
28/01/2025 – Un presunto sistema di corruzione e favoritismi tra politica e imprenditoria, con appalti pubblici che sarebbero stati manipolati in cambio di favori elettorali e vantaggi personali.
La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta su presunte irregolarità negli appalti pubblici per la manutenzione del verde in alcuni comuni del Salento. L’indagine, che si concentra su fatti avvenuti tra il 2020 e il 2022, ipotizza reati gravi come associazione a delinquere, corruzione elettorale, falso, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture.
Nel mirino della Procura leccese gli appalti per la manutenzione del verde pubblico, che vedono coinvolti una trentina tra sindaci e amministratori salentini. Tra loro anche Ernesto Toma, ritenuto vicino al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto!
Tra i coinvolti ci sarebbero tre sindaci, diversi amministratori locali e imprenditori. Complessivamente, le persone indagate sono circa trenta. La Guardia di Finanza di Lecce, coordinata dalla Procura, ha richiesto l’applicazione di misure cautelari per alcuni indagati, tra cui arresti domiciliari e detenzione.
Secondo gli inquirenti, gli appalti sarebbero stati pilotati attraverso una rete di accordi illeciti tra amministratori e aziende, con vantaggi economici e politici come contropartita. Gli interrogatori preliminari, già fissati, saranno fondamentali per decidere eventuali misure restrittive.
La vicenda si aggiunge ad altri scandali che negli ultimi anni hanno colpito il Salento, sollevando interrogativi sulla trasparenza nella gestione dei fondi pubblici.
L’inchiesta ruota attorno alla figura dei fratelli M. e G. C., imprenditori salentini che secondo l’accusa avrebbero gestito un vero e proprio comitato d’affari, manipolando appalti pubblici e ottenendo in cambio il supporto dei sindaci coinvolti.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tra il 2016 e il 2022, le imprese dei fratelli Castrignanò avrebbero ottenuto appalti pubblici nei Comuni di Maglie, Sanarica e Ruffano senza alcuna gara d’appalto, violando le normative di settore. In cambio, i sindaci avrebbero ricevuto favori personali, tra cui lavori di ristrutturazione gratuiti nelle loro abitazioni private.
Piante per il matrimonio del sindaco di Maglie
Come nel caso del sindaco di Maglie, Ernesto Toma – molto vicino all’ex ministro Raffaele Fitto, oggi vicepresidente esecutivo della Commissione europea – che avrebbe beneficiato della ristrutturazione di un immobile di sua proprietà (con spese del calcestruzzo a carico del Comune) nonché della fornitura gratuita di piante per il suo matrimonio.
A Sanarica appalti in cambio di voti
A Sanarica, il sindaco Sales (area civica) e l’assessore Dario Andrea Strambaci sono invece accusati di aver assegnato numerosi appalti a favore dei Castrignanò in cambio di sostegno elettorale durante le amministrative del 2021. Le indagini avrebbero rivelato che gli imprenditori si sarebbero attivamente impegnati a raccogliere voti per Sales e Strambaci, utilizzando persino WhatsApp per sollecitare il voto tra i concittadini, e che i due amministratori avrebbero ricevuto in cambio bottiglie di prosecco e pranzi pagati.
A Ruffano soldi e lavori per il comitato elettorale
Quanto al sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, rieletto nel 2022 con una civica di centrosinistra vicina al presidente regionale Michele Emiliano, invece, le accuse sono di corruzione, turbativa d’asta e truffa aggravata, per aver ricevuto somme di denaro in contante e lavori gratuiti per la ristrutturazione del suo comitato elettorale. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe fatto pressioni per favorire le imprese dei Castrignanò nell’aggiudicazione di appalti pubblici di grande valore, tra cui la messa in sicurezza del territorio e il miglioramento delle infrastrutture scolastiche.
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