
16/04/2025 – A denunciare la presenza del poliziotto con il simbolo “Orgoglio Nazionale” agli scontri di sabato a Milano è stato l’Osservatorio Repressione. Il deputato di Avs: “Presenterò interrogazione”!
Due poliziotti che partecipano alle tensioni avvenute durante la manifestazione pro palestina che si è tenuta sabato a Milano. Uno con indosso un giubbino nero con la scritta in polacco “Narodowa Duma”, cioè Orgoglio Nazionale, simbolo, come denuncia il profilo X di Osservatorio Repressione di “un gruppo neonazista polacco”. L’altro con un’altra felpa con un diverso logo che per alcuni rappresenterebbe il simbolo del gruppo Teschi dell’Aquila, ultras di estrema destra polacchi e militanti neonazisti ma che in realtà, con ogni probabilità, è quello di una palestra di crossfit con sede a Paderno Dugnano.
È quanto si vede in alcune immagini che stanno facendo il giro del web, indignando manifestanti filo-palestinesi e realtà antagoniste protagonisti del corteo molto partecipato di sabato. La Digos milanese ha acquisito le immagini e, a quanto risulta, è già stato identificato il primo dei due agenti: la questura di Milano sta approfondendo la vicenda per poi valutare eventuali responsabilità disciplinari a suo carico. I poliziotti, pur essendo in borghese, indossano il casco blu con la scritta Polizia.
“Quanto accaduto a Milano è gravissimo e non può passare sotto silenzio – ha attaccato il parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli – Durante le cariche della polizia contro il corteo pro Palestina organizzato da associazioni e sindacati di base, un agente è stato ripreso mentre indossava una giacca non regolamentare con simboli dell’ultradestra nazionalista polacca. Sulla giacca campeggiavano un’aquila bianca e lo slogan Narodowa duma – Orgoglio nazionale, utilizzati abitualmente da ultras e movimenti di estrema destra in Polonia”. Bonelli ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi “per sapere se ritiene normale che un agente delle forze dell’ordine possa indossare, durante il servizio, una giacca non prevista dall’uniforme ufficiale, per di più con simboli chiaramente riconducibili all’estrema destra internazionale”. “È inaccettabile che chi rappresenta lo Stato sul campo, durante operazioni di ordine pubblico, possa lanciare un messaggio ideologico così pericoloso”. “Vogliamo sapere quali provvedimenti intenda adottare il ministro per accertare le responsabilità di questo episodio inquietante e per garantire che, all’interno delle forze dell’ordine, non vi siano infiltrazioni o condizionamenti ideologici che mettono a rischio la neutralità e la credibilità dello Stato. Questo episodio non deve essere minimizzato né archiviato con leggerezza”, conclude Bonelli.
Intanto, le forze dell’ordine stanno cercando di individuare anche chi ha tracciato la scritta rossa contro Giorgia Meloni su una vetrina di piazzale Lagosta. Per ora il reato ipotizzato dagli inquirenti è “violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti”, punito con la reclusione da uno a 7 anni. Nelle contestazioni di resistenza, invece, è prevista anche la nuova aggravante del decreto Sicurezza, entrato in vigore nei giorni scorsi. Si applica, infatti, se “il fatto è commesso nei confronti di un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza” e “con l’aumento di pena fino alla metà”. – [FONTE il F.Q.]
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