Ambiente e salute

Auto vaticana fermata con 4 chili di cocaina a bordo,

By admin

September 16, 2014

Auto del Vaticano con 4 kg di cocaina a bordo: due arresti in Francia. I due sono stati fermati domenica in autostrada nei pressi di Chambéry, ma la notizia è stata diffusa solamente oggi: attualmente si trovato in stato di fermo, in attesa di rispondere di fronte al magistrato dell’accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Poiché i due uomini non erano in possesso di passaporto diplomatico, i doganieri francesi hanno fatto sapere che nell’operazione non risulta coinvolto ad alcun titolo lo Stato vaticano.  L’auto risulta intestata a un cardinale 90enne.  Il prelato, in convalescenza dopo un infarto, avrebbe prestato l’auto a due conoscenti italiani che avrebbero provato ad approfittare della targa per comprare ed esportare droga

ROMA – Lui è il novantenne Jorge Mejia, cardinale argentino, ex archivista e bibliotecario del Vaticano. Loro sono due italiani, fermati in Francia a bordo dell’auto del prelato con quattro chili di cocaina e centocinquanta grammi di cannabis.

Un’auto del Vaticano è stata fermata martedì mattina a un controllo di dogana in Francia e il risultato è stato sorprendente. A bordo del veicolo, due italiani, con ogni probabilità amici del cardinale, e quattro chili di cocaina più numerose dosi di marijuana.

Il Vaticano interpellato dall’agenzia francese “I.Media” ha assicurato che nessun dipendente o membro della Santa Sede è stato direttamente coinvolto nella vicenda. Il Vaticano ha quindi confermato la notizia dell’arresto dei due italiani alla dogana francese. I due erano a bordo dell’auto appartenente al cardinale argentino Jorge Mejia, che sarebbe in convalescenza dopo un infarto.

Secondo quanto ricostruito dalla Santa Sede, sarebbe quindi stato il segretario di monsignor Mejia a prestare l’auto ai due italiani affinché provvedessero a fare il tagliando. I due ne avrebbero poi approfittato andando in Spagna, comprando la droga e pensando di farla franca grazie all’immatricolazione diplomatica. Il piano, però, non è andato esattamente come sperato. FONTE