Archivi tag: zingaretti

FaR ripartire il Paese in maniera intelligente? Zingaretti! Giù la mascherina! Ecco quelli bravi!

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

22/05/2020 – In piena emergenza Sars-covid-2, la Regione Lazio richiede l’acquisto di mascherine, chirurgiche, p2 e p3, per 35 milioni di euro; numerose società rispondono chiedendo milioni di euro di anticipo. Capiamo la fretta di concludere il contratto ma era doveroso accertare la serietà dei fornitori soprattutto quando la Regione ha una lunghissima lista di dipendenti e dirigenti dai lauti stipendi che dovevano lavorare e controllare. Sul punto giova ricordare che la Corte di Cassazione con le sentenze n. 29080 e n. 20081 del 2018, ha condannato la Regione Lazio per aver assunto dirigenti esterni oltre il limite di legge.

La regione ha 240 dirigenti e, per legge, ne doveva al massimo richiedere 19 esterni, così tanto per fare clientelismo. Zingaretti ne chiedeva 38. Dopo la sonora sconfitta in Cassazione, una persona perbene e ligia al dovere penserebbe che il numero dei dirigenti sarebbe drasticamente diminuito. Ma che! E’ aumentato sfruttando una serie di norme forse incostituzionali ma che nessuno, al momento, ha ritenuto di adire la Corte Costituzionale. Fatto sta che nessuno ha pensato di controllare chi veniva a chiedere i soldi per far arrivare le mascherine che avrebbero salvato vite umane.

Stando ad alcuni organi di stampa, la Regione Lazio versa come anticipo 11 milioni di euro (9,5 secondo il Fatto) alla Ecotech Srl, di Frascati con appena 10.000 euro di capitale versato, non so se mi spiego. Alla fine sono arrivati solo mascherine chirurgiche per un valore di 2 milioni di euro. Le p2 e p3, e tutto il resto del capitale evaporato.
Dalle prime indagini sembra che la regione abbia anticipato a questa società 15 milioni di euro.

loading…



In questa vicenda ci sono pure risolti tragicomici. Dopo, solo dopo la commessa della regione, la Ecotech Srl modifica il suo statuto che non prevedeva la fornitura di prodotti medico-sanitari. E che tale commessa sarebbe stata garantita da una polizza con la compagnia dominicana Seguros Dhi-Atlas Ltd.

Questa “ seguros” fa venire in mente i film di Lino Banfi o del maresciallo Girardi invece, grazie a quelli bravi, è tutto vero!

Diciamo che la vicenda poteva finire qui. Invece, siccome ci sono quelli bravi non quei ragazzacci del Movimento 5 Stelle, dalla farsa si passa alla follia. Si viene a sapere che durante la prima fase in cui si cercavano imprenditori in grado di fornire le mascherine appare una proposta di acquisto molto vantaggiosa per la regione da parte di un imprenditore serio che aveva ideato una startup innovativa: stampante in 3D per smartphone. “Lavoro in Cina da 4 anni e ho una fabbrica a Shenzhen, un contratto con il governo cinese: ci occupiamo di nuovi progetti industriali, per cui anche materiale medicale. Sono andato umilmente attraverso il centralino alla Regione e poi sono andato fino alla Protezione Civile, in particolare all’ufficio di Tulumello, nella persona di Roberta Foggia. Ho parlato per circa una settimana, ma è stato un dialogo surreale, quasi assurdo: ho dovuto anche registrare ad un certo punto queste telefonate perché mi sembrava veramente di parlare con un’entità metafisica…”, questa la dichiarazione dell’imprenditore Filippo Moroni a Le Iene.

Vivendo e lavorando in Cina era per lui facile contattare le persone giuste ma il suo preventivo non risulta essere stato preso in considerazione, anzi, non ha ricevuto alcuna risposta. Filippo Moroni sostiene di aver offerto, il 19 marzo, mascherine P2 a 1 euro e 89 al pezzo e a questo punto proprio non si capirebbe perché la Regione Lazio ne abbia preferiti altri 3, molto più costosi. pare le abbia acquistate a 3 euro e 50 a mascherina da una ditta, a 3 euro 60 quelle della famosa Ecotech e a 3 euro e 90 da un’altra ditta ancora. Mentre il signor Moroni faceva appelli per superare la burocrazia che bloccava tutto e garantiva entro 7 giorni la commessa, dall’altra parte, il vicepresidente della regione Daniele Leodori, in Consiglio diceva: “Fino al 20 marzo noi abbiamo ovunque cercato aziende che potessero darci un lume di speranza nel reperimento di dispositivi di emergenza”. Il signor Moroni sarebbe stato pure minacciato, da Roberta Foggia, della Protezione Civile, che se non smetteva di telefonare lo avrebbe querelato per stalking. Di tutta questa vicenda si potrebbero fare tante conclusioni. A me non me ne viene nemmeno una. Mi sono rimaste solo parolacce e contumelie.
Eccoli quelli bravi, ecco i professionisti della politica. E sbagliano davvero come veri professionisti! – [di Stefano ROSSI]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Zingaretti accoglie Lorenzin nel Pd: l’ira di Salvini

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

20/09/2019 – Nicola Zingaretti ha consegnato a Beatrice Lorenzin la tessera del Pd nella sede nazionale del partito. Per il segretario dem, come riporta Ansa, la scelta di Lorenzin “testimonia la volontà del nostro partito di essere plurale, ricco, a vocazione maggioritaria, aperto a culture diverse”.

“L’atto individuale di Beatrice”, ha proseguito Zingaretti, “si inserisce in un più ampio movimento che sta accadendo in tutta Italia: centinaia di ragazzi, di donne e di uomini stanno cercando le sedi dei nostri circoli per iscriversi”. Il segretario del Pd ha poi fatto un annuncio: “Per questo dal 23 ottobre lanceremo il tesseramento on line e dal 3 al 6 ottobre apriremo un momento di tesseramento nelle strade. Per noi è importante spiegare il significato lirico della nostra presenza al governo, per cambiare l’Italia è riaccendere l’economia ormai ferma”.

loading…



Beatrice Lorenzin, ricevendo la tessera del Partito Democratico, ha spiegato che “il Pd offre una casa a persone come me che cercano dei valori e vogliono trovare un luogo per impegnarsi”. L’ex ministro della Salute è passata al Pd dopo una carriera politica in Forza Italia, Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e infine la lista di centro Civica popolare.

Ieri, la Lorenzin aveva spiegato così il suo ingresso nel Pd: “Ho scelto di rafforzare l’area popolare e liberale del Pd perché ritengo che contro la deriva plebiscitaria e sovranista della Lega di Matteo Salvini ci voglia un grande partito a vocazione maggioritaria”. Pronta la replica del leghista su Twitter: “Alta politica…”. – [FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Governo M5S-Pd, in corso vertice decisivo. Tra i nodi Di Maio vice premier e voto su Rousseau

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

28/08/2019 – Acque di nuovo agitate per la trattativa Pd-M5S in vista di un’intesa per un nuovo governo. Dopo i segnali positivi usciti dal vertice serale dei capigruppo dei due schieramenti, anche grazie alle aperture dem su Conte premier, le cose sono tornate a complicarsi nella notte. La nuova frenata riguarda la conferma di Di Maio vicepremier ma soprattutto i tempi del voto sul nuovo esecutivo in casa grillina. Nella notte, i 5 Stelle hanno infatti deciso di chiedere il gradimento della base al governo giallo-rosso tramite il voto online su Rousseau solo dopo il conferimento dell’incarico a Conte, creando nuovi attriti con il potenziale alleato che considera la conta sulla piattaforma M5S uno «sgarbo istituzionale» al capo dello Stato.

loading…



In corso la nuova riunione delle delegazioni dei capigruppo
Nonostante l’irrigidimento del confronto è in corso il tavolo sul programma tra le delegazioni Pd e M5S convocato alle 8.30 di questa mattina aMontecitorio. Sempre in mattinata in programma al Nazareno una nuova riunione della Direzione dem. «I veti non sono mai positivi», ha ribadito Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato, entrando alla Camera per l’incontro tra le delegazioni M5s e Pd. «Ognuno ha le sue procedure. Noi seguiamo le nostre», ha invece sottolineato il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci, arrivando a Montecitorio: «Cominciamo a lavorare, ci auguriamo che sia una bella giornata». L’intesa potrebbe essere siglata solo all’ultimo momento, poco prima della salita al Quirinale delle delegazioni del Pd e dei 5 Stelle per le consultazioni del capo dello Stato. Il Pd sarà ricevuto da Sergio Mattarella alle 16, Forza Italia alle 17, la Lega alle 18 e il M5s alle 19. Il conferimento dell’incarico è previsto tra stasera e domani.

Nodo conferma per Di Maio vicepremier
A riportare in bilico le trattative irrigidendo i dem sarebbe stata una telefonata in tarda serata tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Nella conversazione, che non viene confermata né smentita dalle fonti ufficiali pentastellate e dem, Di Maio – a quanto viene riferito – avrebbe ribadito al segretario Pd, oltre ai tempi del voto su Rousseau, anche òa richiesta di continuare a ricoprire il ruolo di vicepremier nel nuovo esecutivo, accanto a un vicepremier Pd. Il segretario dem vuole invece un solo vicepremier scelto dal Pd. Entrambi i leader sono stati riuniti fino a notte con lo stato maggiore dei rispettivi partiti. Nella riunione al Nazareno i dirigenti Pd avrebbero fatto quadrato attorno al segretario nel sostenere il no alla vicepresidenza per il capo M5s: Di Maio vice, con Conte premier, vorrebbe dire per il Pd prendere parte a un “rimpastone”, è il ragionamento. – [IlSole24Ore]
CONTINUA A LEGGERE >>
Seconda giornata di colloqui del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alle 10 il Gruppo parlamentare per le autonomie, alle 10.30 Liberi e uguali, alle 11 Fratelli d’Italia, alle 16 il Pd, alle 17 Forza Italia, alle 18 i Gruppi parlamentari Lega-Salvini premier e alle 19 il M5s… DIRETTA:



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Lettera aperta del Premier a Salvini: “La politica non è potere ma enorme responsabilità”

17/08/2019 – Attacco frontale di Conte a Salvini: in una lettera aperta pubblicata su Facebook, il presidente del Consiglio accusa il ministro dell’Interno di “sleale collaborazione”, di ripetute “slabbrature istituzionali”, di “strappi istituzionali” determinati dalla “foga politica”. Il riferimento è alla lettura che il leader leghista ha dato della richiesta di consentire lo sbarco dalla Open Arms di minori e persone vulnerabili.

Ieri il premier aveva chiesto – tramite “comunicazione formale” – al ministro dell’Interno di “adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione”. Ma Salvini l’ha tradotta come invito generico ad aprire i porti. Di qui le accuse di Conte di “sleale collaborazione”.

A stretto giro la risposta del vicepremier leghista Salvini: “Ebbene sì, sono ossessionato dalla sicurezza degli italiani. Ma se il premier preferisce un ministro dell’Interno del passato, magari del Pd, basta dirlo. Spiace che abbia scelto i social per accusarmi e non dica le cose in faccia”. E nega anche di aver detto a Conte di voler “staccare la spina” al governo per “capitalizzare il consenso”.

Sul tema dell’immigrazione e del caso Open Arms “parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare”, scrive Conte. E ancora: “Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo.

loading…



Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo. La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare “slabbrature istituzionali”, che a tratti sono diventati veri e propri “strappi istituzionali”.

Il presidente del Consiglio prosegue sottolineando che “il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità”.

Il premier, nel lungo post, annuncia anche che “Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti” della Open Arms. “Ancora una volta i miei omologhi europei ci tendono la mano”.

Conte ribadisce di voler “insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l’Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile”. Per questo – aggiunge Conte – “mi batterò sino all’ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo da applicare in via pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell’Unione pienamente coinvolti”. E un’ultima bacchettata a Salvini: “Non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza. Non possiamo agire da soli”.

Sullo scontro Conte-Salvini interviene anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Bene Conte. La strategia dell’odio non risolve i problemi, li aggrava e li scarica su esseri umani. La vicenda Open Arms è l’ennesima prova del fallimento della politica di questi mesi”, dice in una nota. Endorsement anche da Roberto Speranza di Leu: “La lettera di Conte è apprezzabile. È uno schiaffo a chi in questi mesi ha solo seminato odio e divisioni”. – [FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Crisi, Bettini lancia il “governo di legislatura Pd-M5s”. Franceschini e Martina: “Proviamo”. Renzi apre: “Non m’impicco a una formula”

13/08/2019 – Sì a “un governo politico di legislatura” basato su una “profonda riflessione politica”. No a “un governo istituzionale” che sarebbe “un tragico errore”. E, soprattutto, sì al dialogo con i Cinque Stelle, “un tentativo difficilissimo ma dobbiamo provarci” dove la condizione sia “una scelta europeista netta”, perché “il M5s è composito, fluttuante, contiene istanze diverse” e ha fatto emergere gli elementi positivi che ha introdotto nel dibattito pubblico italiano, ottenendo un largo consenso”. La linea la detta Goffredo Bettini – padre politico di Nicola Zingaretti e fautore delle candidature di ex sindaci romani come Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Ignazio Marino – che in una intervista al Corriere della Sera parla della crisi di governo e delle possibili mosse del Partito Democratico. Ma che via via sta trovando tutti d’accordo. Anche Matteo Renzi, che aveva proposto un “governo istituzionale” ma che di fronte alla possibilità che il nuovo Esecutivo miri a completare la legislatura, propone una sua apertura: “Non mi impicco a una formula, la priorità è mettere in sicurezza i conti evitare la recessione”.

La lettura ha via via trovato diverse adesioni all’interno del Partito democratico. Fra le più determinanti in chiave strategica quella di Dario Franceschini: “Bettini – afferma l’ex ministro – indica un percorso difficile ma intelligente che credo valga la pena provare a percorrere. Sarà pieno di insidie e potremo provarci solo con un patto interno al Pd: lavorare tutti come una squadra, unita intorno al Segretario”.

loading…



Proprio mentre la segreteria dem mette a punto la nuova campagna anti-Salvini in vista della Festa dell’Unità e Nicola Zingaretti ribadisce: “Il governo ha fallito, è in crisi e quindi le nostre ragioni erano quelle giuste. Ora è il momento dell’unità per proporre un’alternativa per il Paese. Costruiamo tutti insieme un’Italia più bella, a partire dalle feste de l’Unità rese possibili da militanti e volontari”.

L’apertura di Matteo Renzi – Soprattutto, intorno alle 13 – tre ore prima della conferenza stampa annunciata per le 16.30 – è arrivata l’apertura di Matteo Renzi: “Non mi impicco a una formula, la priorità è portare a casa l’abbassamento delle tasse e evitare che l’Italia vada in recessione”. E ancora: “Le formule dipenderanno dalla discussione tra i partiti. Io ho parlato da ex presidente del Consiglio, conosco i conti dello Stato e rischiamo di mandare l’Italia in recessione. Non possiamo permetterlo”. Conte non chiude nemmeno la porta al Conte-bis: “Conte non è che in questo anno abbia brillato moltissimo: è stato sostanzialmente inesistente. Tuttavia non tocca a me decidere e valutare, è compito del capo dello Stato e dei partiti”, lasciando anche intendere che per il momento la scissione è rinviata.

E infatti, poco dopo l’ex premier aggiunge: “Potrei dire che il tempo è galantuomo, avevamo ragione noi. Se ho preso una posizione chiara è perché sono preoccupato per i conti pubblici e per le famiglie. Le discussioni interne al Pd, i retroscena, a me non interessano e non mi riguardano. Quando ci sarà da dire qualcosa lo diremo chiaramente”. L’interesse, secondo Renzi, è non andare a votare subito: “Per colpa delle liti dei partiti se si vota adesso l’Iva schizza al 25%, una follia, l’Italia va in recessione, nel 2020 chiudono migliaia di negozi e l’Italia sarà attaccata sui mercati. Se i partiti vogliono litigare bene, ma mettiamo in sicurezza i conti“.

Bettini: “Governo istituzionale sarebbe tragico errore” – “L’idea di un governo istituzionale, di transizione, di un governo del presidente, chiamatelo come volete, è un tragico errore. E bene ha fatto, con coraggio, Nicola Zingaretti a opporsi con forza”, dice Goffredo Bettini nel colloquio con Tommaso Labate. “Dopo esserci fatti carico di una manovra economica pesantissima – aggiunge – che avrebbe come obiettivo quello di porre rimedio ai guai provocati dal governo gialloverde, torneremmo comunque al voto nel giro di poco. Con la certezza di vedere decuplicato il rischio della deriva plebiscitaria di Salvini”. – [Continua su FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




TAV. Quel treno pieno di voltagabbana: Forza Italia, Lega, F.lli d’Italia, PD

31/07/2019 – Il partitone dei supporter della Torino-Lione vede schierati dalla stessa parte Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, larga parte degli economisti, il grosso della stampa (sui “giornaloni” analisi distanti dal pensiero unico sono ormai bandite) Confindustria, banche e oltranzisti del cemento. E naturalmente gruppi d’affari francesi, che hanno risposto subito “presente” agli avis de marché. Soltanto il Movimento 5 Stelle non è mai salito sul treno nel quale oggi troviamo stipati i tantissimi “ultras” del Tav. Diversi tra loro solo in apparenza, ma in realtà uguali nel fanatismo a sostegno di un’opera inutile, dannosa, antidiluviana e dai costi tutt’altro che certi.

MA SIAMO SOLTANTO NOI A PENSARLA COSÌ?
Se riavvolgiamo il nastro e torniamo ai primi anni duemila, scopriamo cose sorprendenti. Quando il MoVimento 5 Stelle era ancora lontano dal vedere la luce, c’era in realtà un partito che più di ogni altro sollevava dubbi su questa ferrovia, già allora ritenuta obsoleta. Sembra incredibile, ma quel partito era la Lega. Proprio quella Lega che oggi gongola all’idea del grande tunnel nella montagna, all’epoca eleggeva una lunga sfilza di sindaci e consiglieri comunali anti-Tav nella valle, al grido di “quel buco non s’ha da fare!”.

L’europarlamentare Mario Borghezio prendeva parte alle manifestazioni contro l’opera. E le ragioni dei movimenti No Tav venivano sposate persino da dominus del Carroccio del calibro di Roberto Maroni. “Questi cittadini non sono no global. La protesta della Val Susa non va ignorata, bisogna comprendere le ragioni della gente. Il problema non si risolve con strumentalizzazioni o con l’intervento delle forze dell’ordine” sosteneva in un’intervista su “La Padania”, datata 7 dicembre 2005, l’allora ministro del Welfare del governo Berlusconi. A fargli eco c’era Roberto Cota, a quei tempi segretario regionale del partito di Bossi. In quella Lega, tra le figure emergenti, giocava già un ruolo importante l’europarlamentare Matteo Salvini.

loading…



COSA È SUCCESSO POI?
Folgorati sulla via di Lione, i big del Carroccio (Salvini incluso) sono diventati dall’oggi al domani sostenitori infaticabili del grande buco. Persino il già citato Cota, all’improvviso, si è scoperto fan del tunnel una volta eletto governatore del Piemonte. E’ chiaro, dunque: il treno degli “sfegatati” della Torino-Lione pullula di voltagabbana. Tra questi ultimi, il ruolo di capo-treno spetta di diritto all’ex segretario del Pd Matteo Renzi. Ma andiamo con ordine, a livello locale gli anti-Tav negli odierni Dem esistono da prima che il Pd nascesse. Molti sindaci, oltre a consiglieri regionali e comunali, nell’era dei Ds furono eletti proprio per le loro posizioni di opposizione al Tav. Anche dopo la nascita del partito veltroniano, il Pd brulicava di No Tav. Era No Tav l’ex sindaco di Susa, erano No Tav assessori a Venaus, erano No Tav membri della segreteria provinciale. Tutti con tessera Pd. A livello nazionale, era contrario al treno l’ex sindaco di Bari Michele Emiliano, che di lì a qualche anno si sarebbe candidato addirittura alla Segreteria Nazionale del Partito. Ma soprattutto, era No Tav lui: il rottamatore, l’astro nascente dei Dem. “La Tav? Non è un’opera dannosa, ma inutile. Soldi impiegati male. Rischia di essere un investimento fuori scala e fuori tempo”. Copyright Matteo Renzi, anno 2013, nel libro “Oltre la rottamazione”.

Una volta diventato leader del partito, e a seguire capo del governo, la piroetta all’indietro: Renzi diventa indefesso difensore della Torino-Lione. Anzi, di più: giocando di sponda con i piemontesi Fassino e Chiamparino, brandisce la bandiera di capo-popolo SìTav, ergendosi a nuovo alfiere del partito del cemento. Ed è in odore di carpiato all’indietro anche Carlo Cottarelli, l’ex commissario alla spending review chiamato sei anni fa da Letta a sforbiciare le spese dello Stato. “Due opere – la nuova Torino-Lione e la linea Napoli-Bari – mostrano flussi di traffico, attuali e prospettici, così modesti da poter escludere che sia opportuno realizzarle nella forma prevista” – scrisse il pluridecorato economista. Salvo poi ritrattare più volte seduto sui sofà televisivi, dove ormai è di casa: “Forse costa più non farla che farla”. Ecco, sul treno dei fondamentalisti del Tav, affollato di voltagabbana, il Movimento 5 Stelle non ci è mai salito. E non ha intenzione di salirci ora. Abbiamo presentato una mozione in Senato: nel Parlamento sovrano vedremo chi darà il disco verde a questo treno che viaggia già fuori dalla storia. – [FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Zingaretti: bilancio del Lazio col trucco. La Corte dei Conti no “Buongoverno”

25/07/2019 – Zingaretti: “Chiudiamo in attivo dopo 12 anni”. ”E’ una balla colossale” e il perché lo spiega bene il Procuratore regionale Andrea Lupi. “Il saldo – dice chiaramente -non è rappresentativo del disavanzo effettivo, che si ottiene aggiungendo algebricamente alla somma anzidetta la parte accantonata e la parte vincolata. Tale risultato è pari per il 2018 a -7.824.489.866,22 euro. Anche questo risultato è migliore di quello del 2017 pari a -8.954.312.720,45 euro”.Spiega ancora meglio Lupi, entrando nel dettaglio del bilancio consolidato: “A fronte di un risultato contabile di amministrazione (pari, come detto, a 730.481.745,22 euro) la gestione finanziaria 2018 registra un disavanzo consolidato (comprensivo delle componenti accantonate e vincolate confluite nel risultato di amministrazione, dell’intero debito restitutorio da anticipazioni di liquidità e dell’ammontare di perenzione per il quale non è stato costituito accantonamento nell’apposito Fondo del bilancio) pari a 10.530.728.605,03 euro. L’omologo dato, al termine dell’eserciziofinanziario 2017, risultava pari a 11.785.087.669,64 euro”.

Ed ecco il debito che è stato sapientemente occultato. Scrive ancora Lupi: “L’esposizione debitoria della Regione, invece “comprensiva delle anticipazioni di liquidita’, pari a 9.300.280.608,33 euro, ammonta a 22.647.861.763,71 euro”.

Zingaretti: “Il buongoverno paga”
Ancora un ricorso alla demagogia che puntualmente viene smentita. Scrive infatti Oriella Martorana, consigliera della sezione regionale di controllo per il Lazio della Corte dei Conti: “- Gli “equilibri complessivi (contabili, finanziari, economici)” dei conti della Regione Lazio paiono garantiti solo per via del mantenimento della pressione fiscale imposta dalla permanenza della Regione nel Piano di rientro dal deficit sanitario e dalla restituzione trentennale delle anticipazioni di liquidità riscosse per estinguere le passività pregresse”. Tradotto significa che Zingaretti ha fatto uscire il Lazio dal commissariamento della Sanità grazie alle tasse più alte d’Italia e che ha indebitato la Regione per i prossimi 30 anni con anticipazione bancarie. Dunque, l’Irpef alle stelle la pagheranno anche i nostri figli.

loading…



Zingaretti: “La Sanità è in attivo”
E ora leggiamo cosa dicono i magistrati contabili sempre nel dettaglio: “ “La Regione, attraverso le misure prese in attuazione del suddetto piano di rientro, è riuscita a contenere la tendenza espansiva dei costi del settore sanitario (pur se emerge un aumento degli stessi nell’anno 2018 rispetto agli anni precedenti) e ad avviare un’azione di risanamento strutturale che ha consentito di ridurre in maniera rilevante il debito del comparto sanitario che, dagli 8,08 miliardi di euro del 2012 è passato a 3,51 miliardi”. La firma è della consigliera Carla Serbassi che aggiunge: “A fronte di tale riduzione, risulta tuttavia ancora elevato il debito della Regione riferito alla sanità, che deve aggiungersi a quello proprio del comparto sanitario e che ammonta, al 31 dicembre 2018, a 9,52 miliardi, con una riduzione di circa 256 milioni rispetto all’anno 2016. Emerge anche la presenza di un consistente debito potenziale dovuto a un rilevante ammontare di contenzioso con i creditori delle aziende sanitarie che se pur fronteggiato, secondo quanto espresso dalla Regione, da un congruo fondo rischi, necessita di appropriati monitoraggi e controlli”. Ancora una traduzione: la Sanità non è in attivo, è solo stato ridotto il debito.

Zingaretti, il silenzio sulle tasse
Parlano sempre gli esperti della Corte dei Conti che affermano: “In una prospettiva in cui risultino definiti, a livello normativo, presupposti e criteri ai quali ancorare la fuoriuscita dal Piano, grande rilevanza in termini prospettici deve essere attribuitaalla circostanza che le entrate tributarie proprie della Regione, con il connesso regime delle aliquote Irpef e IRAP mantenute al livello attuale, rimarrebbe assorbito, per una parte rilevante, dalle quote da destinarsi al ripiano annuale dei disavanzi. Ciò, evidentemente, a scapito di una efficace azione di programmazione regionale e di una resa efficiente dei servizi ai cittadini residenti sul territorio (primariamente, in materiadi sanità e trasporti), nonché, per quel che riguarda gli interventi rimodulativi in materia di imposizione tributaria pure presenti nei documenti programmatici dell’Ente, a vantaggio delle fasce sociali più deboli e, più in generale, nel contesto dell’adozione di misure incentivanti a vantaggio delle imprese già presenti e operanti”. Ancora una traduzione: le entrate delle tasse sono tutte impegnate per la riduzione del disavanzo. Resta poco e niente per ridurre la pressione fiscale per le fasce deboli e le aziende.[AffariItaliani.it]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Pd, Zingaretti: «Noi abbiamo problemi finanziari perché abbiamo le mani pulite»

15/07/2019 – «Siamo contenti che se abbiamo problemi finanziari è anche perché abbiamo le mani pulite». Così Nicola Zingaretti, segretario del Pd, all’Assemblea Nazionale. E sui presunti fondi alla Lega: «Si profila una strategia politica ben precisa – continua Zingaretti – un primo livello prevede la distanza, se non la distruzione, delle istituzioni europee».

Non poteva mancare un attacco diretto al M5S….Una rivoluzione contro correnti e feudi di potere. Il partito va cambiato perché le correnti soffocano tutto. E i gruppi di potere si collocano con uno o con un altro “a prescindere dalle idee“. All’indomani della presentazione dei comitati civici di Matteo Renzi, il segretario del Pd Nicola Zingaretti parla di “rivoluzione” perché “altrimenti non ce la facciamo”.

loading…



Un avvertimento che arriva dall’assemblea del Partito democratico e si inserisce in un dibattito che ha tutti gli elementi per apparire fuori fuoco: mentre il governo ha i suoi problemi (da quelli giudiziari della Lega a quelli più politici nel rapporto con il M5s), il principale partito dell’opposizione continua a parlare di se stesso.

Ascoltatelo nel video dal minuto 41:00, in cui continua il suo discorso per l’introduzione di una piattaforma digitale targata PD, e nel corso della sua relazione all’assemblea nazionale del partito, Zingaretti ha nominato il deputato biscegliese Francesco Boccia responsabile del dipartimento economia e società digitale.:
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Zingaretti: pronte le prime 23 querele del PD per le fake news

13/07/2019 – Sono pronte a partire le prime 23 querele per diffamazione che il Partito Democratico ha deciso di presentare contro gli avversari politici che hanno avviato una sistematica campagna di disinformazione su Bibbiano cercando di addossare al partito responsabilità nell’indagine sui minori. Racconta oggi Repubblica:

loading…



Si parte con il sito dei Cinquestelle, con le pagine Facebook e Instagram di Casapound, con i profili social di due parlamentari leghisti, Gianluca Vinci e Alex Bazzaro, e con una ventina di pagine web che fanno riferimento, più o meno diretto, a formazioni di destra, di Matteo Salvini e di esponenti grillini. Nel mirino anche un appello di Change.org per lo scioglimento del Pd in quanto partito «di condannati per “Peculato, furto, estorsione…”» e un’altra dozzina di reati.

Il Pd va alla guerra contro le fake news, dando seguito a quanto ha annunciato la scorsa settimana dal segretario Nicola Zingaretti: «Adesso basta. Gli attacchi al partito sul web stanno diventando diffamazione. Per questo un team di avvocati è al lavoro per avviare azioni legali». Dopo l’annuncio. in soli 2 giorni, al Nazareno sono arrivate 205 segnalazioni di tesserati. Link e screenshot che il capo della segreteria Marco Miccoli e Stefano Vaccari hanno avuto modo controllare personalmente prima di dar seguito alla linea dura contro gli hater. – [Nextquotidiano.it]

CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Roma, Alemanno: “Emergenza rifiuti? Mi duole dirlo ma la Raggi ha totalmente ragione. La responsabilità è della Regione”

08/07/2019 – “Emergenza rifiuti a Roma? Mi duole dire che il consigliere comunale del M5s ha completamente ragione. Il problema di fondo di Roma è sempre stata la Regione Lazio, sia con Zingaretti, sia con Polverini, sia coi loro predecessori“. Sono le parole dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il quale, durante Omnibus (La7), condivide il j’accuse di Pietro Calabrese, presidente M5s della Commissione Mobilità di Roma Capitale, sull’emergenza dei rifiuti nella Capitale.

loading…



Alemanno spiega: “La Regione Lazio non ha mai predisposto un piano rifiuti che fosse in grado di dare una risposta ai cittadini di Roma. E Roma da sola non lo può fare. L’ho sempre detto quando ero sindaco, litigando con Zingaretti che era presidente della Provincia e con la stessa Polverini. Il Comune di Roma è quello con più persone e con più vincoli. E non può ospitare al proprio interno un numero di impianti sufficiente per smaltire tutti i rifiuti. E’ la Regione Lazio che deve provvedere e non certo con l’ordinanza emessa venerdì scorso, ordinanza che è una grida manzoniana totalmente inutile.

Pensate – continua – che nell’ordinanza di Zingaretti si impone all’Ama di mettere 300 cassonetti in più in 3 giorni. Ma sapete quanti sono i cassonetti a Roma? Sono 52mila. E questi ordinano di mettere solo 300 cassonetti per strada, senza mettere una lira per aiutare Ama a smaltire i rifiuti. I problemi sono nati da quando fu chiusa la discarica di Malagrotta, come volle Ignazio Marino per farsi bello. Ma non predispose nessuna alternativa. Da quel momento Roma è in costante emergenza”. – [IlFattoQuotidiano.it]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):