Il prete anti-camorra sbeffeggia Saviano: “Mai chiesto la scorta, perché tu sì?”
Your ads will be inserted here by
Easy Plugin for AdSense.
Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.
30/06/2018 – Dal 2010 don Aniello è stato trasferito, ma a Scampia ha lasciato il cuore, ricordando quanto aveva fatto per quella comunità. A Don Aniello Manganiello non interessa la bagarre politica che intorno al caso Saviano è nata, ma interessa che non siano creati falsi eroi. Dice di non condividere “l’affermazione del ministro Salvini di voler verificare la necessità della scorta” di Saviano, ma non le manda certo a dire allo scrittore, anzi, lo umilia. “Non so se Saviano sia passato qualche volta per Scampia – dice il parroco nell’intervista rilasciata al Tempo – certamente non ha trascorso nemmeno una intera giornata in questi luoghi, altrimenti ci saremmo incontrati o almeno i miei parrocchiani me lo avrebbero riferito”. Duro, durissimo. Poi l’affondo maggiore lo rivolge contro i testi e le serie tv realizzati dall’autore di Gomorra.
Definisce il libro di Saviano “interessante sul piano narrativo, manda messaggi socialmente utili”, ma “sul piano pratico, oltre a gonfiare a dismisura il portafoglio di Saviano, non salverà una sola vita”. Il motivo? Risponde il sacerdote: “Quando i camorristi mi chiedono di organizzare il futuro dei figli per evitare che facciano la loro fine, io non mando quei ragazzi ai cortei anticamorra con una bandiera e un megafono in mano e non propongo loro i sermoni di Saviano. No. Io devo trovare le soluzioni, i soldi per farli mangiare, per impedire che le ragazze vadano ad abortire, per comprare i pannolini e pagare le bollette. Ma è difficile far soldi per gli ultimi, il quartiere è povero, non c’è borghesia e il denaro sono costretto a cercarlo fuori. Se propongo a un giovane di gettare la pistola, non posso da prete promettere solo il Paradiso, ma devo dare innanzitutto il pane. Pane e Vangelo. Non si può parlare di Dio a chi ha la pancia vuota. Nessuno mi crederebbe”.
Ecco come ridimensiona il predicatore Saviano: “Lo scrittore simbolo dell’anticamorra” a Scampia “lo hanno visto soltanto in tv”. “Ciò significa – attacca don Aniello – che si può scrivere di camorra senza conoscere concretamente il fenomeno: bastano le carte passate da avvocati e magistrati da cui ricavare storie per editori modaioli e reti tv in cerca di nuovi mercati. Solo così si spiega il fenomeno perché, a dirla tutta, Saviano mi sembra un modesto scrittore”. E’ un fiume in piena.
“Lui è un’ icona, non ha né occhi né corpo – attacca il prete – Vive ormai nella virtualità. Se lo invitiamo a Scampia non risponde nemmeno. Alla Municipalità hanno tentato più volte. A lui non interessa la realtà, è uomo di fiction”. Il parroco poi chiude con un suggerimento a Salvini: “Dovrebbe concentrarsi sui problemi reali della criminalità a Scampia e in ogni luogo, non riconoscere valore e centralità a simboli ormai sfocati e inutili”. Anche perché i criminali “le chiacchiere di Saviano” non le “ascoltano più. – FONTE
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire.
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni: