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In un mese Salvini ha speso 124mila € per sponsorizzare i suoi post Facebook, Zingaretti 1.400, Di Maio zero

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06/06/2019 – La sveglia suona. Neanche il tempo di accendere la luce che sono su Twitter. Una notifica mi avverte che Matteo Salvini ha appena pubblicato un post. “Ovetto dedicato a voi Amici!”, annuncia. Sotto la scritta appare la foto di un uovo al tegamino a forma di cuore.

I politici di tutto il mondo e i loro staff spendono ingenti quantità di tempo e di denaro sui social network, dove messaggi dal contenuto politico si alternano a contenuti apparentemente neutrali con continuità. Risulta così sempre più difficile discernere i confini tra sfera pubblica e privata. Eppure, le campagne elettorali ormai si conducono così.

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Negli ultimi 30 giorni, per esempio, la Lega ha speso circa 124.000 euro in pubblicità per la pagina di Matteo Salvini. Le stime sono di Facebook, che tramite lo strumento Libreria inserzioni consente di analizzare in modo trasparente i post a carattere pubblicitario di natura politica. Abbiamo fatto una panoramica per capire gli investimenti su Facebook dei principali leader politici italiani e dei loro partiti. Questo è quello che abbiamo scoperto.

124.000 euro di investimenti per i post sponsorizzati negli ultimi 30 giorni. Questi i numeri pubblicati dal social network, che permette di avere anche la stima delle visualizzazioni ottenute dal post e le informazioni sul target, come il genere, l’età anagrafica e la provenienza geografica. – [it.businessinsider.com]
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Il vicesindaco leghista di Trieste butta nel cassonetto le coperte di un senzatetto e si vanta sui social. Poi cancella il post

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05/01/2019 – Polemica ‘social’ dopo un post, ora rimosso, del vicesindaco leghista di Trieste, Paolo Polidori, che in mattinata annunciava di aver gettato in un cassonetto delle coperte e delle giacche secondo lui abbandonate nella centrale via Carducci, appartenenti ad un senzatetto della zona.

In un post su Facebook, Polidori, spiegava di avere “visto un ammasso di stracci buttati a terra” aggiungendo che: “Non c’era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li ho buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente! Durerà? Vedremo. Il segnale è: tolleranza zero!! Trieste la voglio pulita!!. P.s. sono andato subito a lavarmi le mani! Adesso si scatenino i benpensanti, non me frega nulla!!”.

Ad attaccare il vicesindaco è intervenuta la segretaria provinciale del Partito democratico, Laura Famulari, che ha ricordato le parole del sindaco, Roberto Dipiazza, che in un consiglio comunale aveva parlato di un senzatetto in via Carducci con probabili problemi di salute. Famulari nel suo post ha attaccato proprio per questo motivo Polidori che “con un gesto che non stento a definire ‘malvagio'”, “nelle prime gelide giornate dell’anno, getta direttamente coperte e piumini nelle immondizie!” Vicesindaco di Trieste Paolo Polidori butta nella spazzatura le coperte di un senzatetto: “Con soddisfazione”

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La replica di Paolo Polidori, vicesindaco di Trieste
“Vorrei trovare questo clochard e dirgli che se si farà ospitare in una struttura protetta gli acquisterò abiti nuovi. Potrebbe tuttavia non averne bisogno, poiché da quanto mi è stato riferito ogni giorno cambia circa 100 euro di monete nei negozi del centro di Trieste, il che significa che guadagna circa quasi tremila euro al mese. Inoltre, verosimilmente potrebbe rifiutare l’ospitalità in un ricovero pubblico perché, come ha dimostrato in passato, ad un tetto preferisce il bivacco per strada”, replica all’Adnkronos il vicesindaco leghista Polidori.

Il ‘clochard della discordia’ è “un romeno piantonato dalla Questura per tre procedimenti penali a carico ed uno di allontanamento da Trieste che potrebbe tra l’altro essere già stato eseguito, dato che il barbone – racconta il vicesindaco – secondo quanto riferitomi dall’assessore ai Servizi sociali, al momento non risulta essere stato preso in carico da nessuna struttura di accoglienza. E’ un ‘barbone attivo’, cioè che ha scelto di vivere per strada perché a Trieste tutti i clochard hanno un letto al caldo in un ricovero. E lui invece si è sempre rifiutato di essere ospitato in strutture pubbliche protette. Io non faccio la battaglia contro di lui, ma i cittadini di Trieste devono avere il diritto di camminare in strade decorose. Io non posso tollerare che siano privati della loro libertà – esclama Polidori -. La solidarietà al clochard non gliela toglie nessuno. Ma quale è la ragione per cui quest’uomo preferisce vivere senza un tetto?”

Sul caso è intervenuto Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato. Questo il suo messaggio su Facebook: “Stanotte a Trieste la temperatura era di 0 gradi. Chissà se il vicesindaco della Lega Paolo Polidori ci avrà pensato? Il ‘valoroso’ amministratore il giorno prima si è vantato pubblicamente di aver buttato nel cassonetto gli indumenti e le coperte di una persona che dorme in strada. Ha detto di averlo fatto con “soddisfazione”, per salvaguardare il decoro della città. Che cosa pensa stamani il sindaco di Trieste del suo vice? Non si vergogna neanche un po’ di un amministratore che compie tali gratuite cattiverie? Un vice sindaco dovrebbe preoccuparsi di trovare un rifugio caldo per tutti quelli che non hanno un tetto, non di gettare le coperte nella spazzatura. Mi auguro che questa bruttissima storia finisca con le dimissioni di Polidori”. – [Today.it]
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Nina Moric e la foto dei due “profughi”: «ho fregato quelli di sinistra»

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Intervistata da Adriano Scianca per La Verità, Nina Moric racconta quella che lei stessa definisce «la più grande trollata mondiale». La modella croata simpatizzante di Casa Poun pubblicò su Facebook una foto di due “profughi” intenti a bivaccare sulle panchine della Versilia con abiti firmati. Peccato che gli immigrati neri fossero l’attore Samuel L. Jackson e l’ ex cestista Magic Johnson. «È stato un esperimento sociale. Ed è riuscito alla grande. Questa cosa sta facendo il giro del mondo. Mi arrivano messaggi su Instagram da Canada, Francia, Turchia, Cecenia». QUI’ IL POST:

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A chi la accusa di razzismo, risponde: «essendo io una croata in Italia, non posso essere razzista. Visto il momento storico in cui viviamo e le cose che succedono, ogni tanto facciamoci una risata». Eppure, più di qualcuno a sinistra ha preso sul serio il post della Moric, senza capire la presa in giro. Su tutti, Emanuele Fiano, che viene a sua volta “trollato”. «È incredibile, stiamo parlando di un deputato del Pd. Peraltro mi ha colpito una cosa: mi ha definita “un esponente di Casa Pound”. Senza apostrofo. Ma come, quelli del Pd si preoccupano di scrivere “sindaca“, “presidenta“, e poi mi fai questo errore?».
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