Cronaca

Equitalia scaricata: è autogestione a Padova

By di.ga

July 08, 2014

Padova sta affrontando una situazione economica di stallo con la sua battaglia contro Equitalia. A quanto pare, la giunta ha deciso di costituire una società intercomunale per la riscossione diretta di multe e pagamenti finiti in mora, si arriverebbe a dover colmare la somma di 60 milioni di euro maturati dall’amministrazione negli anni, nei confronti dei cittadini del comune di Padova.Si sono addirittura persi alcuni conti, come una trentina di milioni che non compaiono nemmeno più a bilancio, vi è anche una morosità di 1,7 milioni di euro riguardante i pagamenti delle mense scolastiche in cui sono stati sfamati sia italiani che extracomunitari.

A riguardo, il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, ha affermato che si impegnerà al doveroso recupero del credito. Non tutti infatti possono usufruire dei buoni pasto e dell’aiuto del Comune, c’è chi nelle mense, paga, e chi no per le sue condizioni economiche di svantaggio, ma Bitonci ha dichiarato di voler abbattere questa differenza tra i cittadini, creando una società comunale che coinvolgerebbe altre amministrazioni come l’Anci, includendo i piccoli comuni che formano Padova.

Il sindaco afferma che dopo la stima dei conti effettuata entrando a palazzo Moroni, si è reso conto del mal funzionamento di Equitalia, ed è per questo che la creazione di una nuova società è mirata a mettere in atto delle transazioni in modo più efficace. L’obbiettivo è sicuramente quello di andare incontro ai cittadini di Padova, introducendo nuove forme di mediazione e di dilazione, rispettando però il pagamento dei conti.

Gli incarichi a Equitalia verrano tolti del tutto, quindi non ci dovrebbero più essere multe mai corrisposte e pagamenti delle mense in mora. Per quanto riguarda le mense scolastiche, parte del problema potrebbe risolversi imitando l’idea di alcuni atenei italiani, cioè intraprendere l’iniziativa di produrre cibo autonomamente, un’iniziativa denominata “cibo a km 0” e che rientra nelle logiche della cultura green e dell’ecosostenibilità, dal momento che si eviterebbero mezzi di trasporto inquinanti, per far pervenire il cibo da altri luoghi, nelle strutture universitarie, senza parlare degli imballaggi che verrebbero ridotti all’osso. La “conversione” delle scuole in questo senso, formerebbe gli studenti e li aprirebbe ad un’ottica più green, introducendo anche le università telematiche che forniscono il servizio di corsi di laurea online, riconosciuti legalmente. In questo modo si risolve parte del problema, costituito dallo spostamento, inteso in maniera generale, e l’inquinamento potrebbe diventare materia più affrontabile semplicemente per il fatto di avere ben chiaro le cause del problema.