Ambiente e salute

TANGENTI IN LAGUNA: POTEVA MANCARE D’ALEMA?

By admin

June 19, 2014

Questa volta la “cricca” in una delle telefonate verbalizzate dagli investigatori fa il nome di Massimo D’Alema. Al telefono, come racconta il Giornale, ci sono ill “compagno P”, Pio Savioli, militante Pd, consigliere del Consorzio Venezia Nuova e consulente della coop rossa Coveco, tra gli arrestati per le mazzette, Giampietro Marchese (ai domiciliari), ex vicepresidente Pd del Consiglio regionale veneto, uno dei big locali del partito, consigliere (e già presidente) della fondazione Rinascita 2007, la cassaforte degli immobili Ds-Pd in provincia di Venezia.

Il nome di D’Alema – Il colloquio tra Savioli e Marchese si apre così: “Sedici! Arrivano altri trenta…penso entro agosto” spiega Savioli. “Con questi quanto? Cento?” chiede Marchese. “No sono rincoglionito, ecco, centocinque! Avevi ragione tu” risponde Savioli. I due continuano a parlare, riferendosi in continuazione a Giovanni Mazzacurati, l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova “non è mona l’uomo!”. Poi parlano dell’Ospedale di Padova, il megaprogetto a cui la cricca del Mose guardava. Ed è qui che nel colloquio, frammentato e a tratti incomprensibile (è un’intercettazione ambientale), spunta il nome di D’Alema. Il discorso riguarda ancora precedenti incontri con Mazzacurati, e quindi gli interessi del Consorzio sul progetto dell’Ospedale di Padova. “Ti devi accontentare” gli dice Marchese. Risponde Savioli: “No, eh..se lui (Mazzacurati, ndr) mi dice giustamente “se ce la facciamo l’ospedale, sì. Se non ce la facciamo con l’ospedale è ciccia” ovviamente. Però su questo io tengo botta, è chiaro che se lo diamo a D’Alema piuttosto che tu… Direi…direi che sei più pericoloso tu di D’Alema. No perchè lui D’Alema tanto lo ha pesato in altre cose”. L’incontro prosegue ma il nome di D’Alema resta confinato in quella battuta. Ma l’ombra di D’Alema su quelle telefonate che i magistrati e gli investigatori stanno valutando resta… FONTE