Confermata in appello la sentenza di assoluzione del Sindaco di Taranto
06/04/2017 – Il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno poteva portare la pistola nella fondina, sotto la giacca, durante i festeggiamenti per la sua rielezione. Lo ha deciso il COMUNI:TARANTO;WEB DISCUTE PER FOTO SINDACO CON PISTOLAtribunale della città pugliese che ha assolto Stefàno (al secondo mandato, alla guida di una coalizione di centrosinistra) dall’accusa di porto d’arma da fuoco in un luogo pubblico. La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico Vita Lavecchia.
L’episodio risale al 21 maggio 2012. Quel giorno il sindaco, in possesso di un regolare porto d’armi, fu fotografato mentre brindava alla sua rielezione in un comitato elettorale: dalla cintola dei pantaloni spuntava una pistola. Quella foto, pubblicata dalla stampa, alimentò diverse polemiche. Ma soprattutto dette vita a un’inchiesta poi proseguita con il rinvio a giudizio. Il pm Marina Mannu aveva chiesto la condanna a un anno al termine del breve dibattimento. Stefàno, difeso dagli avvocati Carlo e Claudio Petrone, ha sempre detto di aver portato la pistola con sé perché aveva subito numerose minacce e, nei giorni precedenti, era stato pedinato e accerchiato da alcune persone sotto la sua abitazione. da Il FattoQuotidiano
ILVA colpisce ancora, boom di malattie respiratorie per i bambini in due quartieri di Taranto
03 ottobre 2016 – Tra i bambini di età compresa tra 0-14 anni residenti a Taranto, “si sono osservati eccessi importanti per le patologie respiratorie: in particolare tra i bambini residenti al quartiere Tamburi si osserva un eccesso di ricoveri pari al 24%”; una percentuale che sale “al 26% tra i bambini residenti al quartiere Paolo VI”.
Sono alcuni dati contenuti nel rapporto secondo cui “c’è relazione causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario”, in cui si illustrano i risultati dell’indagine epidemiologica condotta per valutare l’effetto delle sostanze tossiche di origine industriale emesse dal complesso Ilva sulla salute dei residenti. Lo studio è stato realizzato nell’ambito delle attività del Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia, in collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, della Asl di Taranto, di Arpa Puglia e di Ares Puglia.
Alla presentazione è intervenuto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il quale ha precisato che “oggi abbiamo una riunione straordinaria di giunta nella quale dovremo valutare se impugnare davanti alla Corte Costituzionale l’ultimo decreto Ilva.
Questa giornata comincia con l’esame dei dati e prosegue con la valutazione tecnico-giuridica sulla eventuale lesione delle attribuzioni della Regione Puglia a seguito di questo decreto”. Lo studio ha coinvolto 321.356 persone residenti tra il 1 gennaio 1998 ed il 31 dicembre 2010 nei comuni di Taranto, Massafra e Statte. Tutti i soggetti sono stati seguiti fino al 31 dicembre 2014, ovvero fino alla data di morte o di emigrazione. Ad ogni individuo, sulla base dell’indirizzo di residenza, sono stati attribuiti gli indicatori della esposizione alla fonte di inquinamento presente nell’area utilizzando i risultati di modelli di dispersione in atmosfera degli inquinanti scelti come traccianti (Pm10 ed So2, ovvero polveri sottili e anidride solforosa). Entrambi gli inquinanti, tra i cittadini più esposti (concentrazione di 10 microgrammi per metro cubo), sono responsabili di nuovi casi di tumore al polmone: +29% causato dalle polveri e +42% dalla anidride solforosa. Lo studio, inoltre, ha evidenziato che l’esposizione alle polveri industriali è responsabile del 4% in più di mortalità. In particolare, l’aumento di mortalità per tumore polmonare è del 5%, mentre la percentuale sale al 10% per infarto del miocardio. Quanto alla mortalità per effetto della anidride solforosa, questa registra un aumento del 9%: in particolare +17% per tumore polmonare, +29% per infarto del miocardio. – FONTE
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