Ambiente e salute

Chi sono allora gli anti-europeisti? Intervento di Dario Tamburrano in Europarlamento del 22 ottobre 2014

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October 24, 2014

TESTO “Solo chi è cieco non vede che il mondo si trova ad affrontare dei cambiamenti epocali e che tutte le certezze degli anni passati stanno crollando come birilli una dopo l’altra. Siamo appena entrati in una tempesta perfetta che include una crisi climatica, energetica ed economica che nessun paese, neanche quello con il più grande esercito della storia è riuscito finora a contrastare in maniera efficace e sopratutto duratura. Perché queste tre crisi sono una novità assoluta per magnitudo e per la loro interconnessione in un pianeta ormai globalizzato. Anche quando in Europa i parametri economici sono apparsi formalmente migliorare con l’austerità, gli effetti sull’economia reale e sul benessere delle popolazioni sono stati deleteri. Si muore perché non si ha più’ assistenza sanitaria, perché si perde il lavoro e ci si suicida, per le alluvioni o perché non si ha di che mangiare. È lo stesso tessuto politico e sociale europeo che si va disgregando sotto i nostri occhi e con esso l’idea originaria di Comunità Europea, sempre più avversa tra le popolazioni. Chi sono allora gli anti europeisti? Chi ha avuto la responsabilità di tutto ciò? O chi ne sta subendo gli effetti? Abbiamo bisogno di strumenti nuovi e di politiche lungimiranti che non si limitino a far quadrare dei bilanci incasellati su un foglio excel. Non possiamo affrontare problemi nuovi e giganteschi con la stessa mentalità, gli stessi calcoli, gli stessi strumenti di un secolo che è alle spalle da 14 anni. Se c’è una sola certezza, è che certamente questo non sarà il secolo del Businnes as Usual. Chiediamo pertanto al Consiglio e alla Commissione che sia avvi una fase straordinaria e rifondativa dell’Unione Europea: – che vengano ridiscussi i trattati, le politiche monetarie e di bilancio, la stessa struttura decisionale dell’Unione dando maggiore spazio alle istituzioni elettive dirette come il Parlamento – che si avvi in sintesi un nuovo corso per l’Europa, supportato nella fase di passaggio da un reddito di cittadinanza europeo, dove sia prioritaria la transizione verso la rilocalizzazione delle attività produttive, il superamento delle fonti fossili e la messa in sicurezza del territorio e delle popolazioni di fronte agli immensi cambiamenti economici energetici e climatici che abbiamo cominciato a sperimentare” #noausterity #nojuncker