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Maxi evasione fiscale a Brescia: arrestato ex consigliere della Lega

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20/03/2020 – Tra le 22 persone finite in manette nell’ambito dell’inchiesta su un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale c’è anche l’ex consigliere del comune di Brescia A. B.. L’imprenditore e politico – è stato seduto tra i banchi della Loggia, tra le fila dei leghisti, dal 2008 al 2013 – si trova ora agli arresti domiciliari.

Al momento non si conosce il capo d’accusa per il quale, martedì mattina, è stata seguita la misura cautelare nei confronti del 48enne. B. si era candidato anche alle amministrative del 2018, ma nella lista di Fratelli d’Italia che appoggiava Paola Vilardi.

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L’indagine – condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Brescia – ha portato ad individuare una vera e propria ‘fabbrica’ dedicata all’evasione fiscale e coinvolge – a vario titolo – un centinaio di persone: imprenditori, commercialisti, avvocati, ma pure un monsignore 90enne di Matera. il religioso avrebbe favorito il tentativo di aprire un conto allo Ior sul quale depositare i soldi guadagnati illecitamente dal sodalizio ed è indagato in stato di libertà.

In tutto gli inquirenti hanno portato alla luce un giro di false operazioni (fatture inesistenti e crediti fiscali fittizi) per mezzo miliardo di euro. Affari illeciti che hanno consentito al sodalizio di guadagnare ben 80 milioni di euro. – [Bresciatoday.it]
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Udine, truffa da 10 milioni su residenze per anziani e minori: “Salute a rischio”. 8 arresti: in carcere il titolare Blasoni, ex Forza Italia

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25/10/2019 – “Comprimevano al massimo il costo del personale“, anche a rischio di pregiudicare “benessere e salute” di anziani e minori. Le irregolarità vanno dai rapporti di lavoro al raggiro degli ospiti privati che, a fronte delle rette di degenza pagate, hanno ottenuto prestazioni assistenziali inferiori. In questo modo, la società Sereni Orizzonti ha percepito illecitamente contributi pubblici per oltre 10 milioni di euro, presentando alle aziende Sanitarie rendicontazioni non veritiere in ordine agli standard quantitativi e qualitativi dei servizi assicurati nelle proprie strutture. Sono le accuse con cui il gip del tribunale di Udine, Mariarosa Persico, ha disposto 9 misure cautelari personali a carico dei responsabili della truffa aggravata: si tratta di 4 custodie cautelari in carcere – tra cui il fondatore e presidente di Sereni Orizzonti, Massimo Blasoni, ex consigliere di Forza Italia – 4 arresti domiciliari e un obbligo di dimora.

Gli 8 arresti sono stati eseguiti dalle Guardia di Finanza di Udine che hanno anche eseguito perquisizioni e sequestri per un totale di dieci milioni di euro. La truffa aggravata è ai danni dei bilanci delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. Sereni Orizzonti, la società guidata da Blasoni al centro delle indagini, negli anni è diventata la prima azienda italiana per crescita nel settore della costruzione e gestione di residenze per anziani in larga misura non più autosufficienti. Ma anche nella gestione di comunità terapeutiche – riabilitative per minori e adolescenti – con sedi operative in tutto il territorio italiano. Il gruppo di Blasoni opera anche in Germania e in Spagna. Gestisce 5.900 posti letto e occupa quasi 3mila dipendenti (soprattutto donne) in 80 residenza sanitarie assistenziali e 10 comunità per minori. Nel 2019 il fatturato di Sereni Orizzonti (che aveva già segnato +147% nell’ultimo quadriennio) supererà per la prima volta quota 200 milioni di euro.

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Chi era Blasoni: dalle condanne alla carriera con Forza Italia
Massimo Blasoni non è nuovo a problemi con la giustizia. Condannato nel 1996 per esercizio abusivo della professione (si era spacciato per consulente del lavoro), ha patteggiato sborsando 400mila lire. Nel 1999 invece una condanna a un anno e 9 mesi di reclusione con patteggiamento e sospensione della pena per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, evasione fiscale, appropriazione indebita, corruzione aggravata, reati commessi dal 1991 al 1996. Nel 2004 aveva ancora patteggiato 6 mesi di carcere sostituiti da un’ammenda di 6.800 euro per delitto colposo di danno e violazione delle regole relative agli infortuni sul lavoro. Comincia nello stesso periodo la sua carriera in politica con Forza Italia: è stato consigliere regionale dal 2003 al 2008, poi ancora per il Pdl dal 2008 al 2013. Nel dicembre scorso è stato assolto nell’inchiesta sulle spese pazze in Regione.

Le accuse: “Documentazione sistematicamente distrutta o occultata”
Per le Fiamme gialle, le strutture operative della società, “per massimizzare i profitti d’impresa, comprimevano al massimo il costo del personale di servizio impiegato ed erogavano prestazioni diverse per quantità e qualità rispetto agli standard normativamente e contrattualmente previsti, determinando una minore assistenza ad anziani e minori, anche a rischio di pregiudicarne il benessere e la salute”. A tale scopo, venivano rendicontate anche maggiori ore di assistenza socio-sanitaria, considerando tra queste prestazioni anche quelle effettuate da personale privo delle necessarie qualifiche e, di fatto, impiegate solo nei servizi di pulizia e di cucina. La documentazione attestante le presenze giornaliere degli operatori assistenziali e le ore di lavoro da loro realmente prestate era sistematicamente distrutta e/o occultata agli organi di vigilanza. Altre volte, prestazioni mai rese ai propri degenti erano falsamente rendicontate sulla base di fatture false emesse da professionisti compiacenti.

La frode scoperta grazia a una verifica fiscale delle Fiamme Gialle
Il sistema di frode è emerso grazie a una verifica fiscale condotta dalle Fiamme Gialle di Udine, con approccio multidisciplinare, nell’ambito della quale i finanzieri si erano accorti di alcune criticità nella rendicontazione degli oneri alle Aziendesanitarie nel comparto dell’assistenza agli ospiti delle residenze per anziani e delle comunità per minori. Il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio De Nicolo, e il sostituto Paola De Franceschi, che hanno coordinato le indagini, hanno voluto salvaguardare, nella richiesta di adozione delle misure cautelari, la continuità dei servizi di cura e assistenza degli ospiti e i rapporti di lavoro degli addetti alle strutture. – [FONTE]
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Sparito nel nulla in Turchia, è un ex consigliere leghista di Castelfranco

10/11/2017 – Una fotografia ed i profili Facebook. Sono due elementi su cui si sono concentrati gli investigatori che stanno indagando sulla misteriosa scomparsa dell’idraulico castellano, Fabrizio Pozzobon, 51 anni, ex consigliere comunale della Lega Nord, sparito nel nulla dopo essersi imbarcato, nel dicembre 2016, all’aeroporto di Venezia, su un aereo diretto in Turchia, ai confini con la Siria.
La foto, inviata da Pozzobon ad un amico, pochi giorni dopo la sua partenza per la Turchia, lo ritrae in posa, con un’arma in mano, con sullo sfondo un possibile scenario di guerra. L’arma era vera o fasulla? È un interrogativo che gli investigatori si sono posti. Quello, in realtà, rappresenta l’unico e ultimo contatto prima che si troncasse ogni comunicazione tra Pozzobon e l’Italia.

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Ci sono poi alcuni profili Facebook, a suo nome e con sue foto, in cui ci sono dei “like” particolari, come quello al celebre tagliagole lo “jihadista John”, simbolo della propaganda Daesh, oltre che ad altre sigle di gruppi e personaggi legati al mondo dell’estremismo islamico. Tutto materiale che è stato visionato ed è oggetto d’indagine dei carabinieri del Ros e della Digos.

Tra le ipotesi, ammesso che il profilo Facebook lo avesse aperto proprio l’idraulico di Castelfranco a suo nome, c’è di conseguenza anche quella del “foreign fighter”. Si tratta soltanto di ipotesi investigative perché l’idraulico castellano non aveva mai manifestato a familiari ed amici radicalizzazioni particolari e, in apparenza, non aveva mai frequentato personaggi sospetti. Perché, dunque, prendere un aereo per la Turchia, facendo scalo in un aeroporto vicino al confine con la Siria?



Un’altra ipotesi presa in considerazione è quella di un allontanamento volontario per raggiungere persone conosciute in precedenti viaggi fatti in Turchia dall’idraulico castellano che dal dicembre scorso, a parte una foto inviata ad un amico, ha interrotto i contatti con la famiglia che ne ha denunciato subito la scomparsa, dopo aver scoperto che l’artigiano se n’era andato in Turchia lasciando uno scritto in cui destinava denaro e attrezzi di lavoro a due familiari.


Nel frattempo, in molti s’interrogano sulla sua scomparsa ingiustificata. Nessun problema economico ed una vita irreprensibile alle spalle. Cosa o chi può averlo portato in Turchia per poi sparire? Pozzobon ha avuto trascorsi
nei banchi del consiglio comunale tra le file della Lega Nord. In due legislature è stato eletto. Nei primi anni Novanta, quando era sindaco Franco Muschetti, e poi, nel2014, subentrando alla dimissionaria Barbara Beggi, sotto la legislatura di Luciano Dussin. FONTE
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Camorra: Confiscati 6 Milioni Di Euro A Un Ex Consigliere Comunale (Fi) Di Casal Di Principe Vicino Ai Clan

diaRoma, 15/03/2016 – Beni per un valore complessivo vicino ai 6 milioni di euro, sono stati sequestrati dagli uomini del Centro operativo Dia di Napoli nei confronti di Luigi Covino, geometra quarantanovenne, ex consigliere comunale di Casal di Principe (candidato per le elezioni comunali del 2007 nelle file di Forza Italia ed eletto con 531 preferenze). I provvedimenti hanno interessato 3 società, 10 immobili, tra appartamenti e terreni, 2 autoveicoli e 19 rapporti finanziari, per un valore complessivo di sei milioni di euro. Corvino, in passato, era stato arrestato nell’ambito di un’indagine – che vide coinvolte altri 56 indagati – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante corruzioni o concussioni elettorali, truffa ai danni dello stato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio e reimpiego di capitali di illecita provenienza ed altro, reati tutti aggravati dalla finalità di aver agevolato il clan dei “casalesi”. FONTE


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