Ambiente e salute

La Russia apre un corridoio umanitario alla frontiera con l’Ucraina per dare assistenza medica ai soldati di Kiev rimasti feriti nei combattimenti.

By admin

July 28, 2014

I soldati ucraini mandati a combattere contro i filorussi, disertano in massa e scappano in Russia per chiedere la cittadinanza russa: A dirlo è Euronews! Grandissime risate in faccia alla Troika che vuole questa guerra e ha messo come vincolo al prestito miliardario l’integrità dell’Ucraina (è come dire: o mandate la gente a combattere o noi non vi diamo i soldi). Obama alla notizia è andato in escandescenza, letteralmente fuori di melone!   

La Russia apre un corridoio umanitario alla frontiera con l’Ucraina per dare assistenza medica ai soldati di Kiev rimasti feriti nei combattimenti.

Gli scontri con i separatisti filorussi sono ripresi violenti nell’est e si spara anche nei pressi del sito dove è stato abbattuto l’aereo malese. Trenta civili sono morti nei bombardamenti dell’artiglieria ucraina a Gorlovka.

“C‘è stata una sparatoria al valico di frontiera di Dolzhansky, ci sono stati numerosi feriti – dice, parlando in russo, un soldato ucraino – Abbiamo chiesto alle guardie di frontiera russe di aprire un corridoio umanitario. Lo hanno fatto ed è stato prestato il primo soccorso ai feriti”.

I soldati dell’esercito ucraino sentono il peso di quattro mesi di combattimenti e la frustrazione di avanzare a fatica verso le principali roccaforti ribelli. I tanti rimasti feriti sperano di poter tornare a casa.

“Chi passa le prove di idoneità può tornare a combattere, in caso contrario si viene congedati – spiega Alexandr, soldato del 72esimo squadrone dell’aviazione ucraina – Non credo che le passerò, perché ho perso il mio occhio sinistro”.

Decine le diserzioni. Oltre quaranta soldati hanno abbandonato i loro reparti per raggiungere il sud della Russia e due guardie di frontiera hanno approfittato del corridoio umanitario per oltrepassare il confine e chiedere la cittadinanza. Centinaia di auto cariche di civili stanno invece lasciando Donetsk.  Fonte