Ambiente e salute

BASILICATA, LAZIO, SARDEGNA, SICILIA, PUGLIA: IN UNA DI QUESTE REGIONI SORGERA’ IL DEPOSITO UNICO DI SCORIE NUCLEARI

By admin

April 25, 2014

Siete in errore se pensate alla Corsica. Il sito è stato già prescelto. Si tratta di un’isola con queste caratteristiche: bassa densità demografica, scarsa reattività sociale, asismicità. Ecco un aiutino: il territorio è soggetto ad innumerevoli servitù militari, e gli autoctoni sono considerati arrendevoli. D’altronde è da sempre una colonia dove sono stati sperimentati armamenti di ogni genere, in barba alla protezione sanitaria e alla salvaguardia ambientale. Certo, metteranno in atto la solita manfrina, e useranno come grimaldello i cosiddetti ecologisti di facciata, quelli che tacciono sulle scie chimiche. I giochi comunque, sono già fatti, come nella migliore dittatura di un belpaese, dove senza consultazioni elettorali si sono succeduti consecutivamente – grazie all’inciucio napolitano – ben tre governi, in meno di tre anni. Continua….. di G.LAGNES

Il piattoè servito in Basilicata soprattutto, dove due sottosegretari sono già presenti nel governo del non eletto Renzi: uno alla sanità e l’altro agli interni. Entrambi ex governatori della Regione ed entrambi indagati. Una regione che è il simbolo per eccelenza del degrado ambientale, dalle scorie radioattive, ai rifiuti e per finire ai pozzi petroliferi scavati con spregio del territorio e altamente inquinanti per l’aria, il terreno e le acque. Una regione con un tasso elevatissimo di morti per tumore. Un popolo servo del sistema lucano, con un PD & Associati tutt’uno con l’ex PDL pronti a spartire cariche, incarichi e soldi. Un neo governatore che ha svenduto definitivamente il territorio all’Enel, alle lobby dei rifiuti e all’Eni con l’impegno ufficiale di passare dall’attuale estrazione di circa 100.000 barili di petrolio al giorno a circa 200.000 barili al giorno. Il tutto con la promessa, da parte del premier Renzi, di un ulteriore regalo alla “famiglia Pittella” della elezione a prossimo presidente del Parlamento europeo del fratello più grande del governatore. Un governatore, anch’egli indagato ed eletto con il 25% dei lucani che hanno votato con un astensionismo di circa il 60%.