Cronaca

LE DICHIARAZIONI USA A POCHI GIORNI DALLE ELEZIONI EUROPEE. IL M5S FA PAURA AL SUPERCAPITALISMO

By nicola stefanini

May 17, 2014

Il piano destabilizzante degli USA a dieci giorni delle elezioni è molto arguto e dovremmo capirne i motivi per i quali l’ex ministro del tesoro di Obama, Geithner, è stato costretto a farle. Cerchiamo di capirlo in questo modo: i bond sono titoli di credito. In pratica sono prestiti che l’investitore fa, comprandoli a chi emette i bond stessi, quindi uno stato, piazzando questi titoli, crea un debito. I bond vengono emessi per far fronte al disavanzo. Per meglio capire, vengono emessi quando le entrate non coprono le uscite. Nel caso dell’Italia, nel 2011 ha dovuto far fronte alla scadenza di circa 300 miliardi di bond, il fatto è che le aste andavano deserte a causa del mal governo Berlusconi. Le banche estere, quelle che nel frattempo avevano beneficiato dei numeri editati su un computer dalla FED, numeri ai quali è stato messo davanti il simbolo del dollaro (16.000 miliardi di dollari che non hanno provocato alcun tipo di svalutazione!), vengono salvate dalla loro ormai famosa bancarotta (ad oggi non hanno ancora risarcito un dollaro alla Fed) ma come contropartita sono state obbligate ad acquistare titoli di stato dei paesi europei; peraltro affacciandosi all’Italia nel momento più propizio, con Berlusconi dentro fino al collo ai guai giudiziari. Intanto le aste dei Bond stavano continuando ad andare deserte. Il Presidente della Repubblica Napolitano ricordo benissimo che andò in televisione mettendo al corrente la nazione che, nell’immediato sarebbero scaduti 200 miliardi di euro di debito pubblico e che non avrebbero trovato collocazione se non avessimo rassicurato l’investitori esteri. Dopo qualche giorno chiamò a rapporto un personaggio del Bielderberg, Monti e lo istituì in fretta e furia senatore a vita. Il quirinale definì illazioni certe voci che vedevano in Monti il prossimo primo ministro, ma dopo qualche giorno, ancora Napolitano fece cadere il Governo Berlusconi, in modo pulito, con una sfiducia più o meno annunciata. Ci voleva un segnale forte per far vedere che i conti italiani sarebbero stati risanati (parlo del debito) per cui investì Monti della carica di curatore fallimentare (cit. Beppe Grillo) che ufficialmente fu eletto Presidente del Consiglio. Monti ci disintegrò subito aumentando benzina, IMU, tasse, sguinzagliando Equitalia ecc ecc Le aste non andarono più deserte, con le banche estere che finalmente ebbero campo libero per acquistare (con il dollaro fasullo) il debito italiano. Con il fiscal compat da 50 miliardi l’anno si garantiranno il rimborso di questo credito in venti anni che non riusciremo mai a onorare a causa di un’altra truffa, quella degli interessi insostenibili. Il problema è che per trovare questi soldi i governi italiani stanno vendendo infrastrutture e quant’altro che, ancora i nostri creditori, ricordiamoci bene stanno comprando sempre con i soldi virtuali della FED, mentre noi in cambio cediamo beni materiali. C’è un Movimento in Italia che si oppone a questo sistema di signoraggio  ritenendo che tale speculazione sia fortemente immorale e che il debito stesso a questo punto sia diventato fortemente immorale onorarlo. Questo movimento sembrerebbe che stia per far saltare il sistema, altrimenti gli USA non si sarebbero pronunciati in questo modo a dieci giorni dalle elezioni più politiche dal dopoguerra. Comunque, ciò che sostiene l’ex ministro USA è tutto vero, anche perché quel piano l’hanno architettato loro con il Bielderberg, la trilaterale, Napolitano ed altri. C’è da chiedersi meglio perché tirino fuori la cosa a 10 giorni dalle elezioni. Io dico la mia: in poche parole il PD è sgretolato e di Forza Italia, ad oggi, resta poco o niente. Questo rischio, il sistema supercapitalistico del nuovo ordine mondiale, non può permetterselo perché vorrebbe dire che i partiti italiani, a loro servi, non avrebbero più la maggioranza. La situazione per questa gente è disperata, avrete sicuramente visto i sondaggi, per cui tentano l’ultima carta tirando su per i capelli (si fa per dire) Berlusconi, con la speranza che l’elettorato più fedele non lo abbandoni. C’è un’ultima questione per la quale gli USA non vogliono assolutamente il M5s al governo. E’ la faccenda Energetica. Obama circa un mese fa è venuto a venderci il suo gas, l’ha fatto sottobanco a Renzi e Napolitano, facendo credere anche ai suoi connazionali, di essere venuto da turista ad incontrare il Papa e per visitare il Colosseo. Obama è venuto a fare il venditore porta a porta iniziando già a realizzare i frutti dell’operazione Ucraina atta a tagliarci il gas Russo per cambiare fornitore. L’attenzione si è poi spostata sugli F35 con le dichiarazioni di Napolitano “non possiamo tagliare certe spese”. Ma la vera preoccupazione degli USA è il Movimento 5 stelle che metterà in dubbio questo debito di sistema e soprattutto stralcerà la dichiarazione d’intenti sull’acquisto del gas, perché il programma del M5s è quello di favorire un piano di autoproduzione energetica. Queste dichiarazioni USA mi fanno ben sperare sull’esito di queste elezioni europee del 2014.