Ambiente e salute

Petrolio all’Italiana: Per qualche tanica in più.

By admin

August 05, 2014

Cambiano i governi ma continua l’insensata corsa alla ricerca del petrolio nei mari italiani!

Continuare a rilanciare l’estrazione di idrocarburi è una strategia insensata che non garantisce nessun futuro energetico per il nostro Paese visto che le riserve certe garantirebbero il fabbisogno degli italiani per appena due mesi.

Il “tesoretto” che le compagnie petrolifere continuano a cercare senza sosta, quell’oro nero tanto agognato e nascosto sotto il mare italiano ammonta a 9,778 milioni di tonnellate. Una quantità di petrolio che, stando ai dati sui consumi nazionali (59 milioni di tonnellate consumate in Italia nel 2013), sarebbe sufficiente a risolvere il nostro fabbisogno petrolifero per sole 8 settimane. Due mesi praticamente.

Basterebbero questi numeri a dimostrare l’assurdità della scelta energetica che il Governo italiano, si ostina a portare avanti. La ricerca di greggio del mare italiano più che l’elemento determinante per giocare un ruolo decisivo nel dibattito energetico internazionale, come sostiene il premier Matteo Renzi, sembra piuttosto l’ennesimo regalo alle compagnie petrolifere che hanno trovato nel nostro Paese un vero Eldorado.

Poco importa se Comuni, Regioni e cittadini sono contrari a svendere il loro mare per pochi spiccioli. Anche sull’occupazione il confronto non tiene. Investire oggi in efficienza energetica e fonti rinnovabili porterebbe nei prossimi anni i nuovi occupati a 250 mila unità. Ossia più di 6 volte i numeri ottenuti grazie alle nuove trivellazioni.

Storie e numeri, dettagliatamente riportati nel dossier “Per qualche tanica in più” che Legambiente ha presentato in occasione dell’arrivo in Abruzzo della Goletta Verde, la storica campagna a difesa dei mari e delle coste italiane, chiedendo non solo a Governo e Parlamento di rivedere le scellerate scelte politiche in materia energetica che ogni Governo che si sta succedendo sta portando avanti con insolita determinazione, ma soprattutto che venga ridata voce e possibilità di scelta ai territori e alle popolazioni interessate dalle richieste di estrazioni avanzate dalle compagnie petrolifere.

Altro che petrolio, insomma. Se veramente si vuole rompere con il passato e giocare un ruolo strategico nel dibattito energetico nazionale e internazionale sono ben altri gli investimenti da fare e i numeri su cui puntare. Massimo DE ROSA Portavove Camera dei Deputati(M5S)