Ambiente e salute

Revocati i domiciliari a CLINI ex Ministro dell’ambiente: “IL FURTO ERA PER LEGGE”

By admin

July 16, 2014

15/07/2014 – Sono stati revocati gli arresti domiciliari all’ex ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che – contattato dall’Ansa – ha espresso soddisfazione e contentezza. Non ha voluto aggiungere altro. Per lui, però, parla il suo avvocato, Paolo Dell’Anno: «Clini è libero – spiega il legale -, non ha alcun vincolo né prescrizione, il gip ha stabilito che sono cessate le esigenze cautelari». Noi, aggiunge il legale, «abbiamo insistito e il gip ha accolto le nostre richieste: un punto positivo non scontato«. Ora, conclude, «Clini è fuori da qualsiasi attività lavorativa, cercherà di capire cosa fare ma le valutazioni sono premature. Intanto ci prepariamo al processo». L’ex ministro, agli arresti dal 26 maggio scorso, è indagato dalla Procura di Ferrara per i reati di peculato e corruzione. Al centro dell’inchiesta la gestione di fondi del ministero dell’Ambiente. Clini è accusato di corruzione anche a Roma, in relazione a una commessa in Iraq. Fonte

 

Ecco il commento del M5S del 27 maggio scorso:

“La parabola di Corrado Clini è indicativa di quel sistema di potere tutto italiano che lega politica, malaffare e lobbies. Da ex ministro e, soprattutto, da attuale Direttore generale del ministero dell’Ambiente è finito in manette. Clini è stato ministro con il governo Monti ma direttore generale prima del governo “dei tecnici”, anche quando ministro era Stefania Prestigiacomo, e lo è ancora oggi. La procura di Ferrara sta lavorando a quest’inchiesta da mesi e l’arresto è una notizia che arriva come un fulmine nel cielo sereno del governo. Clini, che oggi è Direttore per lo sviluppo generale, per il clima e per l’energia, avrebbe “distratto” 3,4 milioni di euro, dal finanziamento di 54 milioni di euro concesso dal ministero a un progetto per la protezione e preservazione dell’ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq. Ai domiciliari per peculato, quindi. L’hanno definita “distrazione di fondi”: che espressione edulcorata. Se tutto fosse confermato, per noi il termine è un altro: è furto, di soldi pubblici, di tutta la collettività, per un progetto da ben 54 milioni per risanare l’ecosistema idrico in Iraq. La nostra battaglia in difesa del bisogno di legalità non si fermerà.”

Giulia SARTI – M5S Camera