Ambiente e salute

Campania Ambiente: i rifiuti al servizio della politica

By admin

August 16, 2014

NAPOLI, 15 AGO – Il vescovo di Acerra (Napoli), mons. Antonio Di Donna, ha criticato uno slogan pubblicitario – “stiamo scrivendo un’altra storia” – utilizzato dalla società A2A che gestisce l’inceneritore del comune del Napoletano. “Andate a dire alla mamma di Nello (ventenne morto per un tumore allo stomaco, ndr) che ‘stiamo scrivendo un’altra storia’ – ha detto dall’altare – o che non esiste la certezza di una connessione tra inquinamento ambientale e le tante morti per tumore nella nostra città”.

Il contestatissimo inceneritore, costruito a velocità record grazie ai superpoteri della protezione civile, in concomitanza con il pluri-pregiudicato Berlusconi ha fatto a registrare sforamenti ufficiali di polveri sottili (il cui limite massimo è di 35 all’anno) nel maggio del 2009, tre mesi dopo l’inizio delle attività. Nei primi tre mesi di operato, infatti, i dati registrati indicavano ben 17 sforamenti di PM10, già nel 2010, su 500 giorni di funzionamento gli sforamenti sono stati 250, una clamorosa violazione della norma. In Campania il fronte ecologico più in difficoltà è quello della raccolta differenziata.  Il 40% sul totale dei rifiuti prodotti è poco, pochissimo, soprattutto se paragonato a certe regioni virtuose. Ma in questa forma di moderna resistenza è doveroso omaggiare i giusti esempi. Uno di questi è il compianto (e già dimenticato) sindaco di Pollica-Acciaroli, Angelo Vassallo, ucciso con 9 colpi di pistola il 5 settembre 2010. Vassallo aveva intuito che la riqualificazione del territorio avrebbe portato benessere e ricchezza al paese, le piccole dimensioni di Pollica avevano garantito una rapida diffusione delle idee del sindaco e un’ampia e trasversale collaborazione da parte dei cittadini. Pollica, a detta di molti, era diventato una specie di pezzo di Trentino esportato in Campania. Fra le attività del sindaco pescatore per valorizzare il territorio c’era proprio la raccolta differenziata, il suo comune vantava il 70%. Vassallo, inoltre, non esitava ad esporsi per fare ostruzionismo contro il torrente cementizio che dilania quelle splendide terre. Le indagini sull’omicidio sono tuttora in corso, ma il sospetto è che si tratti di un’esecuzione inedita: Angelo Vassallo potrebbe essere il primo cittadino ucciso dalla criminalità organizzata non per la sua lotta giudiziaria o civile, ma per il suo impegno ambientalista. A destare ulteriore preoccupazione è anche il caso( totalmente ignorato dai media tradizionali) del sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname. Camigliano, come Pollica, è una delle punte di diamante dei comuni virtuosi campani, la corretta gestione dei rifiuti portata avanti dal sindaco e dalla comunità aveva garantito un ottimo 65% di raccolta differenziata. Cenname si era più volte scagliato contro la TARSU, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’onere più odiato dagli italiani, la cui dinamica giurisdizionale è talmente contorta da renderla spesso spropositata rispetto al nulla risolutivo che offre in cambio. Forte del favore degli abitanti, all’inizio di settembre il primo cittadino si è rifiutato di inviare i ruoli della tassa (atto reso obbligatorio dal decreto 26/2010 entrato in vigore a marzo) esibendo i successi ottenuti grazie alla raccolta differenziata e denunciando che i soldi che essa ha fatto risparmiare sono finiti tutti nella TARSU. La disobbedienza è bastata al ministro Maroni per richiedere con decreto presidenziale la rimozione del sindaco e lo scioglimento del comune, a nulla è valso il meritevole virtuosismo dell’ecosindaco da più parti elogiato. Una volta i comuni si scioglievano per mafia, oggi per raccolta differenziata. E mentre a Adro un sindaco pretende arrogantemente che lo stato si accolli la spesa per ripulire una scuola pubblica che lui ha marchiato coi simboli del suo partito, in Campania un sindaco viene destituito(o addirittura ammazzato) per avere perseguito il bene comune. Il nostro paese, purtroppo, non è nuovo a inversioni sociali di questo genere. Valorizzare la raccolta differenziata è considerato un affronto eversivo poiché ostacola l’indebito sfruttamento del mercato dei rifiuti al cui tavolo mangiano camorristi analfabeti, imprenditori senza scrupoli e politici corrotti. A scapito, naturalmente, dei soldi e soprattutto della salute di noi cittadini. Inutile e criminale rifugiarsi, come molti fanno, nella presunta futilità di un’azione positiva, perché i Cenname e i Vassallo disinnescano questa scusa. La vera ricchezza è il luogo in cui viviamo, ed è nostro dovere tutelarlo, prima che anche la sanità dell’ambiente diventi una chimera.