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Percepisce reddito di cittadinanza: “In cambio pulisco la città”

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07/06/2019 – Un giovane di Castelvetrano, beneficiario del reddito di cittadinanza, ha deciso di rendersi utile per la collettività. Negli scorsi giorni, si è rimboccato le maniche e ha ripulito gran parte della Via Garibaldi, dal Sistema delle Piazze fino al Bar Garibaldi, poco distante dalla Porta di Mare.

A Castelvetrano scene del genere, specialmente negli ultimi mesi, sono abbastanza frequenti. Il caso di Giovanni Benito Firenze è singolare perché legato ad un forte senso di responsabilità: “Non voglio percepire un aiuto economico dallo Stato senza far nulla per ricompensare la comunità”

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E così in attesa della seconda fase del reddito di cittadinanza, cioè l’inserimento nel mondo del lavoro, ha deciso di bonificare una delle arterie principali della città. Giovanni è sposato e padre di un bambino di 5 anni. Nella vita non si è mai tirato indietro facendo qualsiasi lavoro, dal cameriere alla campagna. In attesa della prossima attività ha donato a Castelvetrano: “Specialmente in questo periodo, i turisti vanno al museo civico e io che ci abito vedo come si muovono e mi dava fastidio che faceva foto ai marciapiedi pieni di erbacce. Quando mi affaccio dal balcone di casa mia mi piace vedere tutto pulito. Ecco perché ho iniziato proprio dalla Via Garibaldi” – [FONTE]
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Cop 24, il discorso di Greta Thunberg per il clima che tutti dovremmo ascoltare – [VIDEO]

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22/12/2018 – Le decisioni della Cop 24 di Katowice hanno lasciato tanti punti interrogativi. Greta Thunberg, la giovane attivista svedese, ha fatto un discorso emozionante e critico verso la classe politica mondiale. La Cop 24 di Katowice ha lasciato tanti dubbi alle associazioni ambientaliste per le conclusioni raggiunte. Ma c’è chi, come l’attivista svedese Greta Thunberg, non demorde e ha deciso di recarsi in Polonia per intervenire alla conferenza sul clima.

Thunberg, 15 anni, affetta da sindrome di Asperger continua la sua azione di sciopero della scuola ogni venerdì, per chiedere al governo svedese e agli altri Stati di agire decisamente contro i cambiamenti climatici. Nel discorso tenuto alla plenaria della Cop 24 la giovane studentessa ha precisato come non fossero state prese decisioni adeguate alla gravità della situazione. Greta Thunberg ha poi invitato i ragazzi ad unirsi nello sciopero internazionale della scuola venerdì 14 dicembre, con adesioni da parte di studenti di tutto il mondo.

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Cop 24 di Katowice, il discorso di Greta Thunberg
Di seguito riportiamo la traduzione dell’intervento di Greta Thunberg durante la Cop 24 di Katowice in Polonia. Un emozionante intervento con voce calma, ma duro nei confronti delle classi dirigenti mondiali.

“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente.

Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy, perché avete paura di diventare impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino. (…) Ma non mi importa risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di VIVERE NEL LUSSO.

Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi.
Video originale:

Finché non vi fermerete a focalizzare cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo. Non siamo venuti qui per pregare i leader a occuparsene. Tanto ci avete ignorato in passato e continuerete a ignorarci. Voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo. Grazie”. – FONTE
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VIDEO CON TRADUZIONE IN ITALIANO:



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Giudice rosso assolve l’antifascista: “Fatto tenue. Sputare ai poliziotti non è reato!”

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19/11/2018 – Sputare contro un poliziotto non è un reato, assolto un giovane estremista di sinistra denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale durante una “manifestazione”. Sputare contro un agente di polizia non è illegittimo “per la particolare tenuità del fatto”. È stato assolto dal giudice del tribunale di Milano, il giovane manifestante che nel maggio del 2016 ha sputato a un poliziotto durante una manifestazione. A contare nella decisione è la “particolare tenuità del fatto”: assolti anche gli altri quattro ragazzi che erano con lui, accusati di aver strappato alcune bandiere del Pd da un gazebo.

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I fatti risalgono al maggio del 2016 quando durante una manifestazione a Milano, un gruppo di cinque giovani danneggiò alcune bandiere e strappò alcuni manifesti del Pd esposti in un gazebo elettorale, oltre a lanciare diversi fumogeni. Uno dei ragazzi però si spinse oltre e sputò contro un agente di polizia. I cinque furono denunciati per i danni provocati e per uno di loro si aggiunse l’aggravante di oltraggio a pubblico ufficiale. A distanza di due anni è arrivata la sentenza per tutti loro: tutti assolti dal Tribunale di Milano.

E in particolare per il giovane che durante il corteo di Piazza XXIV Maggio sputò all’agente l’assoluzione giunge con la formula della “particolare tenuità del fatto”. La notizia è stata diffusa dal Sindacato autonomo di polizia (Sap) e condivisa anche sui profili Facebook. “Se sputare addosso a un poliziotto, viene considerato fatto tenue, allora vuol dire che sputare contro un servitore dello Stato sia legittimo”, il commento di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, nella nota diffusa. “Se non il carcere, sarebbe stata opportuna quanto meno una ammenda – il suo sfogo su Facebook – per questo abbiamo chiesto che siano inasprite le pene per i reati di oltraggio a pubblico ufficiale”. – [Milano.Fanpage.it]

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17/11/2018, IL SAP: Solo qualche giorno fa avevamo mostrato la nostra indignazione per l’assoluzione di un antagonista che sputò durante una manifestazione contro un poliziotto. Il risultato? Una sorta di incoraggiamento ai tantissimi giovani che in diverse città hanno pensato bene di divertirsi lanciando uova, vernice e a sputare contro i nostri colleghi impegnati nel garantire l’ordine pubblico in occasione del “No Salvini Day”. Il pericolo purtroppo concreto, ha commentato il Segretario Generale Stefano Paoloni, è che dietro il legittimo e democratico dissenso si nasconda in realtà la delinquenza e l’attacco in qualsiasi modo allo Stato. Questo non può avvenire: la nostra Costituzione prevede le forme e gli strumenti per manifestare pacificamente, nel rispetto della collettività, delle Istituzioni e degli uomini che le rappresentano. Tutto il resto è un pericoloso messaggio di impunità.


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Orrore a Milano, testate e pugni in faccia. Poi la stupra e la rapina: l’orco è un immigrato 17enne

17/10/2018 – Milano fa paura, e dopo l’ennesima notte di terrore vissuta da una giovane donna straniera finita nelle grinfie di un immigrato marocchino minorenne, l’immagine che della città viene accreditata dalla cronaca è quella di una realtà a dir poco inquietante che, ad ogni angolo, può rivelare scenari da incubo e mostri metropolitani in agguato. Solo due mesi fa è toccato a una 17enne di ritorno a casa dopo una serata trascorsa con gli amici vivere l’orrore della ferocia dell’aggressione fisica, prima, e dello stupro in un parco cittadino, poi; ieri, invece, è stata la volta di una prostituta di origini moldave, finita nelle mani di un minorenne nordafricano senza scrupoli.

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Erano all’incirca le due di notte quando, in Viale Monteceneri, il marocchino minorenne si è avvicinato alla donna con una scusa qualunque; poche parole, poi immediata è scattata la reazione violenta, imprevedibile nella sua estemporaneità: e infatti, prima il17enne nordafricano colpisce e stordisce la sua vittima con una testata in fronte poi, appena un istante dopo, è pronto a sferrarle un pugno in pieno volto; quindi, non contento di averla tramortita con quei colpi, le mette le mani intorno al collo e comincia a stringere sempre più forte: la donna a quel punto è stremata, ma lui infierisce ancora costringendola con la violenza a un rapporto sessuale. A quel punto, malmenata selvaggiamente e brutalmente abusata, la donna viene anche rapinata. Ma, stando alle ricostruzioni di quanto accaduto, per lei ancora non sarebbe finita là: al termine della violenza, infatti, la vittima avrebbe cercato di allontanarsi e di chiedere aiuto con il cellulare, ma il suo aguzzino – ancora a pochi passi da lei – intravista la scena e intuite le intenzioni della donna, è tornato indietro, l’ha strattonata e le ha strappato il telefono dalle mani.

L’arrivo delle forze dell’ordine e il fermo del marocchino violento
E se di lì a poco una pattuglia del nucleo radiomobile di passaggio per quella zona non avesse casualmente intercettato la situazione e i movimenti sospetti del ragazzo con quella donna in difficoltà, davvero la vicenda avrebbe potuto concludersi anche peggio. Per fortuna, però, almeno alla fine il giovane è stato individuato e neutralizzato; poco dopo, come riferito da il Giornale, «dall’esame osseo del polso è stata confermata l’età dell’aggressore della scorsa notte, che inoltre è stato scoperto avere una lunga lista di identità con le quali era già stato fermato dalle forze dell’ordine». – FONTE
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Voleva sposare un italiano Padre e fratello la sgozzano

21/04/2018 – Una pakistana è stata uccisa dai suoi familiari perché voleva sposarsi con un italiano. Sana Cheema, 25 enne cresciuta a Brescia, è stata assassinata negli scorsi giorni a Gujrat, la sua città natale.

Sono stati il padre e il fratello, che fino a poco tempo fa vivevano a Brescia, a ucciderla ma, ora, si trovano già in carcere. Sana aveva deciso di non trasferirsi insieme a loro in Germania perché, dopo aver completato gli studi a Brescia, aveva trovato lavoro in un’attività commerciale nella zona popolare di via Milano e voleva restare accanto al fidanzato italiano. I parenti non hanno evidentemente gradito questa scelta e la sua morte ricorda quella di Hina Saleem, la ventenne pakistana assassinata nell’agosto 2006 a Sarezzo, sempre nel bresciano. Hina come Sana aveva un fidanzato italiano e vestiva troppo all’occidentale e per quest era stata sgozzata dai suoi parenti e seppellita in giardino con la testa rivolta verso la Mecca.

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Paolo Grimoldi, deputato della Lega e Segretario della Lega Lombarda, attacca: “Fa orrore la notizia che arriva dal Pakistan di una ragazza italiana, di Brescia, sgozzata dal padre e dal fratello, pure loro provenienti da Brescia, pare per aver rifiutato le solite nozze combinate che si usano in quei Paesi”. E aggiunge: “Di più la ragazza sarebbe stata assassinata anche perché voleva sposarsi con un italiano. Padre e fratello sono stati arrestati in Pakistan, ma la magistratura italiana deve fare chiarezza su questo episodio che coinvolge purtroppo una ragazza italiana, che a Brescia aveva studiato e lavorava, un tragico episodio che richiama alla memoria la vicenda analoga di Hina, sgozzata nel 2006 sempre nel bresciano sempre dal padre e dal fratello pakistani e sempre per la medesima ragione, essersi innamorata di un ragazzo italiano e cristiano”.

“Fosse vero – conclude – sarebbe la conferma che in 12 anni l’Islam in Italia non ha fatto progressi, non è diventato più moderato e conciliante ma è rimasto su posizioni estreme che non si possono conciliare con il nostro modo di vivere e rendono impossibile un’integrazione che non diventi sottomissioni da parte nostra”. – FONTE
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Brescia. È morto il giovane accoltellato dopo la discoteca

02/04/2017 – Al momento dell’aggressione il giovane era in compagnia della fidanzata, ora sotto choc. Un 21enne di origine colombiana,Yaisy Bonilla, è stato accoltellato attorno alle 6 a Brescia all’uscita da una discoteca, sotto gli occhi della fidanzata. Il giovane, raggiunto da alcuni fendenti all’addome, è morto in ospedale nonostante i disperati tentativi dei medici. È caccia all’aggressore, con la polizia che sta conducendo le indagini ricostruendo le testimonianze degli amici del giovane.

Al momento dell’aggressione il giovane era in compagnia della fidanzata, ora sotto choc, e ascoltata a lungo dalla polizia che sta indagando sul tentato omicidio. Non è chiaro al momento se la lite sia nata con un connazionale, ma pare che la tensione tra aggressore e vittima sia cominciata all’interno del locale, la discoteca ‘Disco Volante’ a Brescia.

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