
03/10/2024 – È iniziata al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano, davanti alla gup Anna Magelli, l’udienza preliminare a carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè e di altre 16 persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, e per tre società nel filone del procedimento per falso in bilancio sul caso Visibilia, il gruppo fondato dalla senatrice di FdI e dal quale ha dismesso cariche e quote nel 2022.
La ministra, difesa dal legale Nicolò Pelanda, non è presente in aula, mentre c’e’ Giuseppe Zeno, per i piccoli azionisti, con l’avvocato Antonio Piantadosi, che chiederanno di costituirsi parti civili e che con un procedimento civile hanno portato ad una ispezione sui conti e alla amministrazione giudiziaria di Visibila Editore spa. Nei mesi scorsi i pm Marina Gravina e Luigi Luzi hanno inoltrato la richiesta di processo e spetterà al gup decidere sul rinvio a giudizio o meno nelle prossime udienze, probabilmente entro dicembre.
Nella prima tranche sulla vicenda Visibilia, Truffa aggravata ai danni dell’Inps. E’ questa l’accusa contestata dalla Procura di Milano alla ministra del Turismo Santanchè che ha chiesto il rinvio a giudizio per irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid 19 nei confronti di 13 dipendenti.
Secondo gli inquirenti gli amministratori della società Visibilia, tra i quali Santanchè – che non ha più ruoli nella società dal 2022 – e il compagno Dimitri Kunz, erano «consapevoli» del sistema adottato in azienda, che prevedeva la richiesta della cassa integrazione mentre i dipendenti continuavano a lavorare.
La società, secondo i pm, ha fatto richiesta della cassa integrazione all’insaputa di 13 lavoratori, dal 2020 al 2022, per poi incassarne l’assegno, per un totale di oltre 126mila euro versati dall’ente previdenziale per oltre 20mila ore di cassa integrazione non dovuta.
Ad accorgersi di quanto stava accadendo è stata una delle ex manager, che ha deciso di registrare le conversazioni e denunciare la presunta truffa. Secondo la relazione della Guardia di finanza dalle conversazioni viene a galla la “consapevolezza” dello schema “illecito” adottato.
Gli indagati nell’inchiesta sono cinque. La ministra e il compagno, il responsabile delle tesorerie di Visibilia Group e le società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
La ministra è accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del “pacchetto Visibilia”, anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo.- [ANSA.IT]