per la quale nutro piena fiducia”. Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. “Chi mi conosce – aggiunge – sa che ho sempre svolto il mioruolo in piena onestà, tenendo fede al principio della legalità come bussola del mio agire politico ed amministrativo. Ed in questo senso intendo continuare ad operare con serenità nell’interesse della città, nella piena consapevolezza di quanto importante sia l’attività repressiva nei confronti delle cosche di ‘ndrangheta, portata avanti dalla magistratura, che vedrà sempre nelle istituzioni territoriali che mi onoro di rappresentare uno strenuo ed integerrimo alleato”. – [rai.it]
In #Calabria l’Antimafia indaga su presunti rapporti tra #Ndrangheta e politica. L’inchiesta sulle amministrative del 2020 e del 2021 ha portato a 14 misure cautelari in un’operazione dei Carabinieri del #ROS.