01/11/2025 – L’indagine, sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, ha preso avvio da una verifica fiscale nei confronti della holding la quale, a seguiito di una operazione straordinaria di “fusione per incorporazione”, ha assorbito la propria controllata italiana, detentrice del pacchetto azionario di maggioranza di una nota società operante nel settore alimentare.
Gli approfondimenti hanno permesso di constatare che, all’atto della fusione, non sono state dichiarate le plusvalenze da cd. “exit tax” per oltre 5,3 miliardi di euro in capo alla società italiana oggetto di incorporazione e non tassate al momento della loro fuoriuscita dal territorio nazionale come previsto dalla normativa fiscale.
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In particolare, il gruppo societario, attraverso una serie di complesse operazioni, ha solo formalmente trasferito gli asset detenuti da una società italiana a una branch domestica neo costituita, mentre la gestione effetiva del famo di azienda finanziario veniva esercitata a livello di casa madre estera.
Il sequestro è stato integralmente eseguito attraverso l’apposizione del vincolo sulle “azioni ordinarie” della società partecipata dalla holding lussemburghese, fino a concorrenza dell’importo disposto nel decreto, corrispondente all’imposta non versata all’atto del trasferimento all’estero della società incorporata.
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