Ambiente e salute

I miracoli di Santa Leopolda: sui tavoli di discussione cose già decise da altri

By admin

October 29, 2014

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E’ appena fitina la kermesse della Leopolda. Una cosa in grande stile, all’americana, con i tavoli rotondi di gente che parla di cose già decise da altri, e i finanzieri a fare da padroni. Grande entusiasmo dei nuovi pretoriani dei potenti oscuri della terra e fuori le facce livorose degli ex gerarchi del PD esclusi dal banchetto: dimenticati da quegli stessi gruppi che avevano dato loro il potere per tanti anni.

Una nuova generazione di fedeli al gesuitismo più spinto ed alleato della massoneria internazionale, sta occupando tutte le posizioni di potere mondiale ed italiano (papato, presidenza Usa, vertici europei, BCE, governo, ministeri importanti, maggioranza ed opposizione italiana). I gruppi precedenti si appoggiavano sull’equilibrio tra più poteri, ma la piramide vincente è al momento una sola, quella a guida gesuita-massonica, e quella piduista-massonica è in piena crisi. Gli scandali di pedofilia, il cambio di Papa, la presidenza OBAMA, la perdita di potere nella Unione Europea, gli attacchi della magistratura e la catena di non casuali rivelazioni di imbrogli e corruzione, hanno completamente cambiato il quadro del potere.

In maniera ancora meno visibile per la gente normale, lo stesso fronte ha portato avanti una vera e propria guerra finanziaria, cominciata con i grandi scandali americani sui titoli spazzatura, i derivati, gli hedge funds, la bolla immobiliare. E proseguita con stravolgimento degli assetti finanziari europei e italiani. La vicenda del Monte dei Paschi di Siena è solo un esempio particolarmente oscuro di questo assalto al potere con distruzione degli avversari.

davide-serra-alla-276329Un giovanotto è apparso svolgere un ruolo un po’ particolare in questa vicenda: si chiama Davide Serra, un finanziere italiano che opera da Londra, ed è stato la vera e propria star della Leopolda. Il sostenitore di Renzi, la luce che sta sorgendo sulle sorti italiane. Bersani è stato querelato insieme al Corriere della Sera per averne parlato come del “bandito delle Cayman”, visto che la cassaforte delle sue operazioni finanziarie sarebbe nei segreti invalicabili di quel paradiso fiscale.

Ma chi è questo giovanotto dai modi freschi e decisi, all’inglese… E’ un laureato nella massonico-gesuitica Bocconi, che poi corre a frequentare un Master nella Università di Lovanio. Sì proprio quella fondata dai gesuiti a suo tempo per lottare contro la riforma vanrompuyvanrompuyprotestante. Una università “da battaglia” delle armate gesuite, dalla quale sono usciti personaggi anche inquietanti, come il prof. Van Rompuy, piazzato per anni al vertice dell’Unione Europea. E subito dopo il Master gesuita, il giovane Davide trova facilmente posto nella potentissima banca d’affari Morgan Stanley, i cui dirigenti sono spesso nei consigli di amministrazione di organizzazioni gesuite. Sì quella Morgan Stanley alla quale l’allievo dei gesuiti Monti ha versato 3 miliardi di nostri euro in un vicenda non molto chiara. Ci lavora anche un figlio dell’altro allievo dei gesuiti Draghi, presidente della Banca Centrale Europea. E indovinate per chi ha lavorato il suo successore a Direttore Generale del Ministero del Tesoro, il sig. Siniscalco? Ma proprio come Vicepresidente di Morgan Stanley e responsabile per l’Italia.

Ma torniamo al ragazzotto Davide Serra, che dopo una brillantissima ascesa nella Morgan Stanley, ha aperto una sua finanziaria la Algebris, e negli anni scorsi ha fatto scalpore per il suo intervenire con modi da Grillo-Davide nelle assemblee di grandissime società come la olandese ABN AMRO o l’italiana Assicurazioni Generali. In quelle assemblee si è presentanto parlando in modo insolitamente battagliero e menando fendenti nelle gambe di quelle dirigenze-Golia. All’inizio non succedeva nulla… ma poi dopo un po’ per quelle consolidate dirigenze casualmente cominciavano serissimi problemi.

Grande l’interesse di Serra anche per le vicende del Monte dei Paschi di Siena, messo in grave crisi da qualche manina che negli anni scorsi ha deciso di affondarlo. Era uno dei bastioni di sostegno del potente PCI toscano e italiano. E poi – guarda caso – è stato colpito un po’ prima del colpo di stato interno che ha spodestato gli ex comunisti nel PD sostituendoli con il renzismo di derivazione democristiana.

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