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Influenza, allerta per 7 vaccini. L’Aifa: «Possibile lattice nei contenitori, rischi per gli allergici»

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21/11/2019 – Vaccini antinfluenzali, possibili tracce di lattice nei componenti delle siringhe pre-riempite o degli applicatori nasali di 7 vaccini antinfluenzali prodotti da tre aziende farmaceutiche per la stagione 2019-2020. Una eventualità non esclusa dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e che potrebbe rivelarsi pericolosa per i soggetti allergici al lattice i quali, in caso di presenza di tale sostanza anche in tracce, sarebbero esposti al rischio di reazioni allergiche. L’invito dell’Agenzia ai soggetti allergici è dunque di consultare il medico prima della somministrazione del vaccino.

«L’avviso pubblicato da Aifa riguarda solo il confezionamento dei vaccini antinfluenzali a tutela di coloro che presentano allergie a tale sostanza. Ciò per consentire anche ai soggetti allergici una adeguata vaccinazione informandoli sui prodotti latex-free. Nessuna contaminazione dunque nei vaccini antinfluenzali» ha però precisato anche l’agenzia del farmaco. Le eventuali tracce di lattice non riguardano i vaccini in sé bensì componenti esterne come, appunto, elementi delle siringhe quali cilindro, pistone, cappuccio protettivo copri ago e copri punta, oppure potrebbero essere state determinate per contatto durante il processo produttivo.

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Nulla a che vedere dunque con casi come quello del vaccino antinfluenzale Fluad della Novartis, del quale nel 2014 alcuni lotti vennero ritirati dopo la segnalazione di varie morti sospette dopo la somministrazione del prodotto. Nel caso del ‘rischio latticè, l’Aifa ha infatti condotto un approfondimento con le aziende titolari di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) dei vaccini proprio per tutelare i soggetti allergici. Sulla base della linee guida Ue, è già previsto l’inserimento di un’avvertenza nel Foglio Illustrativo del medicinale nel caso in cui il lattice sia presente in qualsiasi quantità. In caso di assenza di lattice, invece, non è richiesto l’inserimento di specifiche dichiarazioni.

Per una maggiore tutela delle persone allergiche, l’Aifa ha comunque chiesto di certificare, laddove non specificato nel Foglio Illustrativo, la presenza o meno di lattice nelle componenti dei confezionamenti primari, contattando tutte le Aziende interessate.

Dalla verifica è risultato che per 7 vaccini non è esclusa la presenza di lattice. Si tratta dell’azienda Mylan IRE HEALTHCARE LIMITED con il vaccino ‘Influvac S tetrà per il quale l’Aifa specifica che «non contiene lattice» ma «non si può escludere la possibilità che, durante il processo produttivo, il vaccino sia venuto a contatto con strumenti che contengono lattice»; l’azienda Mylan Italia S.r.l. con il vaccino ‘Influvac S*’; l’azienda Seqirus srl con i vaccini Agrippal S1, Fluad, Influpozzi subunità, Innoflu*, Flucelvax tetra. Per questi ultimi vaccini «non si può escludere che i cappucci copri ago e i cappucci protettivi delle siringhe non contengano lattice». Pertanto, l’Aifa consiglia ai pazienti sensibili al lattice di consultare il medico prima della somministrazione del vaccino. L’obiettivo, rileva la stessa Aifa, è quindi fornire «informazioni di riepilogo allo scopo di contribuire ulteriormente all’uso sicuro e corretto dei vaccini anti-influenzali stagionali anche nei soggetti con storia di reazioni allergiche severe al lattice».

QUESTO IL DETTAGLIO DEI VACCINI
– Influvac S tetra* (Mylan Ire Healthcare Limited) «non contiene lattice – non si può escludere la possibilità che, durante il processo produttivo, il vaccino sia venuto a contatto con strumenti che contengono lattice. Si consiglia ai pazienti sensibili al lattice di consultare il medico prima della somministrazione del vaccino».

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– Influvac S* (Mylan Italia S.r.l.) «non contiene lattice – non si può escludere la possibilità che, durante il processo produttivo, il vaccino sia venuto a contatto con strumenti che contengono lattice. Si consiglia ai pazienti sensibili al lattice di consultare il medico prima della somministrazione del vaccino».

– Fluarix tetra* (Glaxo Smith Kline Biologicals Sa) «non contiene lattice – non utilizzato nel processo produttivo».

– Vaxigrip tetra* (Sanofi Pasteur Europe) «non contiene lattice – non utilizzato nel processo produttivo».

Quanto ad Agrippal S1*, Fluad*, Influpozzi subunità*, Innoflu* e Flucelvax tetra* (Seqirus srl) «non si può escludere che i cappucci copri ago e i cappucci protettivi delle siringhe non contengano lattice. Si consiglia ai pazienti sensibili al lattice di consultare il medico prima della somministrazione del vaccino». Infine Fluenz tetra* (AstraZeneca AB) «non contiene lattice – non utilizzato nel processo produttivo». – [FONTE]
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Brescia, sorelline abbandonate in auto: tracce di cocaina nel sangue

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01/12/2017 – Nel sangue di due bambine di 2 anni e di 8 mesi trovate abbandonate in auto a Borgo San Giacomo sono state accertate tracce di cocaina.

«Questo aspetto è ancora più inquietante dell’abbandono in auto» dice il procuratore dei Minori di Brescia, Emma Avezzù, commentando quanto scoperto dai medici dell’ospedale di Chiari, che, una settimana fa, avevano preso in cura le due sorelline, lasciate in auto dal padre mentre si era chiuso in un bar per giocare alle slot machine.

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Le bambine sono risultate positive alla cocaina: tracce evidenti nel sangue della più grande, meno in quella della minore. Avrebbero ingerito la droga dopo averla trovata nell’auto del padre è l’ipotesi alla quale stanno lavorando gli inquirenti.

«Non sembrerebbero valori del sangue compatibili al fumo passivo di cocaina. Se casuale, con le bambine che hanno ingerito cocaina, o volontario da parte di genitori la situazione resta allarmante», spiega il magistrato.

La posizione dei due genitori, entrambi romeni, lui 44 anni disoccupato, lei 22enne che si prostituisce in strada, potrebbe aggravarsi nelle prossime ore dopo essere stati già denunciati per abbandono di minori.

Residenti nel Cremonese, abitano in un appartamento definito da chi indaga «fatiscente ed in pessime condizioni igieniche». Nel corso della perquisizione in casa non sarebbe però stata trovata droga.


Le due bambine, malnutrite, sono state allontanate dai genitori e si trovano ora in una comunità protetta anche se, nonostante il parere negativo della Procura dei Minori di Brescia, la madre può comunque incontrarle sempre sotto la vigilanza dei servizi sociali. FONTE
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Metanolo nel sangue della bimba morta a Matera: aveva giocato con lo slime fatto in casa

31/10/2017 – Potrebbe essere morta a causa di una intossicazione da metanolo, la bambina di 9 anni di Matera deceduta il 12 ottobre scorso all’ospedale Bambin Gesù, a Roma. Secondo quanto emerge dalla prima perizia tossicologica nel sangue della piccola sarebbero state trovate elevate quantità della sostanza che spesso è contenuta in alcuni prodotti chimici tra cui la schiuma da barba.

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L’ipotesi della procura di Roma – ancora da verificare – è che la vittima possa aver ingerito una piccola dose di Slime autoprodotto, il noto pongo gelatinoso molto in voga tra i ragazzini, che si può anche produrre in casa per gioco usando la schiuma da barba utilizzata dai papà. Al momento però è presto per giungere a conclusioni affrettate anche perché non vi sono prove della relazione tra i valori del sangue alterati e il decesso della bambina. Il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e il pm Francesco Arcuri vanno avanti nelle indagini, ma per ora il fascicolo è senza indagati con l’potesi di reato di omicidio colposo.


La bambina si era sentita male a Matera, in Basilicata lo scorso 5 ottobre. Dopo le analisi i medici hanno riscontrato la presenza di metanolo e hanno così deciso di chiedere un trasferimento d’urgenza all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, dove la bambina è morta dopo qualche giorno.



La perizia medica
La risposta sulle motivazioni della morte della bambina potrebbero arrivare da una nuova consulenza medica disposta dalla procura di Roma qualche giorno fa. I risultati dovrebbero arrivare nel giro di 60 giorni. FONTE

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Lo scandalo a Montecitorio, tutto vero: trovata cocaina nel bagno degli uomini, della Camera

05/05/2017 – Gira cocaina alla Camera dei deputati. Non è una leggenda metropolitana, ma una realtà almeno stando a un video che sarebbe in mano al Fatto quotidiano. Lo scorso 29 marzo un giornalista, inviato di Fq Millennium, ha trovato tracce di cocaina nel bagno maschile dei deputati, fuori dall’aula di Montecitorio. La polverina bianca è stata trovata su una mensola dei bagni, “subito prima di una importante votazione”. “Quella stessa mensola – spiega il Fatto -, al mattino, era risultata negativa”.
“Il cronista – spiega il comunicato – ha condotto diversi test con salviettine Nark II a base di cobalto tiocianato acquistate in un negozio di Roma specializzato in dispositivi per indagini di polizia scientifica. Il risultato positivo, confermato da una doppia prova con esiti identici, è stato ottenuto mercoledì 29 marzo 2017, nel momento in cui molti dei 400 deputati presenti si sono serviti della toilette dell’atrio appena prima di entrare in aula per una votazione relativa al testo di legge su magistrati e politica”. Resta un dubbio, non da poco.

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Non è chiaro se il bagno analizzato dal giornalista sia a uso esclusivo dei parlamentari oppure accessibile a tutti gli autorizzati all’interno di Montecitorio (giornalisti compresi). FONTE
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