26/08/2024 – Altre due Regioni, dopo la Puglia, hanno deciso di impugnare il provvedimento davanti alla Corte Costituzionale. Esulta Giuseppe Conte che legge nella mossa della governatrice pentastellata sarda Alessandra Todde “un messaggio chiaro indirizzato a Palazzo Chigi”. Per quanto riguarda il referendum, “la prima tra le Regioni italiane, con 97mila firme digitali e più di 13mila firme raccolte ai banchetti”, fa sapere la Cgil locale, è la Campania.
Anche la Sardegna e la Toscana – dopo la Puglia – hanno deciso di impugnare la legge bandiera della Lega sull’autonomia differenziata. Una notizia che arriva nel giorno del superamento del mezzo milione di firme raccolte online per il referendum contro il provvedimento, dopo il quorum già raggiunto lo scorso 31 luglio.
La mossa della Sardegna
La Regione Sardegna ha quindi varato la delibera con cui impugna davanti alla Corte Costituzionale la legge sull’autonomia differenziata: il provvedimento è stato approvato in tarda mattinata dalla giunta della governatrice Alessandra Todde. Secondo l’esecutivo sardo, il contenuto della legge “appare lesivo per l’autonomia regionale sia nella sua interezza che anche per una serie di specifici motivi che riguardano, in particolare (ma non solo), singolarmente gli artt. 1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10 e 11”. Nel provvedimento di 55 pagine che contiene il ricorso alla Corte Costituzionale vengono enunciati i principali punti dell’impugnazione. Secondo la Regione sarda la legge viola l’art. 116, comma 3 della Costituzione, eccedendo i limiti previsti per l’autonomia differenziata, e anche il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, non prevedendo adeguate forme di coinvolgimento delle stesse Regioni nel processo. Inoltre, così come formulata, la legge consentirebbe il trasferimento di intere materie alle Regioni, anziché solo di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. “La delega al Governo per la determinazione dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) è carente di principi e criteri direttivi – spiega la giunta Todde – Viola le prerogative delle Regioni a statuto speciale, in particolare della Sardegna, e non rispetta le procedure previste dallo Statuto speciale della Sardegna per il trasferimento di funzioni e risorse e rischia di accentuare i divari territoriali e violare i principi di solidarietà e uguaglianza”. Il ricorso argomenta nel dettaglio come “questi vizi di costituzionalità ledano le competenze e l’autonomia della Regione Sardegna”, che chiede quindi l’annullamento totale o parziale della legge. “Un atto di grande coraggio e forza politica”, esulta Giuseppe Conte che legge nella mossa della governatrice pentastellata sarda “un messaggio chiaro indirizzato a Palazzo Chigi”. Una scelta invece criticata da Fratelli d’Italia perché così “si abbandona una storica battaglia della Sardegna”, dice Francesco Mura.
Volano le firme online
Nel giorno in cui Sardegna e Toscana impugnano la legge, le firme digitali per il referendum abrogativo superano le 500mila (il 31 luglio il quorum necessario era già stato raggiunto), la soglia necessaria per chiedere l’indizione del referendum abrogativo. In meno di un mese mezzo milione di firme online, e un quorum che è più che superato tanto da aver fatto spostare ora l’obiettivo a «1 milione» di sottoscrizioni per dire «no» all’autonomia differenziata.