Milano, profitti illeciti di Onlus sui migranti: 11 arresti | Organizzazioni collegate a pregiudicati di ʼndrangheta
02/07/2019 – La guardia di finanza ha eseguito tra Lodi e Milano 11 ordinanze cautelari nell’ambito di un’inchiesta su presunti profitti illeciti per 7,5 milioni di euro da parte di quattro Onlus che si occupano di migranti. Le organizzazioni, legate ad esponenti delle ‘ndrangheta, avrebbero utilizzato falsi documenti per partecipare ai bandi pubblici per gestire l’accoglienza. Le accuse sono di associazione per delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio.
Le onlus coinvolte – Le quattro organizzazioni coinvolte nell’inchiesta “Fake Onlus” si chiamano “Volontari senza frontiere”, “Milano solidale”, “Amici di Madre Teresa” e “Area solidale”. Avrebbero utilizzato falsi documenti per partecipare ai bandi pubblici, indetti tra il 2014 e il 2018 dalle prefetture di Lodi, Parma e Pavia, per gestire l’accoglienza di centinaia di migranti. I rappresentanti legali delle Onlus avrebbero utilizzato per “scopi personali” oltre 4,5 milioni di euro dei circa 7,5 milioni ottenuti illecitamente.
Le Onlus risultano collegate “a noti pluripregiudicati appartenenti alla ‘ndrangheta” e sarebbero state utilizzate per consentire a persone recluse di “accedere ai benefici di legge attraverso l’assunzione presso le predette cooperative”. Le Onlus sarebbero state “sfruttate per fare ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza”.
L’indagine nasce dall’analisi delle movimentazioni bancarie sui conti correnti intestati al consorzio di Onlus. L’inchiesta dei pm di Milano ha portato in tutto ad 11 ordinanze cautelari: una in carcere, 5 ai domiciliari e 5 obblighi di dimora. Inoltre sono state eseguite numerose perquisizioni e anche il sequestro di un immobile.
Pm: “Le onlus coinvolte sono l’eccezione” – Secondo il pm di Milano Gianluca Prisco, si tratta di “eccezioni” su cui comunque occorre fare valere il “principio di non colpevolezza”. “Non bisogna sottovalutare che ci
sono altre onlus che invece hanno ben gestito la accoglienza di migranti”, ha spiegato Prisco.
Salvini: “La pacchia è finita” – Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Undici arresti con l’accusa di truffa aggravata, autoriciclaggio e associazione a delinquere. Il business dell’immigrazione ha fatto gola ad alcune Onlus di Lodi: è scattata l’operazione con l’impiego di più di cento finanzieri. Meno sbarchi e meno soldi per i professionisti dell’accoglienza: così risparmiamo, difendiamo l’Italia e investiamo per assumere più forze dell’ordine. La pacchia è finita”, ha detto. – [FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Migranti, gli sbarchi fantasma valgono come 31 Sea Watch, ma nessuno ne parla
29/06/2019 – Mentre lo stolto guarda la Sea Watch , il saggio osserva i numeri. Media e politica in questi giorni hanno puntato un faro sui 42 migranti a bordo della Sea Watch 3 , ma nel frattempo quasi mille migranti sono arrivati indisturbati in Italia. I numeri parlano chiaro. Soltanto nella giornata di mercoledì 26 giugno sono arrivate 50 persone via mare: 47 migranti iracheni, pachistani e curdi sono stati soccorsi ed assistiti dopo che l’imbarcazione sulla quale viaggiavano, un veliero monoalbero di 16 metri, si è incagliato lungo una spiaggia tra i territori dei Comuni di Crotone ed Isola Capo Rizzuto. I migranti sono 31 uomini, otto donne e otto minori. Mentre questo accadeva in Calabria a Lampedusa una piccola imbarcazione con a bordo otto migranti tunisini arrivava sotto costa.
Ma quasi ogni giorni si registrano arrivi su piccole imbarcazioni, gommoni e barche a vela. Sono i cosiddetti “sbarchi fantasma”. Una piccola ricognizione per i più pignoli: il 23 giugno sono arrivate 59 persone sulla costa jonica, il giorno prima tre tunisini erano sbarcati a Lampedusa, quattro giorni prima, il 18 giugno, si sono registrati tre piccoli sbarchi con un centinaio di persone totali. Il 19 giugno sono arrivate 45 persone a Lampedusa e lo stesso giorno anche la Sardegna ha visto uno sbarco di 11 persone approdate a Porto Pino. Il 17 giugno 20 persone sono arrivate a Crotone, il 10 altri 20 ad Agrigento. Il 9 due sbarchi fantasma a Lampedusa: uno con 38 migranti, l’altro con 15, tutti eritrei. Il giorno precedente, 8 giugno, erano arrivate 53 persone a Crotone, tutti pakistani. E ancora: il 7 giugno giornata di sbarchi a Rocella Jovina con l’arrivo di 65 persone. Il 3 giugno 21 migranti sono approdati a Porto Pino, in Sardegna. Il 2 giugno ancora un arrivo, questa volta a Torre Calimena, Taranto, con l’arrivo di 70 persone. Il 29 maggio Unhcr dà notizia che una barca a vela con 66 persone a bordo era approdata a Lampedusa.
Insomma in un mese sono arrivate con piccole imbarcazioni che non hanno trovato nessuna resistenza 641 persone, diciotto sbarchi in un mese. In realtà il numero è ovviamente calcolato per difetto perché questi sono gli arrivi intercettati e di cui si può leggere sulla stampa locale, non sappiamo quanti non vengono intercettati. Per almeno la metà di questi sbarchi sono stati fermati scafisti di origini dell’est Europa, ucraini, moldavi, russi. La persona che era sulle tracce di queste organizzazioni criminali, il commissario Carlo Parini , a capo del Gicic, gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina, all’interno della procura di Siracusa, è stato rimosso a dicembre dopo dodici anni di lavoro e spostato all’Ufficio passaporti, come abbiamo spiegato qualche giorno fa.
A questi 641 migranti arrivati con barchini e barche a vela si devono sommare i cento migranti portati a Genova il 29 maggio dalla nave della Marina Militare Cigala Fulgosi. E si arriva a 741. E poi ci sono gli arrivi via terra. La rotta balcanica, ufficialmente chiusa, non lo è affatto. Il 24 giugno un uomo di 55 anni, di origini slovene, è stato arrestato dai Carabinieri di Trieste per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo, alla guida di una Renault con targa slovena, è stato fermato durante un posto di controllo in località Belpoggio, vicino al confine con la Slovenia. Con lui viaggiavano una donna e quattro uomini – due cittadini iraniani e tre cittadini turchi di etnia curda – tutti privi di documenti di riconoscimento e risultati irregolari sul territorio nazionale. Ma è solo l’ultimo caso. Il flusso migratorio attraverso la rotta balcanica, ripreso in modo consistente già nel 2018, si sta ulteriormente intensificando quest’anno. In tutto il 2018 – secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza – 446 stranieri irregolari sono stati rintracciati presso le zone del confine sloveno. Nel corso dei primi cinque mesi del 2019 i migranti irregolari in quell’area erano già 652, cui vanno aggiunti gli oltre 130 individuati a giugno. Si registra dunque quasi un raddoppio degli arrivi dalla Slovenia rispetto al 2018 solo nel primo semestre di quest’anno. E 121 sono stati trovati presso le zone di confine con l’Austria.
Anche qui i numeri sono calcolati per difetto, perché si registrano solo le persone intercettate. Si può immaginare che molti – ma è difficile stabilire esattamente quanti – riescano invece a sfuggire ai controlli al confine e passino la frontiera senza essere fermati.
In tutto, tra sbarchi fantasma e rotte via terra, da inizio anno siamo a 1.644 ingressi irregolari: 31 volte la Sea Watch, che a bordo aveva in origine 53 migranti.
Infine ci sono i dublinanti, i migranti rimandati in Italia da Germania, Francia e Austria. Come abbiamo scritto già il 9 maggio questi tre paesi rispediscono in Italia un numero di migranti superiore al numero di migranti che sbarcano. Questi tre paesi lo possono fare in base al trattato di Dublino, che impone che i migranti chiedano asilo e restino nel paese di sbarco. Una volta rintracciati ed identificati dal Sistema Eurodac (la banca dati delle impronte digitali) questi migranti che contravvengono alla convenzione entrata in vigore nel 2013 vengono riportati nel primo Stato in cui sono giunti. Nel primo trimestre di quest’anno il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer ha gestito già 4.602 richieste di trasferimento profughi nel nostro Paese. I trasferimenti sono stati tra il mese di novembre 2018 e quello di marzo 2019 oltre mille: esattamente 1.114 . Un meccanismo, quello del trattato di Dublino, che continua a ritorcesi contro di noi , d’altra parte al momento di votarne una revisione il 17 novembre 2017 al Parlamento Ue le forze di governo hanno votato contro (M5S) o si sono astenute (Lega) e in sei casi su sette il ministro degli interni ha disertato i consigli europei dove la questione veniva discussa. – di Valentina Furlanetto
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Pompeo boccia Salvini sui migranti: “L’Italia non soddisfa pienamente lo standard minimo per l’eliminazione della tratta”
21/06/2019 – Altro che amici. Matteo Salvini non ha fatto quasi in tempo a risalire sull’areo e tornare a Roma che ha subito ricevuto un sonoro ceffone dal segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e sul tema per lui più sensibile: i migranti. A Washington grandi sorrisi e pacche sulle spalle. Salvini ha assicurato allo stesso Pompeo che il legame dell’Italia con gli Usa è fortissimo, prendendo posizione anche contro l’Iran. E soprattutto ha specificato che in Europa nessuno meglio di Roma può farsi interprete delle esigenze a stelle e strisce. In perfetta linea dunque con l’amministrazione Trump. Ecco però che proprio Pompeo ha bocciato l’Italia sulla gestione dei migranti, nonostante i Decreti Sicurezza di cui Il Capitano va particolarmente fiero.
Nel lungo rapporto presentato, il segretario di Stato americano ha sostenuto che “il governo italiano non soddisfa pienamente il minimo standard per l’eliminazione della tratta”. Gli sforzi fatti, ha aggiunto, “non sono stati importanti e non al livello del rapporto precedente”. E nonostante “l’impegno del governo per spezzare gli anelli di traffico in Italia, c’è stato un calo nel numero di arresti e indagini sulla tratta rispetto al precedente periodo di riferimento”. In pratica ha accusato Salvini di aver fatto peggio del suo predecessore, il dem Marco Minniti.
Il colpo peggiore per il ministro dell’interno e capo della Lega, che ha puntato tutto sul prima gli italiani e porti chiusi. Inoltre, a penalizzare il ranking di Roma, secondo Pompeo, vi è anche la scarsa valutazione “dei rischi da parte del governo per le potenziali vittime prima delle procedure di rimpatrio forzato e di espulsione”. Così come “non è stata fornita la protezione legale per atti illeciti che le vittime hanno commesso sotto costrizione dei trafficanti”. Per questo “l’Italia è stata declassata al livello 2”: fuori dal gruppo dei virtuosi. La trasferta di Salvini a Washington sembra aver sortito pessimi effetti. – [LaNotiziailGiornale.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Migranti, altri 100 sbarcano a Lampedusa. Mentre la Sea Watch resta bloccata (ormai da 9 giorni)
21/06/2019 – Un nuovo sbarco di migranti sulle coste italiane mentre una nave della ong Sea Watch resta bloccata fuori dalle acque italiane per la politica dei ‘porti chiusi’ perseguita dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Stamattina, 21 giugno 2019, a Lampedusa sono approdati complessivamente 100 stranieri, arrivati in tre sbarchi consecutivi. I primi 81 sono sbarcati all’alba di con un gommone dopo essere stati lasciati al largo delle coste dell’isola da un peschereccio che stava tentando di fare rientro verso le coste del Nord Africa. La nave madre è stata intercettata e bloccata da una motovedetta della Guardia di Finanza. Subito dopo si sono registrati altri due sbarchi con 12 e 7 migranti, ma non è ancora se siano da ricondurre al peschereccio sequestrato.
La Guardia di Finanza ha sequestrato un peschereccio, presumibilmente libico, che in alto mare ha trasbordato un gruppo di migranti a bordo di un gommone che si è diretto verso l’Italia. Secondo fonti del Viminale dopo il trasbordo, il peschereccio ha tentato di tornare verso le coste africane. L’imbarcazione è stata quindi inseguito da una motovedetta della Gdf e poi bloccato e sequestrato. L’imbarcazione verrà trasferita in Italia, dove dovrebbe arrivare nel primo pomeriggio.
I 12 migranti sono arrivati direttamente a terra e sono stati bloccati dai carabinieri. Gli altri 7 sono stati intercettati in mare: tre si sono lanciati in acqua nei pressi di Cala Pulcino, due sono stati subito recuperati, un altro è riuscito a fare perdere le proprie tracce. Sono partite anche ricerche sull’isola.
La Sea Watch 3 è tornata in mare lo scorso 9 giugno. Mercoledì 12 giugno ha salvato 53 migranti che si trovavano a bordo di un gommone al largo della Libia. In seguito il ministro Salvini ha prontamente fatto sapere di aver firmato un divieto di ingresso nelle acque italiane.
Oggi, a quasi due settimane, il vicepremier e leader della Lega ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per ribadire la politica dei “porti chiusi” e per chiedere che sia l’Olanda a farsi carico della nave da 9 giorni ferma in acque internazionali, a circa 15 miglia da Lampedusa. È necessaria, ha detto oggi Salvini, una “nuova energica iniziativa di sensibilizzazione” nei confronti dei Paesi Bassi, visto che la nave batte bandiera olandese.
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Sbarco migranti a Taranto, per viaggio speranza hanno pagato 5600 euro a testa
09/06/2019 – Hanno riferito di aver pagato 5600 euro a testa, affrontando un lungo, difficile e rischioso viaggio per raggiungere l’Italia e cercare di trovare un lavoro i 73 cittadini pakistani, uomini adulti e 19 minorenni, sbarcati ieri mattina sulla spiaggia di Torre Colimena, marina di Manduria. I migranti, fermati dai carabinieri su segnalazione di un cittadino che ha ripreso lo sbarco con un telefono cellulare, sono stati prima accompagnati al campo sportivo di Avetrana e poi affidati a Frontex.
Su disposizione della Prefettura, in bus sono stati portati all’Hotspot di Taranto per l’identificazione e nelle prossime ore saranno smistati in centri di accoglienza. Dettagli sulle indagini che hanno portato al fermo di due ucraini per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono stati forniti dal colonnello Luca Steffensen, comandante provinciale dei carabinieri di Taranto. In carcere sono finiti Oleksii Boiko, di 38 anni, e Serhii Cheromukhin, di 48.
Il viaggio dei 73 migranti, partiti da Bodrum (Turchia) a bordo di un natante a vela di circa 14 metri e nascosti in una stiva che può contenere al massimo dieci persone, è durato 9 giorni. L’imbarcazione è stata individuata alla deriva nello specchio acqueo antistante ed è stata sequestrata dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gallipoli (Lecce). I migranti sono stati intercettati dalle pattuglie della Compagnia di Manduria mentre in piccoli gruppi percorrevano a piedi la strada provinciale che conduce ad Avetrana, dove la popolazione che ha accuditi e rifocillati. – [LaGazzettadelMezzogiorno.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
L’Europa ci rispedisce i migranti e beffa la Lega. Calano gli sbarchi, ma aumentano gli stranieri che tornano in Italia da altri Paesi europei
31/05/2019 – Che beffa. Per un anno Matteo Salvini non ha fatto altro che assicurare che con lui “la pacchia è finita”. Porti chiusi, stop a quei migranti additati come causa di tutti i mali e linea dura con l’Europa, per obbligare gli altri Paesi a farsi carico degli stranieri in fuga dalle loro terre. Con tanto di dati sulla drastica riduzione degli arrivi. La prova che la ricetta leghista funziona. Ecco però che ieri, ascoltato dalla commissione affari costituzionali alla Camera, il prefetto Michele Di Bari, scelto dallo stesso Salvini alla guida del Dipartimento per l’immigrazione del Viminale, non ha potuto far altro che, sempre dati alla mano, ammettere che sono più gli immigrati che ci rispediscono indietro gli altri Paesi europei di quelli sbarcati in Italia.
Altro che redistribuzione degli stranieri nell’Ue. Nei primi tre mesi del 2019, i cosiddetti “Dublinanti di ritorno” sono stati più numerosi degli ingressi via mare. Ben 46mila i migranti che gli Stati europei, Germania e Francia in testa, hanno chiesto all’Italia di riprendersi in base al Regolamento di Dublino, che impone al Paese di primo ingresso la responsabilità di farsi carico dei richiedenti asilo. Proprio per quelle regole firmare dal Governo Berlusconi, sostenuto dalla stessa Lega. E sempre lo scorso anno 6.574 migranti sono stati così rispediti in Italia a fronte di appena 254 stranieri che, per lo stesso meccanismo, Roma è riuscita a far tornare negli altri Paesi europei che li avevano in carico. – [Lanotiziagiornale.it]
DI MAIO: “Prima di farli sbarcare e far scattare il regolamento di Dublino dobbiamo avere la garanzia che l’Europa prenda in carico quei migranti”. Il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, a Carugo, provincia di Como, per un incontro con gli imprenditori locali, si mostra più possibilista verso uno sbarco dei 47 migranti a bordo della Sea Watch rispetto all’alleato di governo Matteo Salvini. Per Di Maio, che ha definito a sua volta “surreale” la lettera dell’Onu rispetto al decreto sicurezza bis, “non solo non approvato, ma neanche discusso in consiglio dei ministri”, l’importante è che “l’Italia non si sobbarchi l’intera presa in carico dei migranti”
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Migranti, Salvini di nuovo indagato per sequestro di persona. Lui: “C’è anche la contestuale richiesta di archiviazione”
15/04/2019 – A rivelare l’iscrizione nel registro degli indagati è lo stesso leader della Lega in conferenza stampa da Monza. “Sono stato iscritto a giudizio per un altro reato che avrei commesso dal 24 al 30 gennaio 2019 a Siracusa – rivela – Il procuratore Zuccaro mi comunica questa cosa. Ha chiesto l’archiviazione ma anche l’altra volta era andata così”. Il segretario del Carroccio ha letto “in diretta” gli articoli del codice che gli vengono contestati e la richiesta di archiviazione della Procura generale per i fatti che riguardano la Sea Watch 3. “È la nave olandese che è intervenuta in acque libiche – attacca il leghista – Se n’è fregata dell’alt e delle indicazioni del governo olandese di andare in Tunisia e ha messo a rischio la vita delle decine di migranti a bordo per arrivare in Italia con un gesto politico”. E ancora: “Sono arrivati in Italia, li abbiamo curati e li abbiamo fatti sbarcare e abbiamo lavorato per redistribuirli. Il risultato è che c’è un procedimento penale nei miei confronti”.
I fatti che i pm contestano risalgono allo scorso gennaio. In quei giorni la nave umanitaria, battente bandiera olandese, raccoglie 47 migranti al largo della Libia. Per 12 giorni l’imbarcazione rimane in mare alla ricerca di un porto sicuro dove approdare. La decisione di non andare in Tunisia manda su tutte le furie anche il ministro Toninelli e in in primo momento “sosta in acque maltesi”. Poi il cambio di direzione. L’Ong si ancora di fronte al porto di Siracusa, aprendo un duro scontro con il ministro dell’Interno. Per cinque giorni la Sea Watch galleggia in rada di fronte al comune siciliano, scatenando l’ovvia polemica politica.
Il caso si preannunciava come una ripetizione dellla vicenda Diciotti. E così è stato. La nave alla fine viene “dirottata” a Catania e i migranti, adulti e minori, sbarcano solo il 31 gennaio. L’accordo politico europeo prevedeva che richiedenti asilo venissero ripartiti tra 6 Paesi, oltre all’Italia. Ma l’attenzione di tutti era, ed è, rivolta a cosa sarebbe successo dopo: come per il caso Diciotti, le procure siciliane interessate dallo sbarco si sono mobilitate per accertare eventuali reati. E – a quanto pare – si è arrivati ad una nuova indagine nei confronti del ministro Salvini.
Come rivela l’Adnkronos, il Tribunale dei ministri di Catania ha avviato l’istruttoria e convocato il prefetto di Siracusa, Luigi Pizzi. Tra gli indagati appaiono anche i ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, oltre che al premier Giuseppe Onte. L’istruttoria del Tribunale è stata avviata per tutti. Il mese scorso la Procura di Catania aveva chiesto l’archiviazione sia per Matteo Salvini, che per il premier Conte e i due ministri, Di Maio e Toninelli. Adesso sarà il Tribunale dei ministri a decidere. I giudici (sono gli stessi che hanno chiesto l’autorizzazione a procedere per Salvini sulla Diciotti, poi restinta da ll Senato) ora hanno 90 giorni di tempo per decidere se accogliere l’archiviazione o procedere lo stesso (come fecero per il leghista). Nel caso dovesse sollecitare l’autorizzazione a procedere, invece, della richiesta dovrà occuparsene il Parlamento: Palazzo Madama nel caso del senatore Toninelli e di Conte, che non è stato eletto, e la Camera per il deputato Di Maio.
A fine marzo era trapelata la notizia della decisione della procura di Roma di rinviare ai colleghi di Siracusa un fascicolo (contro ignoti) aperto proprio sulla vicenda della Sea Watch. I magostrati ravvisavano il reato di “sequestro di persona” e una “limitazione della libertà personale” ai danni dei migranti a bordo della nave della Ong. Sulla vicenda si era mossa anche la procura dei minori di Catania, che aveva inviato alla procura generale di Catania gli atti sullo sbarco – in particolare – dei 15 immigrati minorenni. Non solo. In quei giorni la ong tedesca si era pure rivolta alla Corte europea dei diritti umani (Cedu) per chiedere “se il governo italiano, impedendo lo sbarco, abbia violato i diritti fondamentali delle persone soccorse in mare” – [IlGiornale.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Migranti, favori e soffiate alle coop: 12 indagati, anche due ex Prefetti
02/04/2019 – Due ex prefetti di Venezia sotto inchiesta con l’accusa di aver comunicato in anticipo l’imminente arrivo di alcune ispezioni al Centro di accoglienza straordinario (Cas) per migranti di Cona e di aver dichiarato il falso alla Commissione parlamentare e alla Cabina di regia sull’immigrazione, di fronte alle quali fu assicurato che le visite avvenivano senza alcun preavviso. La Procura di Venezia ha chiuso le indagini avviate in relazione all’attività del gestore del Cas di Cona (chiuso…) Continua:
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Mare Jonio sbarca i migranti a Lampedusa. Aperta inchiesta, nave sequestrata. Comandante convocato da Gdf
20/03/2019 – Durante la notte la Guardia di Finanza ha notificato al comandante della Mare Jonio il sequestro probatorio della nave, disposto dalla procura di Agrigento che indaga per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in merito allo sbarco dei 49 immigrati. I migranti hanno passato la prima notte a Lampedusa, dove hanno raccontato anche di essere stati rispediti per cinque volte in Libia nei precedenti tentativi di attraversare il Canale di Sicilia.
I migranti sono scesi dalla Mare Jonio tra qualche applauso della gente accorsa nel molo di Lampedusa: il primo è stato un minore africano avvolto da una sciarpa bianca. I migranti sono stati fatti salire sui mezzi delle forze dell’ordine. Il comandante della Mare Jonio, Pietro Marrone, è stato convocato d’urgenza dalla Guardia di finanza di Lampedusa. Marrone si è recato in caserma accompagnato dall’armatore Beppe Caccia e dal deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto.
Nelle prossime ore l’equipaggio dovrebbe essere ascoltato dalla polizia giudiziaria nell’ambito dell’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Nelle prossime ore potrebbero scattare gli interrogatori dell’equipaggio”. Così fonti del Viminale. “Ho informazioni, faccio il ministro: è certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare ma sia inserita in un traffico di esseri umani, organizzato, concordato e programmato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Radio radio.
Liberté… liberté…” urlano in coro i migranti a bordo.
“Questa nave ha disobbedito alla Guardia costiera libica e ha messo a rischio la vita di 49 persone attraversando il mare fino a Lampedusa. Se le navi delle Ong non rispettano le regole bisogna fermarle perché mettono anche a rischio la vita dei migranti”, ha detto Luigi Di Maio.
“La nave Mare Jonio è italiana e il nostro porto è aperto e pronto ad accoglierla. I migranti salvati in mare vanno fatti sbarcare, curati e rifocillati”, ha detto il sindaco di Lampedusa Totò Martello.
Migranti, la “Mare Jonio” a largo di Lampedusa
Il portavoce della Marina libica, l’ammiraglio Ayob Amr Ghasem, ha confermato che la nave Mare Jonio avrebbe agito scorrettamente nel salvataggio dei migranti. Una pattuglia portatasi nell’area dove era stato segnalato il gommone “ha scoperto che una ong non aveva preso contatto” con la Guardia costiera libica, ha detto il portavoce in dichiarazioni all’ANSA. “Hanno preso contatto dopo” l’intervento “e hanno sostenuto che i migranti erano in una condizione che necessitava un salvataggio” ma “ciò é scorretto”, ha sostenuto Ghasem
“Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada”, ha detto Salvini. “Nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per persone a bordo, nessun mare in tempesta”, e aggiunge: “ignorate le indicazioni della Guardia Costiera libica che stava per intervenire, scelta di navigare verso l’Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c’è a bordo, ma soprattutto disobbedienza alla richiesta di non entrare nelle acque italiane”.
“Possono essere curati – aveva detto Salvini in mattinata – vestiti, nutriti. Gli possiamo dare ogni genere di conforto ma in Italia con il mio permesso non mettono piede”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini a SkyTg24. “Questa non è stata un’operazione di salvataggio. Questo è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, ha detto Salvini. “O c’è l’autorità giudiziaria, che prescinde da me, che riterrà che questo non sia stato un soccorso, perché mi sembra evidente in base agli elementi certi e ad altri che sono oggetto di approfondimento” e indicano che “c’è un’organizzazione che gestisce, aiuta e supporta il traffico di esseri umani”, “oppure il ministero dell’interno non indica nessun porto”.
E Salvini va all’attacco: ‘Questa è la nave dei centri sociali, perché a nome della nave sta parlando Luca Casarini: vedete i precedenti penali del signore che era noto per essere leader dei centri sociali del nord est, con precedenti penali vari”. A bordo, ha aggiunto, “ci sono altri esponenti di sinistra e ultrasinistra, che stanno a mio parere commettendo un reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché hanno raccolto questi migranti in acque libiche” mentre “stava intervento una motovedetta libica, non hanno obbedito a nessuna indicazione, hanno autonomamente deciso di dirigere verso l’Italia per motivi evidentemente ed esclusivamente politici, non hanno osservato le indicazioni delle autorità, se ne sono fregati dell’alt della Guardia di finanza”.
Le parole del premier Conte: ‘Non strumentalizzare l’emergenza. Di fronte al singolo caso siamo tutti in difficoltà e coinvolti’. “Risolveremo anche questo”, ha detto in seguito Conte.
“L’ispezione della Guardia di finanza si è conclusa con un verbale in cui è scritto che non c’è nulla da segnalare se non che le persone a bordo sono ‘provate'”, ha detto Alessandra Sciurba portavoce di Mediterranea parlando dell’ispezione della Guardia di Finanza a bordo della nave Mare Jonio. “Per noi la direttiva del ministro Salvini non ha molto valore. Per noi esistono i diritti delle persone, il Diritto internazionale, i diritti umani, le convenzioni internazionali”, ha detto ancora Alessandra Sciurba. “Abbiamo chiesto un porto sicuro – aggiunge – Siamo italiani su una nave italiana che ha salvato delle persone che erano in pericolo di vita in mare. Attendiamo con fiducia di poter entrare in porto”.
Intanto “la Commissione segue da vicino gli eventi nel Mediterraneo e ribadisce quanto siano urgenti soluzioni prevedibili per gli sbarchi – ha detto una portavoce della Commissione Ue – e rinnova ancora una volta agli Stati membri l’imperativo umanitario” ma anche “di contribuire ad una rapida risoluzione della situazione”. – [ANSA.IT]
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):
Migranti, Orlando sfida Salvini Il sindaco firma 4 residenze
03/02/2019 – Il sindaco Orlando rompe gli indugi e nella battaglia con il ministro Salvini passa dagli annunci alle firme. Il primo cittadino di Palermo ha infatti siglato oggi la concessione delle prime quattro residenze a donne e uomini stranieri, scavalcando di fatto le norme approvate dal Parlamento e volute dal leader della Lega: uno strappo che segna un punto di non ritorno per il Professore che si è assunto la responsabilità degli atti sollevando i suoi dipendenti, peraltro molto riottosi, da ogni responsabilità.
“Firmare questi atti – dice Orlando – è per un sindaco che ha giurato fedeltà alla Costituzione e allo statuto comunale un atto praticamente dovuto, perché questi due ‘estremi’ del nostro diritto, in sintonia l’uno con l’altra, ci dicono che la tutela dei diritti collettivi va di pari passo con la tutela dei diritti dei singoli, perché solo così si garantisce e si costruisce vera sicurezza di tutta la comunità locale”.
Lo scontro va avanti da settimane e si è fatto sempre più aspro, consacrando di fatto il sindaco di Palermo come leader di un fronte trasversale che si è opposto alla mancata concessione della residenza, e quindi dell’iscrizione all’Anagrafe, per chi ha un permesso di soggiorno. Una norma contenuta nel Decreto Sicurezza voluto dal titolare del Viminale, poi convertito in legge dal Parlamento ma di cui Orlando ha disposto la sospensione nel suo Comune, chiedendo ai suoi uffici anche una relazione (di cui non c’è traccia) sulla costituzionalità delle norme.
Posizione che, in realtà, non ha convinto tutti, in primis gli stessi impiegati comunali che, stretti tra l’obbedienza al sindaco e alle norme, hanno manifestato tutto il proprio malessere e il timore di poter incorrere in pesanti sanzioni, pur avendo sul tavolo 200 pratiche. Una situazione divenuta incandescente all’Anagrafe dove, nelle ultime settimane, si è registrata anche l’assenza di alcuni dipendenti per malattia che ha costretto il dirigente ad attingere personale anche da altri uffici. Assenze che, spiegano dal Comune, sono state comunque verificate dal medico fiscale senza che emergesse nulla di anomalo.
L’Anagrafe di viale Lazio, in questi giorni, ha continuato a istruire le pratiche e quattro sono state giudicate “irricevibili” proprio perché in contrasto col Decreto Sicurezza. Orlando ha così firmato (in qualità di ufficiale di governo e d’anagrafe) una disposizione, inviata agli uffici, con cui si assume la responsabilità della concessione della residenza e dell’iscrizione anagrafica, dopo che ovviamente i vigili urbani avranno constatato che le persone vivono effettivamente in città. I dipendenti, inoltre, potranno accedere al sistema con credenziali personali del sindaco che così, spiegano dal Comune, si assumerà “la piena e unica responsabilità dell’atto amministrativo”.
“Questo è un provvedimento amministrativo che ha basi giuridiche ed amministrative solide – assicura il sindaco – anche se so già che qualcuno parlerà di provvedimento politico per distogliere dal suo contenuto più profondo: la tutela dei diritti di tutti e di ciascuno, come garanzia delle libertà per tutti e per ciascuno”. Il Comune non ha fornito le generalità dei nuovi quattro cittadini italiani per motivi di privacy, ma si sa che si tratta di quattro persone, bengalesi e libici, tra i 26 e 49 anni, con permesso di soggiorno valido per motivi umanitari, protezione internazionale o richiedenti asilo.
Nella direttiva si legge che “se le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani, se la dimora dello straniero si considera abituale raggiunti i tre mesi di ospitalità in un centro di accoglienza, se la dimora abituale è fondamento della residenza e se, infine, è fatto obbligo ad ognuno di chiedere la iscrizione nell’anagrafe del Comune di dimora abituale, ne deriva che tale iscrizione risulterebbe doveroso sia chiederla che ottenerla (ove non esistano altri elementi ostativi a seguito delle verifiche di legge), anche utilizzando documenti differenti da quello del permesso di soggiorno, ma ugualmente idonei ad attestare la regolarità del soggiorno medesimo per le finalità anagrafiche”.
La decisione di Orlando consuma comunque uno strappo politico senza precedenti e dalle conseguenze imprevedibili, visto che il Prefetto potrebbe impugnare gli atti e la vicenda finire nei tribunali. Ma il Professore sembra disposto a tirare dritto, anche in solitaria, giocandosi una partita che ha ormai valicato i confini palermitani. – FONTE
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.
Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):