Cronaca

Moretti, amministratore delegato Trenitalia: «Lo Stato taglia gli stipendi? Vado via», Ma Renzi insiste: «Capirà»

By admin

March 21, 2014

Dopo l’affermazione polemica dell’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, sull’effetto della spending review, che secondo lui porterà «buona parte dei manager» ad andarsene, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha confermato a Bruxelles «l’intervento su stipendi dirigenti pubblici». «Sono convinto – ha aggiunto – che quando Mauro Moretti vedrà la ratio dell’intervento sarà d’accordo con me anche perché credo che sia un punto che affronteremo con grande saggezza e intelligenza». «Ci sono tante sacche di spreco dentro la Pubblica Amministrazione – ha detto Renzi – e io non intendo rinunciare a questa battaglia. Ci sono delle voci sulla spending che vanno spiegate bene». Per esempio, ha proseguito, «abbiamo come rapporto fra il personale amministrativo e le forze armate un numero che è tre volte quello di Israele: il punto non è quindi avere meno poliziotti per le strade», anzi, secondo Renzi ce ne vorrebbero di più e «messi nelle condizioni di avere la possibilità di intervenire», ma «se il personale amministrativo di back office è tre volte quello di altri Paesi, allora c’è qualcosa che non funziona».

In mattinata l’amministratore delegato di Fs aveva attaccato il nuovo corso governativo: «Lo Stato può fare quello che desidera: sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto».Dopo l’affermazione polemica dell’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, sull’effetto della spending review, che secondo lui porterà «buona parte dei manager» ad andarsene, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, haconfermato a Bruxelles «l’intervento su stipendi dirigenti pubblici». «Sono convinto – ha aggiunto – che quando Mauro Moretti vedrà la ratio dell’intervento sarà d’accordo con me anche perché credo che sia un punto che affronteremo con grande saggezza e intelligenza». «Ci sono tante sacche di spreco dentro la Pubblica Amministrazione – ha detto Renzi – e io non intendo rinunciare a questa battaglia. Ci sono delle voci sulla spending che vanno spiegate bene». Per esempio, ha proseguito, «abbiamo come rapporto fra il personale amministrativo e le forze armate un numero che è tre volte quello di Israele: il punto non è quindi avere meno poliziotti per le strade», anzi, secondo Renzi ce ne vorrebbero di più e «messi nelle condizioni di avere la possibilità di intervenire», ma «se il personale amministrativo di back office è tre volte quello di altri Paesi, allora c’è qualcosa che non funziona». In mattinata l’amministratore delegato di Fs aveva attaccato il nuovo corso governativo: «Lo Stato può fare quello che desidera: sconterà che una buona parte di manager vada via, lo deve mettere in conto».

Gli stipendi dei manager Parlando a margine dell’assemblea congressuale delle cooperative di produzione e lavoro Moretti ha spiegato che «per il momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei supermanager dello Stato. Io prendo 850 mila euro l’anno, il mio omologo tedesco ne prender tre volte e mezzo tanti: siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all’italiana, ma un minimo per poter fare sì che i manager bravi vengano dove ci sono imprese complicate e dove c’è del rischio ogni giorno da dover prendere». A giudizio dell’ad di Ferrovie dello Stato comunque «ci sono forse dei casi da dover rivedere ma la logica secondo cui uno che gestisce un’impresa che fattura» oltre 10 miliardi di dollari l’anno, «come la nostra, debba stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa sbagliata. Sia negli Stati Uniti che in Germania, sia in Francia che in Italia il presidente della Repubblica prende molto meno dei manager delle imprese». Secondo Moretti, infatti, «una cosa è stare sul mercato, altro è fare una scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi perché va a fare un’operazione politica: questa – ha concluso – è una sua scelta personale».Gli stipendi dei manager Parlando a margine dell’assemblea congressuale delle cooperative di produzione e lavoro Moretti ha spiegato che «per il momento credo vogliano tagliare gli stipendi dei supermanager dello Stato. Io prendo 850 mila euro l’anno, il mio omologo tedesco ne prender tre volte e mezzo tanti: siamo delle imprese che stanno sul mercato ed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all’italiana, ma un minimo per poter fare sì che i manager bravi vengano dove ci sono imprese complicate e dove c’è del rischio ogni giorno da dover prendere». A giudizio dell’ad di Ferrovie dello Stato comunque «ci sono forse dei casi da dover rivedere ma la logica secondo cui uno che gestisce un’impresa che fattura» oltre 10 miliardi di dollari l’anno, «come la nostra, debba stare al di sotto del presidente della Repubblica è una cosa sbagliata. Sia negli Stati Uniti che in Germania, sia in Francia che in Italia il presidente della Repubblica prende molto meno dei manager delle imprese». Secondo Moretti, infatti, «una cosa è stare sul mercato, altro è fare una scelta politica. Chi va a fare il ministro sa che deve rinunciare agli stipendi perché va a fare un’operazione politica: questa – ha concluso – è una sua scelta personale».

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