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Ambiente e salute

TSUNAMI LAVORO A LIVORNO. I PRIMI EFFETTI JOB ACTS RENZI

By nicola stefanini

October 17, 2014

 

 

Ci ricordiamo il ricatto di Elettrolux ad inizio anno quando impose il dimezzamento degli stipendi? Da lì un escalation dai contorni di un disastro sociale ancora più “apprezzabile” quando entrerà in vigore il Trattato Transatlantico che avrà la portata paragonabile all’impatto di una meteora sull’Europa. Liberismo selvaggio del lavoro e del commercio, tutto quello che è stato terreno di conquista sociale sarà dichiarato nullo. Non a caso il capo del governo è mesi che gira tra le multinazionali americane ed europee colonizzate in Italia a garantire lo stralcio dell’Art.18 dalla costituzione. La fabbrica SPICA, poi TRW negli ultimi anni ha avuto un travaglio ininterrotto di promesse mai mantenute, passaggi di proprietà, la crisi del comparto dovuta ad una competizione impossibile con gli schiavi dei paesi emergenti, 450 dipendenti a rischio e una spirale che ha portato perfino la cordata inglese uscente a elargire buone uscite per vedere di ridurre il personale. I nuovi proprietari, la multinazionale tedesca ZF, con il Job Acts targato PD e PDL, tratterà gli esuberi come scarti umani, e si delinea per chi rimane, un licenziamento di massa per poi essere riassunti con gli scatti di anzianità azzerati e con precariato giornaliero. Si teme anche, e forse è una buona probabilità, che lo stabilimento non rientri nei piani ZF, per cui venga smantellato. A tal motivo i lavoratori livornesi hanno deciso di bloccare immediatamente la produzione, occupando la fabbrica con un’assemblea permanente.

Ma Livorno non sta vivendo solo il dramma TRW, bensì il fronte della raffineria ENI trova il governo Renzi ben intenzionato a dismettere l’attività produttiva per adibirla al solo stoccaggio. Il piano ben pianificato da Renzi, si muove su un binario di acceleramento dei processi di privatizzazione dell’ENI. Rimane il fatto che altri 1200 lavori rischiano di essere lasciati a casa.