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Isis, una cinquantina di italiani arruolati tra i terroristi islamici

By admin

September 29, 2014

La rivelazione è della nostra Intelligence: il 20% sarebbe figlio di immigrati, il resto sarebbe stato reclutato sul web e ora in forza ai jihadisti in Siria e Iraq

Almeno 50 nostri connazionali reclutati sul web, sarebbero ora in forza ai jihadisti in Siria e Iraq. Solo il 20% di questi sarebbero figli di immigrati. Il dato è contenuto in un rapporto dell’Intelligence italiana. Altri 200 giovani convertiti starebbero nel nostro Paese, per svolgere il ruolo di “ufficiali di collegamento” tra Europa e i conflitti.

I termini tecnici, gli italiani che sarebbero stati arruolati, così come gli altri cittadini stranieri, si chiamano “Foreign fighter”, i combattenti stranieri della Jihad. Secondo i nostri 007, si tratterebbe di italiani “adescati” sul web e convertiti alla guerra santa islamista, in maggioranza ragazzi tra i 18 e i 25 anni.

Sempre secondo l’Intelligence italiana, l’indottrinamento avviene con tecniche pervasive e rapide, che rendono possibile la partenza dei ragazzi per i teatri di guerra in tempi molto rapidi. Vengono quindi usate tecniche psicologiche manipolative potenti, sperimentate in Pakistan, nei campi di addestramento per giovani kamikaze. Pare che in molti sono stati reclutati in città del nord, come Brescia, Bologna, Padova, ma anche Roma e Napoli.

Un fenomeno in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei: in Gran Bretagna, Germania, Francia e Belgio, ad esempio, i jihadisti reclutati sono molto più numerosi di quelli italiani, ma partono direttamente per combattere come volontari nei teatri di conflitto. In Italia, invece, la maggioranza resta a fornire sostegno logistico, organizzativo e di reclutamento sul nostro territorio, ritenuto uno snodo nevralgico.